
Lezioni di Storia
“L’invenzione dell’Europa”
Piccolo Teatro di Milano
Teatro Grassi, dal 18 gennaio al 22 marzo 2026
Gli Editori Laterza celebrano i vent’anni delle Lezioni di Storia con un nuovo ciclo a Milano organizzato con il Piccolo Teatro Grassi grazie al prezioso sostegno di Fondazione Monte di Lombardia. Un atteso ritorno dopo l’ultimo appuntamento, nel 2022, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie.
Oggi ne diventa cornice la sala di via Rovello, luogo fondativo della storia culturale della città. Il tema scelto, L’invenzione dell’Europa, di cui parleranno, in cinque date – dal 18 gennaio al 22 marzo 2026 – Laura Pepe, Alessandro Barbero, Alberto Mario Banti, Alessandro Vanoli, Simona Colarizi, è intimamente legato alla vocazione tenacemente internazionale del Piccolo, consacrata nel 1991 dal riconoscimento, unico teatro italiano a riceverlo, del titolo di Teatro d’Europa.
La prima volta al Piccolo delle Lezioni di Storia Laterza rimarca, nell’incontro naturale tra teatro e storia, la necessità della comunità di riflettere su se stessa e di farlo in uno spazio, quello della sala teatrale, dove si celebra il più ancestrale dei riti collettivi.
La storia millenaria dell’idea di Europa è fatta di cambiamenti veloci e di permanenze di lungo periodo, di grandi innovazioni e scoperte, di conquiste, di inclusione, di commistioni, di integrazioni; ma anche di intolleranza, di crisi, di guerre e di sopraffazione. C’è dunque bisogno di restituire complessità all’idea di Europa, all’idea di un immenso territorio da sempre costruito sulle diversità più che sulle similitudini.
Ecco allora cinque lezioni che, valorizzando gli aspetti narrativi e simbolici di alcuni momenti chiave, ci raccontano come il nostro continente si sia definito nel tempo come una costruzione ideale ancor prima che politica o finanziaria. Storie di singoli personaggi, di popoli e di Stati, certo; ma vi troveremo il cammino delle idee, le grandi trasformazioni tecnologiche, le riforme religiose, le rivoluzioni politiche e le crisi economiche. Si parleranno il linguaggio delle armi e dell’oscurantismo delle persecuzioni; ma anche quello della scienza e della filosofia, quello della lotta per le conquiste sociali e quello per l’affermazione dei diritti contro gli arbitri del potere. Il nostro passato e, insieme, il nostro futuro.
Perché, prendendo in prestito le luminose parole di Zygmunt Bauman, “l’Europa non è qualcosa che si scopre, bensì una missione, qualcosa da fare, creare, costruire. E occorrono un sacco di inventiva, senso di determinazione e lavoro sodo per compiere quella missione. Forse un lavoro che non finisce mai, una sfida a cui rispondere in toto, una prospettiva per sempre straordinaria. Sebbene le storie divergano, in tutte indistintamente l’Europa è un luogo d’avventure. Avventure come i viaggi interminabili intrapresi per scoprirla, inventarla o evocarla”.
Il pubblico del Piccolo Teatro Grassi assisterà a cinque narrazioni in grado di testimoniare altrettanti momenti che hanno trasformato il volto del nostro continente: dal racconto della percezione, forse per la prima volta, dell’idea di cittadinanza (18 gennaio 2026, Laura Pepe, 480 a.C. la battaglia delle Termopili) a quello dell’acquisizione di una precisa identità per differenza (25 gennaio, Alessandro Barbero, 732 la battaglia di Poitiers); e poi: le implicazioni positive e negative del concetto di nazione (1 febbraio, Alberto Mario Banti, 1848 la stagione delle rivoluzioni), la pretestuosa superiorità manifestatasi col colonialismo (15 febbraio, Alessandro Vanoli, 1494 Tordesillas, la spartizione del mondo), e, infine, il meraviglioso nuovo orizzonte sognato a Ventotene (22 marzo, Simona Colarizi, 1941 Ventotene, la nuova Europa).
Le lezioni saranno introdotte da Maria Luisa Zaltron.
PROGRAMMA
18 gennaio 2026, ore 11.00
Laura Pepe – CITTADINANZA
480 a.C. la battaglia delle Termopili
Uno degli eventi decisivi per la nascita dell’Europa e dell’idea di Occidente è una battaglia che si risolve in una sconfitta: alle Termopili trecento spartiati guidati da Leonida trovano la morte, massacrati fino all’ultimo uomo dall’esercito persiano. Ma quella disfatta non fu vana: servì ai greci per riflettere sulla loro identità, servì per capire che ciò che li distingueva dall’altro, dal “barbaro”, era in primis il loro essere non sudditi ma cittadini. Ben più che dell’idea di democrazia, ciò di cui l’Europa contemporanea è debitrice nei confronti dei greci è innanzitutto proprio il concetto di cittadinanza, il sentirsi parte di una comunità che niente ha al di sopra di sé, se non la legge.
Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano.
25 gennaio 2026, ore 11.00
Alessandro Barbero – IDENTITÀ
732 la battaglia di Poitiers
Quello romano non è un impero europeo: le zone che oggi per noi sono il cuore dell’Occidente, lungo il Reno e il Danubio, non sono per i cittadini di Roma che un’estrema periferia affacciata sul barbaricum. Secoli dopo, a Poitiers Carlo Martello mette fine all’espansione araba e per la prima volta l’evento può essere celebrato da un cronista del tempo come una vittoria degli europeenses. Passano pochi decenni e suo nipote, Carlo Magno, sarà acclamato come il “Re Padre dell’Europa”. Le province perdute dell’Impero, asservite dai barbari, avevano maturato una propria forte identità e presto sarebbero partite alla conquista del mondo.
Alessandro Barbero è professore onorario dell’Università del Piemonte Orientale.
1 febbraio 2026, ore 11.00
Alberto Mario Banti – NAZIONE
1848 la stagione delle rivoluzioni
Nel biennio 1848-1849 l’Europa è attraversata da rivolgimenti che coinvolgono i territori delle potenze fino ad allora garanti della Restaurazione. Palermo, Napoli, Parigi, Vienna, Berlino, Milano, Venezia, Praga e ancora molte altre città sono teatro di avvenimenti inaspettati: manifestazioni politiche, insurrezioni, violente repressioni… È una nuova Europa, un’Europa di popoli che decidono del loro destino, di nazioni che si affermano e conquistano la loro indipendenza, spesso cooperando fraternamente le une con le altre. Grandi speranze si stagliano all’orizzonte, ma brucianti delusioni spazzeranno presto gran parte di quei sogni.
Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea e Storia culturale all’Università di Pisa.
15 febbraio 2026, ore 11.00
Alessandro Vanoli – COLONIALISMO
1494 Tordesillas, la spartizione del mondo
Ci fu un tempo in cui l’idea dello spazio, dei mari e del globo che abitiamo cambiò per sempre. Fu quando, alla fine del Medioevo, gli europei si lanciarono alla conquista dell’Atlantico, quando spagnoli e portoghesi, col beneplacito di Papa Alessandro VI Borgia, decisero di dividersi il mondo. Una linea di demarcazione – immaginaria e insieme concretissima – una raya, una linea di separazione, come la si chiamò nello spagnolo del tempo, tracciata in mezzo all’Oceano Atlantico. Neanche due anni erano passati dal primo viaggio di Cristoforo Colombo e già era cominciata quella lunga, terribile storia di dominio e colonizzazione che avrebbe trasformato il mondo.
Alessandro Vanoli è storico, scrittore e divulgatore.
22 marzo 2026, ore 11.00
Simona Colarizi – ORIZZONTE
1941 Ventotene, la nuova Europa
Nel 1941, l’anno più duro della guerra, quando la vittoria di Hitler e Mussolini sembra ormai vicina, il Manifesto di Ventotene appare per forza un’utopia: indica il futuro nell’unità di tutte le nazioni del continente, di quelle stesse nazioni in quel momento nemiche e che insieme, invece, vengono chiamate ad assicurare pace, democrazia e diritti sociali ai cittadini di un’Europa finalmente riunita in un solo Stato sovrano. Ottantacinque anni dopo, il risorgere del virus antidemocratico tra i popoli dell’Unione Europea pare mettere a rischio questo sogno; ma, come accaduto ieri per i confinati di Ventotene, dobbiamo credere che l’impossibile diventi possibile.
Simona Colarizi ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza.
Info biglietteria
Biglietti: intero 15 €; ridotto (under 25, over 65) 12 €
Abbonamenti: intero 60 €; ridotto (under 25, over 65) 50 €
Abbonamenti in vendita dal 2 al 16 dicembre fino a esaurimento disponibilità e biglietti singoli dal 17 dicembre presso la biglietteria del Teatro Strehler (largo Greppi 1), la biglietteria telefonica 02 21126116 (lunedì-sabato dalle 12.30 alle 18.00) e online su www.piccoloteatro.org




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