Luciano Canfora, Augusto. Figlio di Dio. Anteprima
Venerdì 23 Gennaio 2015
Questo libro salda un vecchio debito, acceso nel 1960. Anni fa scrissi un piccolo saggio intorno al colpo di Stato del diciannovenne Ottaviano realizzato, con tempismo impressionante, il 19 agosto del 43 a.C.. Atto eversivo ammantato di legalità, quella precoce conquista a mano armata della più alta magistratura della repubblica fu, per il giovanissimo e già più che maturo erede di Cesare, il presupposto fondamentale della successiva sua costruzione politica che segnò per secoli la storia del mondo.
La fonte più minuziosa, e molto sapida, intorno a quella vicenda è il terzo libro delle Guerre civili di Appiano di Alessandria, scrittore e funzionario imperiale vissuto nel secolo degli Antonini (95-180 circa), attivo a Roma e in Egitto. Questo colto funzionario, amico di Frontone, sentì il bisogno ad un certo punto della sua vita di scrivere una Storia di Roma, strutturata in un modo che a lui parve originale. In tale ambito, la storia delle Guerre civili – che per lui e per la sua fonte incominciavano con Tiberio Gracco – occupava circa un terzo dell’intero. Ne sono conservati solo i primi cinque libri. Per il periodo che va dalla morte di Cesare (15 marzo 44 a.C.) alla sconfitta di Sesto Pompeo (35 a.C.) è la nostra fonte più ampia e di gran lunga più completa.
Raccontando la «marcia su Roma» di Ottaviano, promettevo di dimostrare che in quei libri, in particolare nel III, noi leggiamo, tradotte in greco e più spesso compendiate o parafrasate, pagine dei Commentarii di Augusto. È giusto ora addurre prove.
La domanda capitale è: come fa questo bravo dilettante a conoscere i più riservati dettagli e le situazioni più delicate e segrete di cui talvolta il solo Ottaviano fu testimone?
Luciano Canfora
Scarica l'estratto in formato pdf dal IV capitolo del libro
Luciano Canfora
Augusto figlio di Dio
In libreria dal 19 marzo 2015
Ottaviano, figlio adottivo di Cesare: è lui l’Augusto, già divo in vita, l’imperatore che fonda la sua egemonia facendo credere di restaurare la repubblica. Di questa raffinata finzione, della strategia di Augusto nel costruire il potere simulando di rinunciarvi, eliminando avversari e giocando d’astuzia: di questa fine trama Canfora svela l’ordito. E svelando rivela quale inganno nasconde la maschera del potere.