Una scuola possibile
La scuola oggi, in Europa e in Italia, ricorda una diligenza del Far West assediata dagli indiani da ogni lato. Ad aggredirla sono le destre politiche, che vorrebbero sacrificare la scuola pubblica a vantaggio di quella privata, e il mondo dell'economia, che chiede una scuola/azienda dagli elevati tassi di competitività e selettività, per non parlare dell'industria mediatica. Se è vero che la scuola è sotto assedio, è altrettanto vero che i suoi stessi 'passeggeri', gli studenti, la destabilizzano con comportamenti distruttivi che stanno trasformando la vita di classe in una terra di nessuno. Una scuola in queste condizioni è una scuola che non riesce ad adempiere alla sua funzione educativa. Una scuola possibile dà invece spazio ai sistemi scolastici democratici e progressisti già presenti e funzionanti in Europa, laddove l'educazione scolastica si è incontrata con la disponibilità a investire sulla welfare society. Alla base di questo modello funzionale di scuola non possono mancare la consapevolezza che una elevata formazione scolastica costituisce un capitale che nessun paese può permettersi di trascurare o inaridire, e che investire nella formazione significa dunque investire strategicamente nel futuro. Franco Frabboni delinea il profilo problematico dell'istituzione scolastica nell'Unione europea del terzo millennio, posta di fronte a uno snodo fondamentale della sua esistenza: la scelta tra una faccia buia e antidemocratica e una illuminata e democratica, figlia di un modello socioeconomico solidaristico che assicuri concretamente il diritto alla libera istruzione.