20.
Grandissime corti porticate
(Fig. 21)
Le case belle, ma ancora per certi versi normali, avevano peristylia che non superavano i mq 633 circa. Tra i maggiori fra i normali erano quelli delle
case di Cicerone (mq 477; si veda l’Angolo 13, fig. 21, a), della domus Tiberi (identico al precedente), di Ortensio (mq 505; si veda l’Angolo 10, fig. 21, b), di una casa sull’Arce (mq 515; Atlas, tav. 30, viii 108; qui, fig. 21, c), di una casa sul Fagutal (mq 534; Atlas, tav. 107, iii 31; qui, fig. 21, d) e di una casa con balneum in zona Vigna Barberini sul Palatino (mq 633; Atlas, tav. 70, x 115; qui, fig. 21, e). In età adrianea Svetonio (Vita di Augusto, 72) aveva giudicato modica la casa di Ortensio/Ottaviano, il cui peristilio misurava mq 829 (fig. 11).
Le case più belle e insieme al di fuori dalla norma, per lo più anteriori a Caligola,
avevano peristyliaamplia che oscillavano tra i mq 688 e i 1728 circa, come quelli delle case di Ottaviano
(mq 814, fig. 21, g; più mq 832; totale mq 1646; fig. 10), della grande casa adrianea
sulla Velia probabile sede del praefectus Urbi (mq 835; Atlas, tav. 104; qui, fig. 21, h), della casa con pitture dell’Odissea (peristilio A: mq
1556; Atlas, tav. 125b; peristilio B: mq 1383; qui, fig. 21, i), della casa dei Domizi Enobarbi
che si apriva sulla Sacra via (mq 1534; Atlas, tav. 91; qui, fig. 21, n) e della casa di Clodio (mq 1728; Atlas, tav. 281a; qui, fig. 21, m). Quest’ultimo è stato definito peristylium amplissimum, al punto che era superiore ai due peristylia di Ottaviano uniti insieme!
Dalla stradina che scendeva alle Carinae si entrava, probabilmente direttamente, in un altro grande peristilio (mq 688), a
cui seguiva un gymnasium che su un lato aveva un balneum. Si tratta probabilmente della casa di Pompeo, poi passata ad Antonio (fig. 21, f).
Gli arredi di questa casa verranno messi all’asta pubblica dei beni di Pompeo (Cicerone,
Filippiche, 2.39.62-64), avvenuta nella sede deputata, cioè l’edificio delle auctiones inglobato nel fanum/templum di Giove Statore (si veda l’Angolo 24); l’edificio che si trovava a m 340 di distanza dalla casa. A comprare i beni confiscati
di Pompeo era stato Antonio (Cicerone, Filippiche, 2.64-69; Dione Cassio, 45.28.3-4; Carandini 2016).
Fino a Traiano le misure di queste corti permangono entro misure che si possono considerare
ancora ragionevoli, come quelli dell’atrium Vestae neroniano (mq 977; si veda l’Angolo 2; Atlas, tav. 44; qui, fig. 21, n1) e traianeo (mq 1578, Atlas, tav. 45; qui, fig. 21, n2), della domus Gai (mq 992; qui, fig. 21, o1), della domus Gai ristrutturata al tempo di Claudio (mq 982; Atlas, tav. 47; si veda l’Angolo 16, fig. 18 e fig. 21, o2) e della domus Tiberiana tiberiano-claudia (mq 1303; Atlas, tav. 75; si veda l’Angolo 15, fig. 17 e fig. 21, p) e della casa tardo-antica dei Simmaci (mq 1321; Atlas, tav. 141; qui, fig. 21, q).
L’espansione dei quadriportici con giardino si conclude con i peristylia spropositati, che hanno dimensioni tra i mq 1728 e i mq 15.522 circa. Sono i peristylia della domus Transitoria sull’Oppio (mq 2126; fig. 21, r), del vestibulum della residenza sulla Velia della domus Aurea (mq 15.522; Atlas, tav. 96; qui, fig. 21, u), della parte pubblica della domus Augustiana (mq 3057, Atlas, tav. 81; qui, fig. 19, 15 e fig. 21, s1) e della sua parte privata (mq 3006; Atlas, tav. 81; qui, fig. 19, 19 e fig. 21, s2) e infine dell’imperiale Sessorium sull’Esquilino (mq 6079; Atlas, tav. 132; qui, fig. 21, t). È dunque con Nerone e con i Flavi che si apre l’ultima
stagione della insaziabile megalomania.
Atlas, tav. 44-46, 47, 64, 69, 70, 76, 81, 90-91, 96, 101, 107, 111, 125b, 132, 141, 281a.
– Bruno 2014c. – Carafa 2014a. – Cavallero 2014.