
Manuale di pedagogia generale
Introduzione
Parte prima La pedagogia
I. La pedagogia fra ideologia, scienza, utopia
Premessa
1. Pedagogia e ideologia 1.1. Gli anni del dissenso e della contestazione 1.2. Il dibattito sullideologia 1.3. La scuola al centro del dissenso 1.4. Saperi, istituzioni, potere 1.5. Il diritto allalfabeto 1.6. Ideologia, educazione, pedagogia
2. Pedagogia e scienza 2.1. La via della scienza 2.2. Dallattivismo al cognitivismo 2.3. La svolta epistemologica 2.4. Filosofia della crisi e nuova razionalità 2.5. Con la scienza, oltre la scienza
3. Pedagogia e utopia 3.1. La ricerca di mondi nuovi 3.2. Istanza critica e bisogno dutopia 3.3. Non violenza e profetismo pedagogico 3.4. Lutopia come «esperimento mentale» e «sfida esistenziale»
II. Una pluralità di correnti per un sapere complesso
Premessa 1. La pedagogia cristiana e il personalismo pedagogico 1.1. Personalismo e personalismi
2. Il filo rosso Marx-Dewey-Gramsci 2.1. Il fronte marxista e il fronte laico (2.1.1. Il fronte marxista 2.1.2. Il fronte laico)
3. Il dibattito in corso 3.1. Una pluralità di modelli e temi di ricerca
4. Il paradigma problematicista 4.1. La fenomenologia del problematicismo pedagogico 4.2. Problematicismo e confutazioni epistemologiche
III. Le cifre epistemiche della pedagogia
Premessa
1. Lepistemologia. Ovvero le «idee» stellari nel firmamento della pedagogia
1.1. L«alfabeto teorico» della pedagogia 1.2. Le sei idee stellari dello scacchiere pedagogico
2. La prasseologia. Ovvero le «strategie» stellari nel firmamento della pedagogia
2.1. L«alfabeto empirico» della pedagogia 2.2. Le dieci parole «al maiuscolo» della pedagogia (2.2.1. Parola numero uno, anzi un «trinomio» di parole: «Educazione, istruzione, formazione» 2.2.2. Parola numero due: «Sviluppo» 2.2.3. Parola numero tre: «Interesse» 2.2.4. Parola numero quattro: «Gioco» 2.2.5. Parola numero cinque: «Diversità» 2.2.6. Parola numero sei: «Autonomia» 2.2.7. Parola numero sette: «Creatività» 2.2.8. Parola numero otto: «Corporeità» 2.2.9. Parola numero nove: «Affettività» 2.2.10. Parola numero dieci: «Socialità»)
Parte seconda La pedagogia tra le scienze
I. Complessità e pedagogia della ragione
Premessa
1. Percorsi e tappe della complessità
1.1. Dall«edificio» alla «rete» al «labirinto» al «rizoma» 1.2. La teoria sistemica, un modello scientifico meta-disciplinare e trasversale 1.3. Bisogno di un nuovo modo di conoscere 1.4. Nuova razionalità tra vincoli e possibilità 1.5. Pensiero complesso e multidimensionalità della conoscenza e della formazione 1.6. Decentramento e ragione plurale
2. Ricadute pedagogiche. Complessità, ragione problematica, educazione alla complessità
2.1. Ragione ed educazione alla complessità 2.2. Per una pedagogia dellimpegno 2.3. Leducazione alla «singolarità» tra serietà e lievità 2.4. Leducazione tra arte e scienza, democrazia e creatività 2.5. La formazione per tutti e per tutta la vita 2.6. Oltre la logica della scissione. Dalla ragione gerarchica alla ragione plurale
II. La pedagogia tra natura e tecnica
Premessa
1. Natura 1.1. La rivoluzione evoluzionista. Varietà, variabilità e pluralità dei sistemi viventi (1.1.1. Dal neo-darwinismo al post-darwinismo 1.1.2. Pluralismo evolutivo e creatività adattiva 1.1.3. Levoluzione dei tre cervelli 1.1.4. Lemergere della «specie parlante» 1.1.5. Dallantropocentrismo al modello ecosistemico) 1.2. Lirruzione delle neuroscienze (1.2.1. I segreti del cervello 1.2.2. Le basi biologiche del pensiero 1.2.3. Oltre il dualismo mente-cervello 1.2.4. Cervello-mente-ambiente. «Darwinismo neuronale» e «impronta culturale») 1.3. Ricadute pedagogiche. Dimensioni evolutive del cervello-mente, apprendimento e contesti formativi (1. 3.1. Incompletezza biologica e creatività adattiva 1.3.2. Il cervello: un organo «affamato» di conoscenze 1.3.3. Dimensione formativa e pensiero ecologico)
2. Tecnica 2.1. Evoluzione biologica e artefatti culturali (2.1.1. La mano, la cultura, la tecnica 2.1.2. Il sogno di una «macchina pensante») 2.2. La rivoluzione cibernetica e lIntelligenza Artificiale (2.2.1. LIntelligenza Artificiale e il pensiero computazionale 2.2.2. La macchina e la «casualità» del mondo) 2.3. Dalla metafora cervello/computer alla metafora mente/computer alla metafora mente/cervello (2.3.1. Neuroscienze e Scienza Cognitiva: un confronto a più voci 2.3.2. Nuovi modelli per la scoperta dellartificiale) 2.4. Ricadute pedagogiche. Tecnologie e formazione plurilinguistica (2.4.1. Tecnologie multimediali e nuove forme del pensiero 2.4.2. Imparare la logica del computer 2.4.3. Integrazione di tecnologie, di codici, di intelligenze)
III. La pedagogia tra soggetto, società, cultura
Premessa
1. Soggetto 1.1. Gli itinerari del logos (1.1.1. Intelligenza e ambiente. Comportamentismo e gestaltismo 1.1.2. Lintelligenza e lapproccio psico-genetico 1.1.3. Lintelligenza e lapproccio contestuale, storico-culturale 1.1.4. Lapproccio cognitivista 1.1.5. Intelligenza distribuita e apprendimento collaborativo 1.1.6. La mente a più dimensioni e la pluralità delle intelligenze) 1.2. Il riscatto delleros (1.2.1. La scoperta dellinconscio 1. 2.2. Conoscenza e affettività) 1.3. Ricadute pedagogiche. Dimensione ecologica dello sviluppo e dellapprendimento e formazione multidimensionale (1.3.1. La formazione tra sviluppo e apprendimento 1.3.2. Costruttivismo e culturalismo. Educazione plurilinguistica e individualizzazione dellinsegnamento 1.3.3. Ricomposizione logos-eros e formazione multidimensionale)
2. Cultura 2.1. Il soggetto tra inculturazione e acculturazione (2.1.1. La scoperta delle differenze culturali 2.1.2. Dal relativismo linguistico al «pensiero selvaggio» 2.1.3. La storicità delle culture e la «logica dellinuguaglianza» 2.1.4. Natura culturale della mente, differenza e uguaglianza 2.1.5. Mondi locali e intercultura) 2.2. Ricadute pedagogiche. Educazione alla differenza e «pensiero migrante» (2.2.1. La differenza come valore e come risorsa 2.2.2. Decentramento ed educazione interculturale)
3. Società 3.1. Il soggetto tra famiglia, scuola, città (3.1.1. Processi e istituzioni della socializzazione 3.1.2. Listituzione famiglia 3.1.3. La famiglia post-nucleare e il suo ruolo di mediazione sociale 3.1.4. Listituzione scuola 3.1.5. La scuola delluguaglianza e della differenziazione formativa 3.1.6. La socializzazione diffusa nella città multimediale) 3.2. Ricadute pedagogiche. La formazione «distribuita» e la scuola come «comunità scientifica» di insegnamento reciproco e di apprendimento cooperativo (3.2.1. La continuità formativa tra i molteplici luoghi della socializzazione e dellalfabetizzazione 3.2.2. Uguaglianza delle opportunità formative e democrazia)
IV. La pedagogia tra vita artificiale e istanza di un nuovo umanesimo
Premessa
1. Le nuove frontiere dellartificiale 1.1. Intelligenza, corpi e tecnologie 1.2. Il superamento della «logica tecnologica»: macchine biologiche e uomini meccanizzati 1.3. Verso esistenze bio-artificiali 1.4. Biotecnologie e trasformazione della natura biologica delluomo 1.5. Identità mutanti e menti distribuite
2. Ricadute pedagogiche. Organico e post-organico. Nuove ibridazioni e sfida pedagogica 2.1. Educazione alla responsabilità e al controllo critico dellagire tecnico-scientifico 2.2. Educazione al cambiamento e alla creatività
Parte terza La didattica
I. Pedagogia e didattica. Storie di itinerari paralleli
Premessa
1. La pedagogia. Storia di una tormentata emancipazione 1.1. Prima identità: la pedagogia «sosia» della filosofia 1.2. Seconda identità: la pedagogia sul tandem della filosofia delleducazione 1.3. Terza identità: la pedagogia scienza «autonoma» delleducazione
2. La didattica. Tre no e un sì alla pedagogia 2.1. Il triangolo dei no 2.2. La nostra candidatura pedagogica
3. Unaltra pedagogia: il «problematicismo» 3.1. Il problematicismo, pedagogia razionalista 3.2. Il problematicismo, pedagogia in situazione 3.3. Problematicismo e didattica nel nome dellinterdisciplinarità
4. Quando autonomia significa darsi la mano
II. Genealogia, epistemologia e prasseologia della didattica
Premessa
1. La genealogia. Ovvero, lalbero degli zoccoli della didattica 1.1. Disco rosso alla didattica tradizionale 1.2. Disco verde alla didattica attiva
2. Lepistemologia. Ovvero, le «idee» stellari nel firmamento della didattica
2.1. La didattica, scienza della comunicazione 2.2. Sei «idee» stellari per la partita a scacchi della didattica
3. La prasseologia. Ovvero, le «strategie» stellari nel firmamento della didattica
3.1. La valigetta 24 ore dellinsegnante 3.2. Le dieci parole «al maiuscolo» della didattica (3.2.1. Primo miniglossario: tre procedure 3.2.2. Secondo miniglossario: tre luoghi 3.2.3. Terzo miniglossario: quattro strumenti)
Parte quarta I luoghi e i tempi delleducazione
I. Il sistema formativo in una società del cambiamento
Premessa
1. I cinque trend di cambiamento socioculturale 1.1. Primo trend: lallungamento dei cicli della vita 1.2. Secondo trend: lesplosione della cultura simbolica 1.3. Terzo trend: lalfabetizzazione debole 1.4. Quarto trend: laumento del tempo libero 1.5. Quinto trend: lirruzione di una società multiculturale
II. Verso un sistema formativo integrato
Premessa
1. Senza le chiavi della città 1.1. La disintegrazione istituzionale 1.2. Lomologazione culturale
2. I tre «attori» del sistema formativo 2.1. Attore numero 1: il sistema formale (la scuola) 2.2. Attore numero 2: il sistema non-formale (le agenzie extrascolastiche «intenzionalmente» formative) 2.3. Attore numero 3: il sistema informale (il «mercato» self-service dei consumi culturali)
3. Per una rete sistemica delle agenzie formative 3.1. Scuola più territorio: unequazione possibile 3.2. Per una scuola a nuovo indirizzo didattico 3.3. Il protagonismo di famiglia, enti locali e associazionismo
III. Le agenzie educative
Premessa
1. La scuola. Un check-up impietoso e una terapia possibile 1.1. Cinque mine vaganti nel mare della scuola 1.2. I killer sono due 1.3. Lalternativa: la scuola della Riforma
2. La famiglia. Il teatro delle relazioni affettive 2.1. Se i genitori educano alla «singolarità» 2.2. La famiglia, soggetto di partecipazione alla vita della scuola
3. Gli enti locali. Per costruire una città educativa 3.1. Le stagioni di una presenza formativa 3.2. Una rete integrata delle opportunità educative
4. Lassociazionismo. Il tempo libero, luogo di aggregazione 4.1. Il terzo settore come privato sociale 4.2. Stare insieme per produrre cultura (4.2.1. I centri adolescenti 4.2.2. I centri giovani) 4.3. Per un osservatorio dellassociazionismo
IV. Le stagioni delleducazione
Premessa
1. Linfanzia. Lalbum di famiglia del bambino e della bambina 1.1. Rivisitiamo le stagioni dellinfanzia 1.2. Il bambino e la bambina, domani: linfanzia copernicana 1.3. Il gioco per pensare e inventare con la propria testa
2. Gli specchi rubati della cittadinanza giovanile 2.1. Un arcipelago complesso e colorato 2.2. Quando la società dei grandi tradisce i «valori» e nega la «cittadinanza» (2.2.1. Vivere in un mondo vuoto di futuro e di progettualità 2.2.2. Vivere in un mondo impermeabile alla partecipazione) 2.3. Diamo futuro e protagonismo al continente giovanile (2.3.1. Verso nuove frontiere etico-valoriali 2.3.2. Insieme per costruire una società di donne e uomini nuovi)
3. Letà adulta. Un apparente mare della tranquillità 3.1. Unetà tra stabilità e cambiamento 3.2. Unidentità complessa e problematica 3.3. La scommessa della formazione in età adulta
4. Gli anziani. Tra memoria e progetto 4.1. Unetà rimossa 4.2. Invecchiamento tra destrutturazione e ristrutturazione 4.3. Le possibilità vicarianti del cervello umano 4.4. Nuovo assetto cognitivo e formazione permanente 4.5. La vecchiaia, da subcultura anagrafica a controcultura
Parte quinta Le emergenze delleducazione
I. Il gioco. Lalfabeto della libertà e dellambiguità
Premessa
1. Le identità del gioco e lalternativa pedagogica 1.1. Lidentità teorica: il volto «angelicato» del gioco 1.2. Lidentità storica: il volto «mostruoso» del gioco 1.3. Lalternativa ludica: quando il gioco è nelle mani del bambino e della bambina
II. Lambiente. Il regno dellavventura
Premessa
1. Atto primo. Due ombre nemiche si aggirano alle spalle dellavventura
1.1. Primo quadro. Entra in scena lavventura: «cenerentola» o «regina»? 1.2. Secondo quadro. La sorellastra indifferente: la famiglia 1.3. Terzo quadro. La sorellastra invidiosa: la scuola
2. Atto secondo. Lavventura nasce dal matrimonio scuola-ambiente 2.1. Primo quadro. Lambiente, abecedario di avventura 2.2. Secondo quadro. Vedere e difendere lambiente con gli occhiali dellavventura 2.3. Terzo quadro. Saper inventare e sognare lambiente con le note dellavventura 2.4. Quarto quadro. Quando la scuola si veste davventura 2.5. Quinto quadro. Quando la scuola recita lavventura
III. Lintercultura. Rispettiamo la pelle del bambino colorato
Premessa
1. Tra le culture, oltre le culture 1.1. Identità, alterità e pregiudizio 1.2. Lesercizio antidogmatico 1.3. La scuola come laboratorio interculturale
IV. Lhandicap. A scuola con il grembiule di Arlecchino
Premessa
1. Tra esclusione e integrazione 1.1. Selezione. Ricontiamoli: cè un bocciato in più 1.2. Una scuola dalle porte aperte allhandicappato
Glossario. Le parole della pedagogia a cura di Isabella Loiodice
Bibliografia
Indice dei nomi
Pagine: 742
Collana: Manuali Laterza [58]
Serie: Fare scuola
ISBN carta: 9788842061083
Argomenti: Pedagogia e didattica
Manuale di pedagogia generale
nuova edizione
Pagine: 742
Collana: Manuali Laterza
ISBN: 9788842061083
Gli autori
Franco Frabboni
Franco Frabboni è professore emerito di Pedagogia all’Università di Bologna. Per i nostri tipi ha pubblicato, tra l'altro: Il curricolo (2002); La scuola ritrovata (2002), Dialogo sulla riforma della scuola (con B. Brocca, 2004); Il laboratorio (20052); Manuale di Didattica generale (n.e., 2007); Una scuola possibile. Modelli e pratiche per il sistema formativo italiano (2008).
Scopri l'autoreFranca Pinto Minerva
Franca Pinto Minerva è professore emerito di Pedagogia generale presso l’Università di Foggia.
Scopri l'autoreAltre opere degli autori
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