L'intransigente
Con un nemico potente che vuole distruggerti e distruggere la libertà è da dissennati cercare accordi. Nessuna concessione basterà a placarlo o a fermarlo.
Purtroppo, un popolo abituato a transigere con la coscienza e con Dio non è capace di essere intransigente con gli uomini.
L'intransigente non sopporta i fanatici e gli intolleranti.
L'intransigente ama dialogare perché sa che il dialogo rafforza le convinzioni.
L'intransigente vuole comprendere i più deboli, gli incerti, i timorosi e vuole camminare con loro, non innanzi a loro, per realizzare fini d'emancipazione e di giustizia.
L'intransigente è mite, sempre disponibile al confronto e a capire le ragioni degli altri, consapevole della varietà e della complessità dell'esperienza umana.
Siamo il paese della libertà fragile. Le libere repubbliche del tardo Medio Evo non hanno saputo proteggersi dalla tirannide e dal dominio straniero; lo Stato liberale nato dal Risorgimento nel 1861 è stato distrutto cinquant'anni dopo dal fascismo; la Repubblica democratica nata il 2 giugno 1946 è degenerata nel sistema berlusconiano. Perché tutto ciò è accaduto e accade? Perché in tutte queste occasioni sono mancati gli oppositori determinati a combattere con tutte le forze contro queste tirannie, qualunque forma abbiano assunto, e perché in troppi sono disposti ad aprire loro le porte e a cedere il passo. La libertà italiana è sempre stata fragile perché troppo pochi sanno essere intransigenti.
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