Legenda. Libri per leggere il presente

4-10 settembre 2021: la settimana in libri

Legenda è uno sguardo rapido ai fatti che hanno scandito la settimana e un invito a leggere il presente togliendo il piede dall’acceleratore.

Legenda è un tentativo di legare il mondo che corre alle parole che aiutano a capirlo.

 

Afghanistan. Mentre vengono annunciati i componenti del nuovo governo dell’Afghanistan, rileggiamo il libro che Valerio Pellizzari scriveva dieci anni fa, come a marcare un inconsapevole punto di mezzo, un checkpoint, tra gli eventi del 2001 e la crisi di questo 2021. In battaglia, quando l’uva è matura è il racconto intenso di un Afghanistan sul doppio binario della Storia e delle storie, un mondo dissociato tra aquiloni e kalashnikov, tra giardini segreti curati con amore e attentati brutali, tra vendette tribali e nevrosi del mondo digitale.

«Sopra la vecchia fortezza color fango di Kolola Pushta, sopra il forno, la moschea, la scuola, le ceste di meloni esposte sulla strada, i letti di legno appena finiti dal falegname, incombe un enorme involucro, un aerostato, un dirigibile color topo, che si muove lento, silenzioso, circospetto come un animale da preda. Lo sfondo unico, incantato, delle montagne e del cielo è disturbato, sfregiato, da questo pallone gigante. […] È carico di telecamere e di sensori elettronici che scrutano la vita quotidiana di questo piccolo quartiere e dell’intera città, senza chiedere e spiegare nulla ai suoi quattro milioni di abitanti. Quegli occhi artificiali riferiscono a un personaggio sconosciuto, in un ufficio sconosciuto, in una località sconosciuta di un paese straniero ignoto, lontanissimo, oltre l’oceano.
L’occhio del Grande fratello si interessa a un paese popolato in gran parte da contadini, pastori, venditori ambulanti, nomadi, profughi. Composto anche in misura minore da commercianti intraprendenti, da mullah spesso senza cultura, da funzionari civili mal pagati, da guerriglieri instancabili e facilmente infiammabili.
Solo due su dieci tra questi abitanti adulti sanno leggere e scrivere. Gli altri non conoscono la differenza tra le parole mongolfiera, aerostato, dirigibile, zeppelin. Ma tutti sanno che quell’enorme pallone sopra le loro teste non è innocente, non studia l’aria, il vento, la pioggia, la temperatura, ma spia i loro gesti e i loro movimenti. Sanno anche che lo hanno portato i soldati stranieri, in questo paese formato da zone desertiche, montagne impervie, vallate verdissime, fiumi impetuosi, spazzato da venti improvvisi, con estati bollenti e inverni gelidi.»

→ Pellizzari, In battaglia, quando l’uva è matura

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Vaccini. Secondo quanto ricostruito da Reuters, mentre in Italia e in molti altri paesi si parla di terza dose, il numero delle dosi previste per il 2021 dal programma COVAX per i paesi più in difficoltà sarebbe stato tagliato di circa il 30%.

→ Florio: “Brevetti sui vaccini: le (tante) ragioni di Biden”
→ Duflo: “Sì ai brevetti liberi ma anche più dosi per i Paesi poveri”
→ Morozzo della Rocca, La strage silenziosa

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Aborto. In vigore dal primo settembre in Texas la legge sull’aborto più restrittiva degli Stati Uniti, che vieta l’interruzione di gravidanza una volta rilevata l’attività cardiaca embrionale, a circa sei settimane, e non prevede eccezioni nemmeno in caso di stupro.
«La cosa più grave» riporta L’Espresso, «in quanto crea un precedente pericoloso, è che il “Senate Bill 8”, chiaramente anti costituzionale come ha sottolineato lo stesso presidente Biden, è stato pensato proprio per evitare ricorsi e successivi blocchi, garantendo ai cittadini di fare rapporto sui medici che infrangono la legge.
Le denunce, dunque, possono arrivare da un infermiere, da un impiegato della clinica o persino dal conducente di un taxi».

Intanto, nella vicinissima Repubblica di San Marino, il 26 settembre si terrà un referendum per la depenalizzazione dell’aborto.

→ MacKinnon, Le donne sono umane?
→ Butler, Questione di genere
→ Duby-Perrot, Storia delle donne in Occidente. Il novecento

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Ex Jugoslavia. Racconto la guerra perché non ho altra scelta
Questo articolo di Zoran Žmirić, tradotto da Internazionale, fa parte di una serie dedicata ai trent’anni dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia, cominciata nel 1991.

«Capisco e accetto che per molte persone la guerra sia la cosa più eccitante che hanno vissuto. Di fronte a queste persone, con un certo imbarazzo ammetto che non è il mio caso.
La donna che mi ha sempre atteso ha detto “sì”. Non c’è nulla di paragonabile. Nessun altro mi avrebbe aspettato come ha fatto lei. Ha atteso il mio ritorno dall’Esercito popolare jugoslavo. Ha atteso il mio ritorno dalla guerra. Ha aspettato il mio ritorno dall’ospedale, dopodiché ha aspettato che fossi del tutto guarito. E poi ha aspettato che tornassi a essere me stesso, l’uomo che, mi ha detto, quando l’ha visto per la prima volta a una festa, le ha fatto tremare le ginocchia. Credo stia ancora aspettando quell’uomo, che non è mai tornato.
Quell’uomo è rimasto bloccato da qualche parte, nella tarda pubertà, alla fine di un’estate che doveva durare per sempre. Un altro uomo è tornato al suo posto e, invece dell’estate infinita che non eravamo destinati ad avere, abbiamo ottenuto quello che abbiamo ora e che sarà, fino alla fine.»

→ Colombo, Guerra civile e ordine politico
→ Kershaw, L’Europa nel vortice

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Viaggi. La nuova vita dei treni di notte – RivistaStudio

«“Cinema’s enduring love affair with the sleeper train” è un articolo del Guardian risalente al 2014, appena accennato e troppo sintetico, dedicato a tutte quelle volte che il grande schermo ha romanzato le cuccette, romanticamente “i treni di notte”, più intimi di un aereo, più spaziosi di una macchina e quindi perfetti per accogliervi le storie che lì dentro sarebbero nate o finite.
[…] E nonostante nella realtà di storie simili, almeno quelle sentimentali e con il lieto fine, è probabile non ce ne siano mai state e le tratte notturne decisamente costose da gestire e abbandonate dai viaggiatori per i voli a basso prezzo siano state interrotte dalle compagnie ferroviarie, mentre l’Europa affrontava la pandemia lo scorso anno, quelle stesse compagnie hanno iniziato a raccogliere segnali indicativi che una nuova alba per questi viaggi si stava avvicinando.
[…] Enduring love, quindi, ma anche un’opportunità per ridurre le emissioni di carbonio e dare nuova vita alle cuccette una volta quasi predisposte per passare notti infernali, e persino un primo passo verso la Trans Europe Express 2.0 proposta dal ministro dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer, recuperando quella “Trans Europe Express” cantata dai Kraftwerk, con i treni con la livrea crema e rossa e la sigla TEE che hanno rappresentato uno dei pilastri su cui è nata l’Europa unita.»

→ Pace, La libertà viaggia in treno
→ Magrelli, La vicevita
→ Mystery train, un podcast in quattro puntate