Invenzioni: le Lezioni di Storia a Roma

 

“INVENZIONI”

Le Lezioni di Storia tornano

all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone

 A Roma, dal primo dicembre 2024 al 13 aprile 2025

 

Si rinnova, a partire dal primo dicembre 2024, l’appuntamento con le Lezioni di Storia all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma: “Invenzioni” è il titolo di questo nuovo ciclo, ideato dagli Editori Laterza e realizzato in coproduzione con la Fondazione Musica per Roma.  

Come nasce un’invenzione? Che sia una ricetta, uno strumento tecnico, uno stile artistico, un simbolo, un concetto politico o un’arma letale… si può, indagando alcune delle invenzioni che hanno segnato la storia dell’umanità, rintracciare un fattore comune nel processo che porta alla nascita di qualcosa di nuovo? E quanto è veramente nuova un’invenzione?

Quello che sembra accomunare le invenzioni scelte per i nove incontri di questo nuovo ciclo di Lezioni è un percorso mai lineare, fatto di viaggi e scambi di idee, di leggende e di coincidenze, ma anche di grandi travagli e battaglie. “Il dubbio”, diceva lo scrittore americano Ambrose Bierce, “è il padre delle invenzioni”: e forse sarà proprio il dubbio a guidarci in questo viaggio.

Riscopriremo insieme storie e protagonisti di innovazioni molto diverse fra loro: dalla scrittura alla democrazia, passando per la bussola, gli spaghetti, il barocco, il saluto romano, la psicoanalisi e la bomba atomica, fino ad arrivare ai nostri giorni, con l’intelligenza artificiale.

Sarà Silvia Ferrara a salire per prima sul palcoscenico il 1° dicembre. Attraverso un viaggio nel tempo e nello spazio, tra Cina, Mesopotamia, Egitto, racconterà come è nata la scrittura ma anche come sono stati inventati i primi segni, e come questi ci parlino della nostra immaginazione.

Il 22 dicembre Luciano Canfora rifletterà sull’invenzione della democrazia: mai parto lessicale fu più doloroso, mai realtà effettuale più mitizzata, fraintesa, strumentalizzata.

Appuntamento al 19 gennaio 2025 con Alessandro Vanoli e la storia della bussola: il racconto di un incontro tra culture che avrebbe cambiato per sempre le sorti della navigazione, e che comincia con un ago calamitato.

Da dove vengono invece gli spaghetti? Nessun piatto, per quanto identitario, affonda le sue radici esclusivamente nel proprio luogo: il 2 febbraio Massimo Montanari sfatando tutti i falsi miti proporrà un’appassionante ricostruzione storica di un simbolo della nostra cultura.

Il 16 febbraio sarà la volta di Francesca Cappelletti: insieme a lei ci chiederemo chi – tra Bernini, Rubens e altri indiziati – ha inventato il barocco.

Alla più riuscita tra le invenzioni storiche del regime fascista sarà dedicata la lezione di Andrea Giardina, il 2 marzo. I Romani non facevano il saluto romano, e gli studiosi lo sanno bene: una trovata che oggi non è pittoresca né innocua.

Il 16 marzo Vittorio Lingiardi parlerà di inconscio e rivoluzione psicoanalitica, terza sfida al nostro egocentrismo dopo quella copernicana e quella darwiniana: non siamo – ci insegna – padroni a casa nostra.

Il 30 marzo Piero Martin si addentrerà nella storia dell’invenzione che Neruda ha definito «frutto terribile d’elettrica bellezza», la bomba atomica. Il Fisico seguirà le tracce di Einstein e Sacharov: emblemi di un’irrisolta contraddizione.

Il 13 aprile Barbara Caputo concluderà il ciclo con una lezione dedicata all’intelligenza artificiale, alle menti brillanti e alle fortunate coincidenze che hanno reso possibile una straordinaria crescita a partire dagli studi di matematica informatica degli anni Cinquanta.

Tutte le lezioni sono introdotte da Paolo Di Paolo.

 

INFO BIGLIETTERIA

Abbonamento: 95 euro; biglietto singolo: 14 euro; abbonamento studenti: 45 euro; biglietto singolo studenti: 5 euro.

Per la vendita dei biglietti e abbonamenti: 

Nuovi abbonamenti in vendita da martedì 15 ottobre; biglietti singoli in vendita da martedì 29 ottobre. Presso il botteghino dell’Auditorium Parco della Musica, in orario continuato:

il 15 Ottobre dalle ore 08:30 alle ore 19:00 (solo il 15 ottobre verranno distribuiti numeri elimina coda a partire dalle ore 08:00.);

tutti i giorni dalle ore 11:00 alle 20:00.

Online sul sito www.ticketone.it

Vista l’alta percentuale di rinnovo, la disponibilità dei posti è limitata. Sarà possibile acquistare un massimo di due abbonamenti, o biglietti, a persona, e nel caso dei biglietti un numero massimo di 6 lezioni su 9.

 

 

PROGRAMMA

 

1° dicembre 2024, ore 11

Silvia Ferrara – LA SCRITTURA

Per capire come è nata la scrittura dobbiamo fare un salto indietro di più di 5000 anni, e percorrere migliaia di chilometri tra Cina, Mesopotamia, Egitto e i popoli Maya, e finire il nostro viaggio sull’isola di Pasqua, dove una scrittura sembra essere stata inventata da zero. Ma non basta, dobbiamo andare ancora più indietro nel tempo, per capire come sono stati inventati i primi segni, e come questi ci parlino della nostra immaginazione, della nostra percezione visiva e del rapporto con ciò che ci circonda.

Silvia Ferrara è professoressa di Filologia micenea e Civiltà egee all’Università di Bologna.

 

22 dicembre 2024, ore 11

Luciano Canfora – LA DEMOCRAZIA

L’invenzione della democrazia. Mai parto lessicale fu più doloroso, mai realtà effettuale fu più mitizzata, fraintesa, strumentalizzata. Eppure si tratta di uno dei meno caduchi ancorché controversi termini del lessico politico. Le più diverse, talora opposte, correnti politiche si pretendono e si presentano tuttora come suoi interpreti autentici.

Luciano Canfora è professore emerito di Filologia greca e latina all’Università di Bari.

 

19 gennaio 2025, ore 11

Alessandro Vanoli – LA BUSSOLA

Dicono sia nata ad Amalfi ma non è del tutto vero. La storia della bussola è la storia dell’incontro tra culture avvenuto sugli oceani attorno al X secolo, tra viaggiatori cinesi, arabi, greci e latini. Un incontro che avrebbe cambiato per sempre le sorti della navigazione, legando le rotte ai venti e alle direzioni geografiche. Un racconto che comincia con un ago calamitato e che continua sui segni tracciati nelle carte nautiche, sino all’accelerazione tecnologica contemporanea.

Alessandro Vanoli, storico e scrittore, è esperto di storia mediterranea.

 

2 febbraio 2025, ore 11

Massimo Montanari – GLI SPAGHETTI

Molti pensano che gli spaghetti siano stati inventati dai cinesi e portati in Italia da Marco Polo, ma si tratta di una fake news pubblicata nel 1929 dall’organo dei produttori americani di pasta, il “Macaroni Journal”. In realtà gli spaghetti vengono sì dall’Oriente, ma da regioni e culture più vicine a noi (l’impero persiano) e a farli conoscere in Italia sono stati gli arabi. Rimane indiscusso che è stato in Italia che le potenzialità di questo prodotto sono state valorizzate in modo straordinario, facendone un segno identitario della nostra cucina.

Massimo Montanari è professore emerito di Storia medievale all’Università di Bologna, dove ha insegnato per molti anni Storia dell’alimentazione.

 

16 febbraio 2025, ore 11

Francesca Cappelletti – IL BAROCCO

Chi ha inventato il Barocco? Abbiamo vari indiziati: Gian Lorenzo Bernini con la sua unità delle arti e la sua concezione coinvolgente e teatrale dell’opera d’arte; Rubens nell’estrema libertà di mescolare naturalismo eccessivo e rilettura della tradizione; gli studiosi dell’Ottocento, che sentivano l’esigenza di distinguere l’arte rinascimentale da quello che era successo dopo la fine del Cinquecento…

Francesca Cappelletti è professoressa di Storia dell’arte moderna all’Università di Ferrara. Da novembre 2020 è direttrice della Galleria Borghese.

 

2 marzo 2025, ore 11

Andrea Giardina – IL SALUTO ROMANO

I Romani non facevano il saluto romano. Gli studiosi lo sanno bene. Eppure ancora oggi, a ogni levata di braccio di un neofascista, viene evocata, tanto naturalmente quanto abusivamente, nella stessa denominazione del gesto, l’antica civiltà romana. Questo accade perché si tratta della più riuscita tra le invenzioni storiche del regime fascista. Una trovata che, sopravvissuta nella nostra Repubblica, nulla ha di pittoresco o di innocuo.

Andrea Giardina è professore emerito di Storia romana, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

 

16 marzo 2025, ore 11

Vittorio Lingiardi – L’INCONSCIO

Si può parlare di invenzione dell’inconscio? O l’inconscio è sempre stato lì e bastava scoprirlo? Nel 1895, due medici viennesi, Sigmund Freud e Josef Breuer, negli Studi sull’isteria, danno vita scientifica a questo nuovo costrutto. Pochi anni dopo, Freud lo sviluppa nell’Interpretazione dei sogni e descrive la psicoanalisi come la terza sfida al nostro egocentrismo: dopo la rivoluzione copernicana, per cui non siamo più il centro dell’universo, e quella darwiniana, per cui il nostro regno è quello degli animali, la rivoluzione psicoanalitica ci insegna che non siamo padroni a casa nostra.

Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore di Psicologia dinamica all’Università di Roma “La Sapienza”.

 

30 marzo 2025, ore 11

Pietro Martin – LA BOMBA ATOMICA

Einstein, padre della relatività e pioniere della quantistica. Sacharov, il più giovane membro dell’Accademia Sovietica delle Scienze, autore di ricerche fondamentali su materia e antimateria.  Fisici, paladini dei diritti umani, alfieri della pace, premi Nobel; Einstein per la fisica, Sacharov per la pace. E attori primi nell’invenzione delle bombe atomiche: emblemi di quell’irrisolta contraddizione che ha creato quel «frutto terribile d’elettrica bellezza», come definito da Pablo Neruda.

Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Padova.

 

13 aprile 2025, ore 11

Barbara Caputo – L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Ciò che oggi chiamiamo intelligenza artificiale nasce negli anni Cinquanta da studi di matematica informatica che cercano di automatizzare piccolissime parti del pensiero cognitivo e cresce nei decenni successivi grazie a una combinazione di menti brillanti e di straordinarie coincidenze. E oggi a che punto siamo?

Barbara Caputo, ingegnera, è professoressa al Politecnico di Torino, dove dirige l’Hub sull’Intelligenza artificiale dell’ateneo.

 

[Proposte di lettura]
Salute mentale

 Valentina Furlanetto

Cento giorno che non torno
Storie di pazzia, di ribellione e di libertà

«Mi sembra di vederli questi ragazzi, Franco che passeggia con i romanzi e i libri di scuola sottobraccio per le calli di Venezia, e Rosa che cammina sul ciglio della strada tornando dalla fabbrica, entrambi con i pensieri che si hanno a quell’età: un amore, le amicizie, il futuro.
Cent’anni dopo la nascita di Basaglia cerco di dipanare il groviglio di fili di due vite parallele, in cui si intrecciano storie di guerra, sofferenza, malattia mentale, speranza.»

 

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Antonio Semerari

La relazione terapeutica
Storia, teoria e problemi

Cosa accade nella relazione tra paziente e psicoterapeuta? Con quali concetti e con quali categorie possiamo descrivere adeguatamente gli eventi interpersonali che si sviluppano nella stanza della psicoterapia? In che misura  la relazione contribuisce alla cura e alla guarigione? Cosa deve fare il terapeuta per far sì che la relazione contribuisca alla cura e non diventi un ostacolo al trattamento o un fattore dannoso per il paziente?

 

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Gustavo Pietropolli Charmet

L’insostenibile bisogno di ammirazione

Pietropolli Charmet analizza il passaggio da Edipo a Narciso nell’universo degli adolescenti. Sono pagine che non colpevolizzano nessuno: mostrano i problemi che come adulti, genitori ed educatori oggi dobbiamo affrontare.

Marco Belpoliti, “la Repubblica”

 

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Jeremy D. Safran – J. Christopher Muran

Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica
nuova edizione

Attraverso l’esemplificazione di casi clinici e trascrizioni di sedute, gli autori indagano il concetto di alleanza terapeutica, sia nei suoi aspetti teorici che in quelli pratico-operativi. Fondato sugli sviluppi della psicoterapia relazionale, il libro formula chiari principi di intervento riservando un’attenzione particolare ai processi interni del terapeuta e al ruolo che questi svolgono nel ricomporre i momenti di crisi dell’alleanza.

 

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Sophie Lambda

L’amore non basta! Come sono sopravvissuta a un manipolatore

L’amore può declinarsi in molti modi. Alcuni possono rivelarsi distruttivi: per esempio se la persona che amiamo è un narcisista manipolatore che, giorno dopo giorno, rende la nostra vita un vero inferno.

 

 

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I Disturbi di Personalità. Modelli e trattamento

a cura di Giancarlo Dimaggio e Antonio Semerari

Un contributo alla riflessione sulla clinica dei Disturbi della Personalità elaborato dal Terzo Centro di Psicoterapia Cognitiva di Roma. Il volume, diviso in due parti, presenta, nella prima, i Disturbi di Personalità scomposti nelle loro componenti fondamentali e i modelli che spiegano come tali componenti, interagendo fra loro, mantengano la patologia. Nella seconda, formula un modello di trattamento in grado di interrompere questi circuiti disfunzionali.

 

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Emma

Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano

Conosci la scena: sei tornata dal lavoro, hai fatto la spesa, stai preparando la cena e nel frattempo pensi a quando pagare l’affitto / chiamare l’idraulico / prendere la pillola / finire quella mail di lavoro / controllare che i tuoi figli abbiano fatto i compiti / caricare la lavatrice. Tutto questo mentre il tuo compagno ti chiede se per caso sai dove sono finite le sue scarpe. Storie esilaranti e tremendamente serie. Un fumetto femminista che ogni donna (e ogni uomo) dovrebbe leggere.

 

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Curare i casi complessi

a cura di Antonino Carcione, Giuseppe Nicolò e Antonio Semerari 

Nell’attività clinica è in pratica impossibile incontrare un paziente con un disturbo di personalità che non sia diagnosticabile almeno per un altro disturbo di personalità e altri disturbi psichiatrici. Già questo dato rende insostenibile l’attuale nosografia categoriale che sopravvive a se stessa per mancanza di alternative e per l’assenza di linee terapeutiche che prescindano dalle categorie. In questo libro gli autori del Terzo Centro propongono un modello integrato di terapia che va al di là delle diagnosi categoriali e punta al trattamento dei fattori generali della patologia della personalità. In questo contesto particolare enfasi viene posta sullo sviluppo delle funzioni metacognitive e sull’integrazione di procedure e tecniche di psicoterapie diverse.

 

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Antonio Semerari

Storia, teorie e tecniche della psicoterapia cognitiva

Un’introduzione organica e completa alla psicoterapia cognitiva. I più recenti modelli cognitivi della valutazione e dell’intervento psicoterapico sono fatti oggetto di un’accurata trattazione, che si caratterizza per il frequente ricorso ad esempi concreti, tratti da trascrizioni integrali di sedute. Questa vivida presentazione della dimensione pratico-operativa della psicoterapia cognitiva acquata poi respiro sullo sfondo di un’originale ricostruzione storica dell’influenza delle scienze della mente sulle teorie del cognitivismo clinico, da quelle dei pionieri Beck ed Ellis, fino al più recente approccio ‘metacognitivo’, di cui lo stesso autore è uno dei più autorevoli esponenti.

 

Plants are us

Gregory Conti on Phytopolis, by Stefano Mancuso

In this latest book by Italy’s best-known botanist, Stefano Mancuso speaks to his readers where the vast majority of them live, in cities. More and more, and the summer of 2024 is only the most recent and to date most extreme example, that means cities that are so overheated they are at risk of becoming unlivable. Right now, 55% of the world’s population lives in cities; by 2070 70% of us will live there, and as I’m sure you have noticed, our cities are getting hotter. Now, 14% of the urban population experiences intense summer heat. By 2050 the share of the overheated urban population is predicted to reach 45%. Put another way, by 2080, as we are now trending, your city will have the climate of a city almost 500 miles to the south.

So there is no doubt, overheated cities are a serious problem. But I don’t want to give you the wrong impression. Actually, two wrong impressions. Though it is rich in scientific references and information, Phytopolis, like all of Mancuso’s books, is much more than that. More important, the optimism expressed in the subtitle, The Living City, is something Mancuso takes, and wants his readers to take, to heart. Phytopolis describes and explains the problem of urban warming, but it also suggests and describes solutions, some of which have already been tried and are working.

If you know some of Mancuso’s previous books, you will not be surprised that the biggest contribution to solving urban warming will come from plants, particularly trees. From the prologue:

The cities of the future, whether constructed ex novo or renewed, will have to bring nature back inside our new habitat, transforming cities into phytopolises (phyto, or plant + polis, or city), living cities in which the relationship between plants and animals approaches the relationship that we find in nature: 86.7 percent plants and 0.3 percent animals (humans included). This would involve dedicating a large part of the surface area of a city to plants, which is the exact opposite of what happens today. I can’t think of anything more important than this for the future of humanity: recalibrating our relationships with the other living beings, first among them our relationship with plants.

Mancuso cites the examples of Paris, Berlin and especially Seoul, with its more than 16 million new trees, as cities that have already put into place programs to bring nature back into the city. In chapter nine of the book, “Treeways,” he tells of the Brazilian city of Curitiba, population 2 million, which in just a few years has increased its green space from 10.7 square feet to 592 square feet per person by planting millions of trees and creating dozens of parks, but also by turning its main traffic street into a treeway, where cars have been replaced by bicycles and pedestrians, and by adding an efficient rapid transit system.

The real beauty of Phytopolis, however, is much broader and more profound than these encouraging and useful examples. This short and engaging book is most significant for its presentation of how we got to where we are today. Our largely nature-free cities, Mancuso explains, have come about because humans have modeled cities on our own bodies and without reference to or understanding of the living beings that have been the most successful species in adapting to their environment: plants. In chapters that provide a basic overview of the human-based models of urban planning, from the Renaissance to Le Corbusier and Robert Moses, Mancuso offers us a new understanding of our relationship with nature, which we are part of and not separate from and superior to. If we want to make living cities, Mancuso suggests, we must reach a new understanding of how cities, like all living beings, evolve, and how we can learn from plants in adapting to and modifying our environment to ensure our survival and our happiness.

In conclusion, I should note that the publication date chosen by Mancuso’s American publisher, Other Press, is no accident. Like his three previous books published by OP, Phytopolis will be coming out on Earth Day and I can’t think of any better way to celebrate than by reading it, unless perhaps you want to start by reading the others, all published by Other Press and translated by Gregory Conti.

 

 

Gregory Conti – Born and raised in Pittsburgh, he moved to Perugia in 1985. Since then he has taught at the University of Siena (Arezzo), the University of Perugia, Rutgers University, and the University of Rochester (Arezzo). His published translations include works by Giuseppe Berto, Rosetta Loy, Emilio Lussu, Paolo Rumiz, and Stefano Mancuso. He is currently working on a collection of short stories by Leonardo Sciascia and The Jews in Italy by Anna Foa.

Pianeta Terra Festival 2024

PIANETA TERRA FESTIVAL

Le comunità naturali

Da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024 a Lucca

www.pianetaterrafestival.it

 

Anche quest’anno Lucca sarà il magnifico teatro urbano che ospiterà la terza edizione di Pianeta Terra Festival, diretto da Stefano Mancuso, ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La manifestazione si terrà da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024, in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, tra cui: la Chiesa di San Francesco, Palazzo Ducale, L’Orto Botanico e, per la prima volta, la Casa del Boia.

Le comunità naturali sarà il filo rosso che attraverserà gli incontri, i dialoghi, le lectio e gli spettacoli di questa edizione.

Ci siamo chiesti perché tutte le specie viventi, non solo l’uomo, stabiliscono relazioni, costruiscono alleanze, in altri termini fanno comunità? Saremmo indotti a pensare che la scarsità di risorse disponibili porti naturalmente le specie a competere, e che sia proprio la competizione a garantire il benessere degli individui di ciascuna specie. “In barba al senso comune – dice il direttore del Festival, Stefano Mancuso – il vero motore di una comunità è il mutuo appoggio, il sistema più efficiente per garantire la sopravvivenza di tutti. Se ragioniamo in termini di specie, il mutuo appoggio è un’opzione naturale, ancor prima di diventare una scelta morale”.

I tanti ospiti mostreranno come le relazioni fra gli esseri viventi sono incredibilmente più complesse di quanto immaginiamo e sono governate da forze molto diverse dalla semplice competizione. Scopriremo con loro che è la cooperazione il meccanismo attraverso il  quale la vita prospera, la forza trainante che decide il destino degli esseri viventi.

 

IL PROGRAMMA

Durante i quattro giorni di festival, saranno oltre 90 gli eventi che chiameranno a raccolta scienziati, antropologi, filosofi, economisti, scrittori, artisti e innovatori. Vedremo concretamente come opera il mutuo appoggio tra le specie vegetali e animali, come sia il collante per la costruzione di comunità, di alleanze fra le specie, capiremo quali complessità specifiche presentano le comunità umane e quali sono le caratteristiche comportamentali di ciascuna specie. All’interno di questa cornice si discuteranno in modo nuovo temi quali biodiversità, sostenibilità, politiche del cibo, lo stato del nostro Mediterraneo, e molto altro. Con l’osservazione e la conoscenza del modo in cui ogni individuo crea alleanze con gli altri della sua specie e con le altre specie sperimentiamo quel piccolo miracolo che si avvera quando specie diverse, imparando a stare insieme, stringono una relazione. “Pensare alla cooperazione come una delle principali forze che agisce in natura – dice Giuseppe Laterza – può aiutarci molto ad agire per il bene del nostro Pianeta”.

 

ASSOLI E DIALOGHI

Molti i dialoghi e le lectio in cui autori italiani e internazionali approfondiranno le tematiche centrali del festival: Telmo Pievani metterà alla prova le tante manifestazioni di comportamento altruistico in natura, ponendo la questione se una generosità del tutto disinteressata sia possibile. Andrea Genre spiegherà nel dettaglio il fenomeno della simbiosi in natura – il modo in cui si chiama oggi il mutuo appoggio – e la sua importanza. Laura Crispini, geologa, coordinatrice scientifica in spedizioni nazionali e internazionali in Antartide (l’ultima a bordo della rompighiaccio Laura Bassi), ci porterà alla scoperta di un continente che è anche un laboratorio naturale unico per studiare i fenomeni naturali. Dario Fabbri, uno dei più influenti e originali analisti in Italia, esaminerà la crisi ecologica dal punto vista di una ‘geopolitica umana’, che mette al suo centro la collettività e la sua storia. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, Paolo Pileri ci farà conoscere il suolo, l’ecosistema più fragile e vitale del pianeta. Lo zoologo Maurizio Casiraghi ci farà scoprire la bellezza nascosta e spesso invisibile degli insetti, indispensabili alla biodiversità. Gaia Vince parlerà delle incombenti migrazioni climatiche, di come masse di persone dovranno fuggire, a causa delle alte temperature, da zone costiere e da terre un tempo coltivabili, alla ricerca di nuovi luoghi in cui poter vivere. E ancora: attraverso il grande incendio di Fort McMurray in Canada, John Vaillant ci farà toccare con mano il punto cui siamo giunti a causa del nostro incessante bisogno di energia; Stefano Fenoglio ci farà conoscere i fiumi, la loro importanza e la nostra risalente convivenza con loro, lanciando un allarme riguardo all’abuso che ne facciamo. Emanuela Evangelista e Adriano Favole ci porteranno lontano nella foresta di Tchamba, tra i vulcani di La Rèunion e lungo le ramificazioni liquide dell’Amazzonia mostrando come siamo connessi alla natura selvatica e l’impatto che ha su di noi. Daniela Silvia Pace, esperta di cetacei e di acustica in ambiente marino, ci farà scoprire il linguaggio delle comunità di balene e di delfini. Pur riconoscendo che tutte le specie viventi comunicano, Andrea Moro, mostrerà come la comunicazione umana è la sola in grado di generare significati nuovi attraverso la combinazione delle parole all’interno di una frase. Scopriremo però che non tutte le combinazioni sono possibili e perché. Il neuroscienziato Vittorio Gallese ci parlerà della nostra natura essenzialmente relazionale e ne scopriremo le ragioni. Maria Rescigno mostrerà la stretta connessione tra il nostro cervello e l’intestino, il nostro ‘secondo cervello’. Fabio Ciconte terrà un monologo teatrale arricchito da immagini e video sui retroscena del mercato agroalimentare, soffermandosi sui costi eccessivi delle scelte ecosostenibili. Stefano Liberti mostrerà come il Mediterraneo si è tropicalizzato diventando lo specchio di tutti i nodi problematici della contemporaneità.

Si occuperanno più in particolare della costruzione e delle specificità della comunità umana Roberta De Monticelli e Gustavo Zagrebelsky, che andranno alla radice della costruzione della ‘famiglia umana’ esaminandone le ragioni e cosa la tiene insieme. E ancora: Michela Marzano ci sorprenderà facendoci scoprire che la scommessa sulla fiducia, ciò che ci tiene insieme, è la più grande e straordinaria scommessa umana. Lo storico dell’arte Tomaso Montanari farà vacillare l’individualismo che caratterizza il nostro tempo, smontando il culto rinascimentale del genio. Attraverso l’esame dell’arte anonima, dimostrerà come l’arte, e ogni produzione umana, sia frutto di un lavoro collettivo. Ivano Dionigi mostrerà come solo ritrovando la parola autentica possiamo rinsaldare il legame che tiene insieme e dà senso a una comunità. Maurizio Ferraris e Carola Barbero illustreranno, da un punto di vista filosofico, che un vivere che non comporti il convivere non può essere vita. Mentre lo scrittore Nicola Lagioia cercherà in testi esemplari della storia della letteratura, a partire dall’Iliade, una spiegazione del nostro ‘cuore di tenebra’, quella attitudine distruttiva e autodistruttiva che vediamo da sempre all’opera. Lo psicoanalista Vittorio Lingiardi farà risuonare l’armonia fisiologica-spirituale del corpo e dei suoi organi con la letteratura, la poesia, le immagini e tanto altro. Sull’esperienza dello stupore assoluto che ogni essere umano prova rispetto alla maestà dell’universo si confronteranno il teologo Vito Mancuso e l’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta. A farci guardare le minute cose del nostro quotidiano facendocene cogliere il loro carattere sacro ci guiderà il paesologo Franco Arminio. Del perduto rispetto della sacralità della montagna parleranno invece Enrico Camanni e l’alpinista Nives Meroi. Non può mancare una riflessione sul luogo in cui si svolge la nostra vita quotidiana, la città, non solo quella italiana ma quelle di tutto il mondo: Francesco Rutelli e Mario Pardini si confronteranno sui cambiamenti indotti dalla crisi climatica, dalle trasformazioni del lavoro e dell’abitare. Una delle massime esperte di etica dell’IA, Francesca Rossi, ci spiegherà come funziona l’intelligenza artificiale e se può esserci alleata o nemica, in generale e, in particolare, nella lotta al cambiamento climatico. Ci si occuperà anche di biomuseologia: Michele Lanzinger e Maurizio Vanni, esperti del settore, illustreranno i modi e gli esempi concreti per ridurre il loro impatto ambientale. Un’altra importante prospettiva porteranno Flavia Carlini, Andrea Grieco e Sofia Pasotto dialogheranno sui modi in cui le giovani generazioni fanno i conti con la crisi climatica, fra attivismo e disillusione, anche attraverso il loro lavoro di informazione e sensibilizzazione in rete.

 

RAGAZZI E BAMBINI

Gli eventi dedicati ai bambini e alle famiglie si svolgeranno all’interno dell’Orto Botanico e della Biblioteca Agorà. Un programma ricco, fatto di mostre, laboratori, quiz, spettacoli di burattini, letture animate, lezioni interattive con gli scienziati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che racconteranno il loro lavoro (dall’ornitologo al biologo marino). Il tutto, a cura dell’associazione Talea APS. Non mancheranno gli eventi laboratoriali dedicati alla cura delle piante e della natura, come l’appuntamento curato da Ecopol.

Anche gli studenti saranno protagonisti di tantissime eventi: dalla premiazione del concorso Usa la testa!, organizzato da Confindustria Toscana Nord in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, a una mattinata a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale di Lucca-Massa Carrara, che vedrà i ragazzi salire sul palco e presentare i propri progetti ecologici. Per finire, Fabio Viola, uno dei massimi esperti di gamification in Europa, racconterà agli studenti come possiamo usare i videogame per conoscere e salvaguardare il pianeta.

 

LECTURES E WORKSHOP

Come sempre, dalle istituzioni in cui si fa ricerca come IMT, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa, arrivano alcune delle idee più brillanti. Gli incontri in programma, rivolti a un pubblico più generale, ne sono l’espressione più diretta. Ennio Bilancini e Massimo Riccaboni faranno un bilancio delle politiche europee sulla riduzione della CO2, cercando di sciogliere il dilemma del suo aumento nonostante le misure adottate; mentre Angelo Facchini e Alessandro Rubino discuteranno del sistema più efficace per misurare la sostenibilità delle nostre città. Di democrazia alimentare discuteranno Giaime Berti e Carmelo Troccoli evidenziando la necessità di promuovere i sistemi locali del cibo attraverso nuove forme di produzione e consumo e nuovi modelli di politiche pubbliche. Tommaso Greco ed Edoardo Chiti evidenzieranno come il diritto, nella sua funzione più propria, salvaguardi lo stato di salute degli ecosistemi, le loro dinamiche cooperative e, soprattutto, come può farsi garante nei confronti delle generazioni future.

Infine, il workshop Cambiamento climatico e design urbano a cura dell’Università di Camerino. Il workshop, riservato agli studenti, con Gherardo Chirici, Roberta Cocci Grifoni, Graziano Marchesani, Federica Ottone e Dajla Riera, partirà dalla raccolta e dall’analisi e di dati ambientali di Lucca per proporre interventi di “natura urbana” che sappiano conciliare le esigenze delle popolazioni residenti con l’introduzione di dispositivi naturali volti ad affrontare gli effetti climatici del riscaldamento globale.

 

FOCUS

Molte le occasioni di riflessione e approfondimento provenienti dal mondo produttivo e delle istituzioni sul tema della comunità e della sostenibilità. L’evento a cura di Banco BPM vedrà Marco Giorgio Valori, Domenico De Angelis, Cristina Galeotti e Andrea Maestrelli confrontarsi sul ruolo delle banche per uno sviluppo equilibrato di comunità e territori; Francesco Pastore e Rossella Sobrero parleranno del perché la transizione ecologica sia così difficile da comunicare in modo efficace, in un evento a cura di Sofidel. Marcello Bertocchini, Silvio Gentile e Gabriele Susanna dialogheranno su come realizzare una comunità energetica pubblica, in un evento a cura di Green Utility; sul tema della transizione energetica interverranno Francesco Caio e Carlo Cottarelli illustrando costi, rischi e opportunità, in un appuntamento realizzato da EOS IM. Sul tema dell’impatto che le attività umane hanno sulla biodiversità dialogheranno invece Valeria Barbi, Giulio Magni, Alessandro Solazzi, Daniele Valiante, in un appuntamento promosso a cura di Findus. Isabella Malagoli, Gianluca Ruggieri e Valeria Termini si chiederanno se è pensabile un futuro dominato esclusivamente da energie rinnovabili, in un incontro a cura del gruppo Hera. Lorenzo Bardelli e Daniele Fortini si focalizzeranno sul tema del riciclo e del recupero dei rifiuti come servizio fondamentale nelle nostre comunità, in un appuntamento a cura di Retiambiente. Il panel promosso da Ricola ci darà invece occasione di riflettere sui modi di comunicare efficacemente i modelli di sostenibilità; ne parleranno Arianna Izzi, Luca Morari e Giovanni Storti.

Un incontro dedicato al futuro delle città e alle forme di rigenerazione urbana è promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e vedrà confrontarsi Serenella Sala e Matteo Trane. L’appuntamento a cura di Confindustria Toscana Nord, con Maura Latini e Francesco Morace, sarà l’occasione per riflettere, sulla base di analisi e ricerche, sulla possibilità di essere consumatori sostenibili. Giuseppe Calabrese, Davide Giannecchini e Sara Vitali si confronteranno infine sull’escursionismo, attività in forte crescita e che coinvolge un numero sempre maggiore di appassionati, in un evento a cura di Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.

Enrico Fontana e Domenico Sturabotti illustreranno il cammino virtuoso verso uno sviluppo sostenibile che molte imprese hanno attivato negli ultimi anni. Francesca Malzani e Tiziano Treu ci spiegheranno come il Green Deal europeo stia rafforzando il legame tra agire economico e diritto del lavoro. Giuseppe Buffon e Giuseppe Lanzi dialogheranno sul tema dell’ecologia integrale, illustrando il progetto Lucensis al servizio della comunità, mentre Silvio Bianchi Martini, Vittorio Coda e Linda Gilli esploreranno l’importanza dei caratteri identitari, della leadership e dei valori nello sviluppo delle imprese e dei territori. E ancora, Enrica Lemmi, Luca Martinelli, Luca Menesini, Emanuele Pellegrini rifletteranno sullo sviluppo sostenibile di borghi, paesi e aree interne e sull’impiego, a tal fine, dei finanziamenti del PNRR. Alberto Brambilla e Massimo Riccaboni discuteranno di come possiamo conciliare la più grande trasformazione ecologica mai conosciuta con la più grande transizione demografica che l’umanità abbia mai sperimentato.

 

CINEMA, ARTE, MUSICA

Anche quest’anno Pianeta Terra Festival, in collaborazione con Lucca Film Festival e Green Cross Italia, assegna il Green Tree Award, premio rivolto al film europeo più attento e sensibile alle tematiche ambientali. Ecco la cinquina selezionata: Un anno difficile (2023), diretto da Olivier Nakate ed Eric Toledano; Te l’avevo detto (2023), diretto da Ginevra Elkann; Un mondo a parte (2024), diretto da Riccardo Milani; Palazzina Laf (2023), diretto da Michele Riondino; La chimera (2023), diretto da Alice Rohrwacher.

Davide Monteleone, fotografo di fama internazionale, artista visivo, ricercatore e National Geographic Fellow, racconterà, attraverso le sue fotografie, la storia della domanda di materie prime in crescita a causa delle trasformazioni del panorama energetico globale.

Segnaliamo tre concerti: nella serata di apertura, la Sinfonia n.9 di Ludwig Van Beethoven nell’esecuzione dell’Orchestra e coro regionale del Friuli Venezia Giulia con la direzione dei Maestri Filippo Maria Bressan e Cristiano dell’Oste; un altro appuntamento dedicato a Beethoven (Tutti gli uomini si scoprono fratelli ove la tua ala si posa – sonata per violoncello e pianoforte in la maggiore n. 3 op. 69) eseguito da Simone Soldati al pianoforte e Enrico Bronzi al violoncello, a cura dell’Associazione Musicale Lucchese e realizzato grazie a Confagricoltura.

La chiusura vedrà il Maestro Mario Brunello, in un originale spettacolo di parole e musica che vedrà la partecipazione del direttore scientifico Stefano Mancuso.

Infine, Elisabetta Salvatori terrà una lettura di Nina e macchia e altre storie di Pia Pera.

 

IL TERRITORIO

“La perfetta convergenza – ha dichiarato il presidente della Fondazione CRL Marcello Bertocchini – tra i valori del Festival e la mission della Fondazione è ulteriormente confermata dalla tematica di quest’anno: cooperazione e condivisione sono infatti temi da sempre centrali e la loro ‘declinazione’ sul fronte della sostenibilità rappresenta un punto fermo di ogni strategia futura”.

 

LA SQUADRA DEL FESTIVAL

Pianeta Terra Festival è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza, con la direzione scientifica di Stefano Mancuso, e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La Città di Lucca e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea sono partner istituzionali dell’evento.

La manifestazione è realizzata grazie anche alla compartecipazione della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest / The Lands of Giacomo Puccini e Confindustria Toscana Nord.

Il Festival deve inoltre moltissimo al supporto di numerosi sostenitori: a Banco BPM che è partner dell’evento, a Sofidel, main sponsor, a Confagricoltura, Ecopol, EOS IM, Findus Italia, Green Utility, Gruppo Hera, Retiambiente, Ricola, tutti sponsor del progetto, al supporter Toscotec e al green supporter Giorgio Tesi Group.

Hanno conferito il loro patrocinio la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio e l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Hanno partecipato attivamente al progetto anche la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa,  l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara, la Fondazione Campus, A11 Venture, l’Arcidiocesi di Lucca, l’Associazione Musicale Lucchese, l’Associazione Talea, la Biblioteca civica Agorà, la Fondazione Giuseppe Pera, Green Cross Italia, il Conservatorio di Musica “Luigi Boccherini”, Lucca Comics&Game, il Lucca Film Festival, Lucense, l’Orto Botanico di Lucca, Photolux Festival e Symbola.

Media partner dell’iniziativa sono Rai Radio 1, Rai Radio 3, Rai News 24, Rai News.it.

Si ringraziano Idrotherm 2000 e Gli Orti di Elisa.

 

I confini del mondo: le Lezioni di Storia a Bari

 

  I CONFINI DEL MONDO”

Le Lezioni di Storia tornano al Teatro Petruzzelli di Bari

Dal 6 ottobre al 22 dicembre 2024

 

Si rinnova l’appuntamento con le Lezioni di Storia al Teatro Petruzzelli con un programma di sei incontri sul tema “I confini del mondo”.

Il ciclo, ideato dagli Editori Laterza, organizzato in coproduzione con la Fondazione Teatro Petruzzelli, con il patrocinio della Regione Puglia e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari, è realizzato con il sostegno di Exprivia, Masmec e SDR.

Per tutti noi, che fin da piccoli abbiamo appreso a scuola una divisione del mondo universalmente ammessa, sarà affascinante scoprire cosa ha rappresentato nei secoli la continua ricerca dei limiti del mondo. Confini da difendere, confini da superare, confini da esplorare, confini da ridisegnare: tutta la storia dell’umanità ha a che fare con l’idea e con la pratica del “limite”. Nel nome dei confini si sono infatti strette alleanze, combattute guerre, avviate esplorazioni. Ma i confini non sono solo quelli geografici: siamo esseri umani anche nella misura in cui da sempre ci siamo chiesti che cosa ci sia “oltre”: oltre la vita terrena, oltre le conoscenze fin qui acquisite, oltre lo spazio conosciuto.

In questo suggestivo ciclo di Lezioni di Storia, con l’aiuto di autorevoli storici e storiche e di studiosi di altre discipline, andremo alla scoperta di importanti snodi politici, commerciali, militari che hanno ridisegnato il mondo, e anche dei modi in cui la letteratura, la religione, la scienza hanno allargato i nostri orizzonti nei secoli.

Ad aprire il ciclo il 6 ottobre sarà Franco Farinelli, con un’ampia riflessione tra passato, presente e futuro dell’idea di confine, a partire dal concetto di mappa. Le lezioni proseguiranno il 13 ottobre con Carlo Greppi, che racconterà di quella tenace minoranza di combattenti che tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento si fece interprete di una resistenza internazionale ai fascismi. Appuntamento poi il 10 novembre con Anna Foa: al centro della sua lezione il progetto sionista, che alla fine del XIX secolo ha cambiato l’intero mondo ebraico ridefinendo i confini materiali, culturali e ideali della diaspora. Il 24 novembre sarà la volta del viaggio straordinario di Gracia Nasi, la marrana errante, che nel racconto di Maria Giuseppina Muzzarelli varcherà confini – da Lisbona ad Anversa, dalle Fiandre all’Italia – vivendo nel Cinquecento più mondi e più culture. Il primo dicembre Amedeo Feniello proverà a restituire la bellezza rivoluzionaria del Milione di Marco Polo, che da una minuscola cella aprì agli uomini del Medioevo le porte di un mondo sconosciuto. A chiudere il ciclo il 22 dicembre sarà Christian Greco, che indagherà lo sguardo della civiltà egizia sui destini dell’uomo dopo la morte.

Tutte le lezioni saranno di domenica, alle ore 11.00, e saranno introdotte da Annamaria Minunno.

 

PREVENDITA

AVVIO IL 12 SETTEMBRE alle ore 11.00 (on line su www.vivaticket.com e al botteghino)

  • dal 12 al 22 settembre: solo abbonamenti
  • dal 23 settembre alle ore 10.00: biglietti dei singoli appuntamenti e abbonamenti

Sarà possibile acquistare fino a un massimo di 2 abbonamenti, e di 4 biglietti per lezione

 

INFO BIGLIETTERIA

POSTI NUMERATI

Posto in platea, palchi di I e II ordine:

intero 12 euro / ridotto 10 euro • Abbonamento intero 60 euro / ridotto 50 euro

Posto palchi a partire dal III ordine:

intero 7 euro / ridotto 5 euro • Abbonamento intero 35 euro / ridotto 25 euro

Riduzioni per under 26 e over 65

 

 

In vendita presso il botteghino del Teatro Petruzzelli e online su www.vivaticket.com

Infoline tel. 080 9752 810 • e-mail botteghino@fondazionepetruzzelli.it

Orari apertura botteghino: martedì-sabato 11-19 | domenica 10-13 | lunedì 10-14

 


PROGRAMMA

 

6 ottobre 2024

Franco Farinelli

DALLE MAPPE AL WEB: IL DESTINO DEI CONFINI

Lo stato moderno è strettamente legato al concetto di “mappa”: si definisce infatti a partire da confini lineari e obbedisce rigorosamente alla logica della geometria classica, in funzione di un territorio inteso come estensione continua e omogenea. Che cosa succede quando al sistema euclideo delle mappe si sostituisce una forma di rappresentazione – quella del web – che obbedisce ad una logica opposta? Siamo di fronte a un assetto inedito della faccia della Terra?

Franco Farinelli, geografo, è professore emerito all’Università degli Studi di Bologna.

 

13 ottobre 2024

Carlo Greppi

PARTIGIANI SENZA CONFINI: LA RESISTENZA INTERNAZIONALE AL NAZIFASCISMO

Tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento una tenace minoranza di combattenti – volontari internazionalisti, militanti politici, ex militari, disertori – si fece interprete di uno scontro transnazionale contro i fascismi. Dall’Etiopia alla guerra di Spagna, e poi in tutta Europa, decine di migliaia di uomini di tutti i continenti si batterono nel luogo in cui le loro scelte e il caso, all’interno di un conflitto globale e generalizzato, li avevano portati. Nel 1943, quando la guerra arrivò sulla penisola italiana, la Resistenza poté così contare su migliaia di partigiani da ogni angolo del globo.

Carlo Greppi è storico, scrittore e dottore di ricerca in studi storici.

 

10 novembre 2024

Anna Foa

DIASPORA E SIONISMO: RITROVARE I CONFINI PERDUTI

Alla fine del XIX secolo, il progetto sionista cambia l’intero mondo ebraico, non solo immaginando e creando il nuovo Stato degli ebrei, ma anche, in opposizione o in confronto, ridefinendo i confini materiali, culturali e ideali della diaspora, il luogo di duemila anni di vita degli ebrei. Nulla sarà più come prima, nel nuovo confronto fra i due universi ebraici.

Anna Foa è professoressa emerita di Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza.

 

24 novembre 2024

Maria Giuseppina Muzzarelli

LA MARRANA ERRANTE: IL VIAGGIO DI GRACIA NASI DA LISBONA A ISTANBUL

Gracia Nasi (1510-1569), la marrana errante di cui racconteremo il continuo varcare di confini, da Lisbona ad Anversa, dalle Fiandre all’Italia, ha partecipato a più mondi e più culture. Nata da genitori costretti a convertirsi al cristianesimo ha avuto una doppia identità come quasi tutti i marrani: né ebrei né cristiani, come gli altri. La sua storia straordinaria si intreccia con quella del commercio internazionale dei mercanti lusitani di spezie, con la crescente potenza turca, con la rottura dell’unità cristiana e l’affermarsi del protestantesimo. Dopo tante tempeste questa autentica signora del Rinascimento trova quiete nelle terre della Sublime Porta.

Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna.

 

1 dicembre 2024

Amedeo Feniello

VIAGGIARE AI CONFINI DEL MONDO: MARCO POLO

Quanto spazio c’è per il ricordo e la memoria nel chiuso di una cella? Davvero poca. Eppure è proprio in questo spazio minuscolo che Marco Polo elabora tutto il racconto del suo Milione: la storia di uno spazio infinito e pressoché senza confini, oltre qualunque immaginazione per ogni uomo del Medioevo; e di un viaggio da rivivere, e su cui fantasticare, ben oltre il mondo conosciuto d’allora.

Amedeo Feniello insegna Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.

 

22 dicembre 2024

Christian Greco

GLI ANTICHI EGIZI E L’ALDILÀ

Abbiamo una conoscenza approfondita di come la civiltà egizia intendesse i destini dell’uomo dopo la morte: i Libri dell’Aldilà – in una mirabile combinazione di testo e immagini strettamente correlati – descrivono il mondo sotterraneo; forniscono al sovrano defunto la conoscenza necessaria per sopravvivere in compagnia degli dei e ricordano a noi come gli Antichi Egizi intendessero il viaggio del Sole e come guardassero all’intero universo.

Christian Greco, egittologo, è Direttore del Museo Egizio di Torino.

 

 

Vola alto

 

Dal 21 settembre al 20 ottobre 2024

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 *escluse le novità degli ultimi sei mesi e le collane universitarie

Roma Storia Festival 24

 

ROMA STORIA FESTIVAL
“Il carattere dei Romani”

19-22 settembre 2024 a Roma

 Personalità e simboli della storia di Roma

www.romastoriafestival.it

 

Dopo il successo delle prime due edizioni, dal 19 al 22 settembre 2024, torna il grande racconto della storia nella Capitale. Durante le quattro giornate del Roma Storia Festival sono previsti 19 appuntamenti: 18 lezioni magistrali, inedite e gratuite, con la partecipazione dei più autorevoli storici italiani, di scrittori e studiosi, e un incontro tra gli studenti di due licei la mattina di venerdì.

Il tema di questa edizione è “Il carattere dei Romani”; la suggestiva cornice di piazza di Pietra, la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano e la Sala del Consiglio della Camera di Commercio ospiteranno gli appuntamenti in programma.  

L’evento è promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, ideato e progettato dagli Editori Laterza con il patrocinio della Commissione europea e di Roma Capitale Assessorato alla Cultura.

“La Camera di Commercio di Roma sostiene e promuove con convinzione il Roma Storia Festival, un’iniziativa – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – gratuita, aperta a tutti, alla sua terza edizione e a cui teniamo molto. Per quattro giorni Piazza di Pietra e la nostra sede istituzionale, il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, diventano luoghi d’eccezione di un ricco programma di incontri e dibattiti con storici di fama internazionale, scrittori, professori universitari e personalità del mondo della cultura. Un format vincente, molto apprezzato dal grande pubblico viste le oltre 8mila presenze della scorsa edizione. Studiare la Storia è fondamentale per interpretare correttamente il presente e prepararsi al domani e restiamo convinti – conclude Tagliavanti – che la cultura riveste un valore strategico, tanto più per una città come Roma: rappresenta il vissuto di una comunità, ma anche il suo presente e il suo futuro ed è un potente volano di sviluppo economico”.

“Siamo felici e orgogliosi – dichiara Giuseppe Laterza −che si rinnovi un appuntamento con la Storia così importante e atteso dal pubblico romano e non solo. Le precedenti due edizioni ci hanno emozionato grazie alla straordinaria capacità comunicativa dei relatori e alla risposta della platea che ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia vivo il desiderio di conoscere, riflettere, immaginare, e di farlo insieme. Nei giorni del Festival che sta per iniziare, alcuni tra i più grandi storici italiani saliranno sul palcoscenico per raccontare ciò che fa dei romani un insieme unico al mondo per varietà di culture e comportamenti, con una particolare attenzione alla storia femminile”.

La cultura, il genio e l’ingegno dell’Antica Roma ancora oggi continuano a far parte delle nostre vite e a influenzarci nelle scelte, nel gusto, nel modo di intendere la società.

Quest’anno il programma del Roma Storia Festival propone un viaggio sorprendente attraverso i secoli per scoprire il carattere dei Romani, un percorso in cui si incontrano storia, arte, cinema, letteratura, ma anche cultura gastronomica, filosofia e scienza.

Molte le lectio dedicate ad alcune delle figure femminili più affascinanti e controverse della storia, da Messalina a Cornelia e Sempronia, da Lucrezia a Vittoria Colonna, dalle ragazze di Porta San Paolo a Elsa Morante.

I racconti degli storici che si alterneranno sul palco saranno popolati di artisti geniali, cardinali corrotti, letterati in cerca di fortuna, popolani orgogliosi, scienziati brillanti. E ancora, statisti, schiavi, viaggiatori, rivoluzionari, papi e imperatori. Sono tanti gli uomini e le donne che hanno contribuito alla storia plurimillenaria della Città Eterna, lasciando in eredità tratti inconfondibili. Perché, come sosteneva Benedetto Croce: «qual è il carattere di un popolo? La sua storia: tutta la sua storia e nient’altro che la sua storia».

I protagonisti delle lezioni magistrali sono: Francesca Cenerini “Messalina, meretrix augusta”, Maurizio Viroli “Roma repubblicana, da Machiavelli a Mazzini”, Alessandro Barbero “L’Anonimo romano di Cola di Rienzo”, Costantino D’Orazio “Caravaggio, genio ribelle”, Michela Ponzani “Le ragazze di Porta San Paolo”, Laura Pepe “Da Lucrezia alle Giulie. Fedeltà e impudicizia nella Roma antica”, Luciano Canfora “Cornelia e Sempronia”, Antonio Forcellino “Vittoria Colonna, una leader eretica tra arte e potere”, Amedeo Feniello “Roma Babilonia. Lutero, Michelangelo e Giulio II”, Benedetta Tobagi “Nero di Roma. Variazioni neofasciste tra Ordine Nuovo, Nar e P2”, Paolo Di Paolo “Come raccontare Roma. Moravia, Pasolini, Gadda”, Andrea Giardina “I trasteverini eredi degli antichi romani”, Alberto CrespiAnnamo, daje Roma. Il rapporto tra Gigi Proietti e la sua città”, Vanessa RoghiPoiché l’impero da molti anni era caduto. La Roma di Elsa Morante”, Alessandro Marzo Magno “Il carattere tipografico romano”, Piero Martin “I ragazzi di via Panisperna”, Massimo Montanari “Cacio e pepe. Anatomia di una ricetta”, Vito Mancuso “Perché la stupidità ci domina così tenacemente? La lezione di Seneca”.

Venerdì alle 10.30 presso la Sala del consiglio della Camera di Commercio è inoltre previsto un importante momento di confronto tra gli studenti del Liceo scientifico “Plinio Seniore” e quelli del Liceo classico “Luciano Manara” di Roma sul tema “Il civis Romanus come esempio di virtù: realtà o rappresentazione?”. Coordina Graziano Perillo, introduce Massimo Blasi.

 

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.  Per un ingresso prioritario, è possibile registrarsi sul sito www.romastoriafestival.it e presentarsi nei luoghi del Festival con un anticipo di almeno 15 minuti.

Grandi saggi per l’estate 2024

Fitopolis, la città vivente Stefano Mancuso

Caporetto  Alessandro Barbero

I sonnambuli. Come l’Europa arrivò alla Grande Guerra  Christopher Clark

La deriva dell’Occidente  Franco Cardini

La democrazia. Storia di un’ideologia  Luciano Canfora

Il grande imbroglio Mariana Mazzucato – Rosie Collington

I padroni del mondo Alessandro Volpi

Le strutture del potere Sabino Cassese

Contro la secessione dei ricchi Gianfranco Viesti

Le stragi sono tutte un mistero Benedetta Tobagi

Imparare a vivere Maurizio Ferraris

La via selvatica Adriano Favole

Come eravamo Guido Barbujani

L’architetto e l’oracolo Gino Roncaglia

Storie di errori memorabili  Piero Martin

Linee invisibili Maxim Samson

La montagna sacra Enrico Camanni

L’invenzione dell’Occidente Alessandro Vanoli

Questione di genere Judith Butler

Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta Emanuela Evangelista

 

 

La violenza strutturale del colonialismo

Iain Chambers, il manifesto, 5 giugno 2024

Parlare di democrazia, diritti e giustizia all’ombra della Palestina, di Israele e del genocidio in corso a Gaza significa registrare i limiti stessi degli spazi storici e delle pratiche politiche che questi concetti dovrebbero promuovere e incarnare. Il linguaggio dell’Occidente – il suo governo, i suoi media e la sua politica – si è rivelato estremamente carente. Al massimo può identificare un problema umanitario, mai uno politico liberatorio. Il primo è separato e distante dalla nostra vita quotidiana; il secondo ci investe direttamente. Il primo richiede un aiuto momentaneo e superficiale, il secondo un cambiamento profondo. La Palestina ci interroga.

In questo libro importante e tempestivo (Gaza davanti alla storia), Enzo Traverso ha il coraggio di fare delle connessioni che in questi giorni e settimane sono invariabilmente bloccate, rifiutate e censurate per difendere l’indifendibile. In questo clima scoraggiante, la sua disamina senza fronzoli ci sottrae al linguaggio auto-assolutorio trasmesso dai governi e dai media occidentali. Attraverso il prisma della violenza oscena che si sta svolgendo a Gaza, ci espone a una discussione molto più estesa e approfondita sulla storia, i diritti e la giustizia dell’ordine globale. Ci porta dinnanzi all’intreccio tra la costituzione coloniale della modernità occidentale e la Shoah.

Il sionismo, anche nelle sue forme storiche più socialiste, era e resta colonialismo di insediamento che come tale continuamente cerca l’annientamento fisico e simbolico dei palestinesi, della loro storia, della loro cultura e delle loro voci. Ed è stato accompagnato dalla memorizzazione istituzionale dell’Olocausto, trasformato in un evento morale che maschera la responsabilità occidentale nei processi storici che hanno portato alla sua realizzazione. Il successivo spostamento della responsabilità europea per la Shoah sul mondo arabo, attraverso il sostegno incondizionato allo stato di Israele e l’imposizione ai palestinesi del peso di portare la colpa occidentale, è l’ulteriore svelamento di questa genealogia coloniale. Il nodo tra il sionismo, che tradisce ogni giorno la sua ideologia di supremazia razziale, e il colonialismo occidentale, si declina oggi nell’imminente fascismo di Israele che Primo Levi già intuì quarant’anni fa e che ora infesta il presente.

Quasi come una piega del tempo, la potente miscela ottocentesca di imperialismo, razzismo scientifico, nazionalismo e sionismo, che cercava con le sue pretese universali di civilizzare il pianeta mentre imponeva idee di unità nazionale omogenea in patria, continua a gettare il suo cuore di tenebra nel profondo del presente, sia nel massacro consentito dei palestinesi che nell’esecuzione giuridica dei migranti «illegali». Nell’economia politica del nostro «progresso» le vite che contano di meno vengono scartate: mandate nelle riserve dei nativi americani, nei campi di identificazione, sorveglianza ed espulsione degli immigrati, nella più grande prigione a cielo aperto del mondo che è la Palestina, e nei ghetti delle città occidentali. La modernità è un’impresa colonizzatrice e, quando necessario, genocida. Ascoltare oggi lo storico israeliano Ilan Pappé che insiste sulla traiettoria dei regimi coloniali e sull’imminente implosione di Israele ci spinge a tornare a queste storie per liberarci in un futuro più democratico. Alla fine, fissando l’atrocità dell’abisso, il suo colonialismo, l’Olocausto e Gaza, scopriamo che siamo noi stessi Israele/Palestina.

La violenza strutturale del colonialismo, spiegata così bene da Fanon, colpisce sia a livello fisico sia psicologico il colonizzato e il colonizzatore. Cancella l’innocenza di entrambi. Nella resistenza all’imposizione brutale e all’esercizio malevolo di poteri asimmetrici, Hamas è una risposta sintomatica, non una fonte. È inevitabilmente etichettato come terrorismo da coloro che controllano i meccanismi di definizione. Come nelle rivolte degli schiavi nei Caraibi, quando i padroni bianchi furono massacrati, la ripugnanza morale non può nascondere la comprensione politica e, osiamo dire, anche la giustificazione storica. Forse, piuttosto che rispondere al grido dei media «Condannate Hamas?», un’organizzazione certamente fondamentalista, patriarcale e autoritaria (come tutte le istituzioni militarizzate a fini anticoloniali: dal Fln algerino ai Vietcong), dobbiamo chiederci perché Hamas è emerso e a cosa risponde storicamente e strutturalmente.

Nella sua dettagliata discussione sugli atti di terrorismo nel XX secolo, Traverso ci aiuta a comprendere la terribile ambivalenza del termine nei movimenti storici di liberazione. Ciò rende la violenta (ed esecrabile) esplosione carceraria contro l’occupazione militare di quasi ottant’anni, avvenuta il 7 ottobre 2023, difficile da condannare semplicemente. Come direbbe la filosofa afro-brasiliana Denise Ferreira da Silva, è qui che le categorie prevalenti della modernità si sgretolano per fare uscire dalla Palestina la questione del nostro tempo. Non si tratta semplicemente di una questione geopolitica o storica, ma epistemologica. Coloro che hanno il diritto di raccontare, definire e spiegare la questione (chiaramente non i palestinesi che rimangono largamente senza voce) rivelano un preciso dispositivo di potere-sapere in cui la nostra «oggettività» corrisponde sempre alle esigenze della nostra soggettività. Anche questo è colonialismo, che, in fin dei conti, richiama la supremazia bianca.

Pensare con la Palestina è qualcosa di radicalmente diverso. Solo la precisa domanda politica e storica che Hannah Arendt avrebbe posto scuote la retorica occidentale e la costringe al silenzio: i palestinesi hanno diritto ad avere dei diritti? Rispondere affermativamente implica il superamento dell’attuale situazione coloniale e la riconfigurazione di Israele nella complessa eredità storica, politica e culturale del territorio, che, come Enzo Traverso conclude, dovrebbe diventare libero per tutti i suoi abitanti dal fiume al mare.

Le parole della storia, con Luciano Canfora

Le parole della storia è un ciclo di tre incontri – curati e condotti dal professor Luciano Canfora – dedicati all’approfondimento di tre termini fondamentali per conoscere e comprendere la storia recente del nostro Paese: Risorgimento, Fascismo e Libertà.

Episodio 1: Risorgimento

 

Episodio 2: Fascismo

 

Episodio 3: Libertà

 

Episodio 4: Terrorismo

 

Episodio 5: Partito

 

Episodio 6: Europa

 

Episodio 7: Utopia

 

Episodio 8 : Occidente

 

Episodio 9 : Comunismo