Il pestaggio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere diventa un libro-inchiesta firmato da Nello Trocchia

Lucio Luca legge Nello Trocchia

Il libro ripercorre il pomeriggio di follia del 2020 nella struttura penitenziaria. La prefazione è di Ilaria Cucchi

Lucio Luca | la Repubblica | 10 gennaio 2023

“La storia è pesante, ti aiuto a trovare testimoni e riscontri. Vieni a Napoli. Nun perd tiemp…”. Era estate, un paio di giorni e tutta l’Italia avrebbe festeggiato il Ferragosto. Faceva tanto caldo a Santa Severa dove Nello Trocchia, giornalista de “Il domani” stava trascorrendo le vacanze con la famiglia. “È lì, in spiaggia, mentre tenevo per mano mia figlia in una mattina d’estate, che è iniziata la mia inchiesta giornalistica sul pestaggio di Stato compiuto il 6 aprile 2020 da 283 poliziotti nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere”.

Pestaggio di Stato è proprio il titolo del libro inchiesta di Trocchia pubblicato da Laterza, un resoconto dettagliato e agghiacciante di un pomeriggio di follia in un pezzo di territorio italiano da parte di un pezzo delle istituzioni italiane. Un’ignobile mattanza, come è stata definita dagli inquirenti. “Avevo solo una certezza – spiega il giornalista – che quella storia sarebbe diventata una storia italiana, grave, imponente e che avrebbe potuto segnare per anni il racconto delle carceri nel nostro paese”.

La fonte di Trocchia lo prega di raggiungerlo a Napoli, “avevo intuito che c’era molto di più da raccontare, che non c’erano solo rivolte e caos, ma anche altro, nodi che non riuscivo a sciogliere. Dovevo solo scoprire come, mettere insieme i pezzi”. Ma che cosa è successo realmente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile del 2020? Quel pomeriggio 283 agenti della polizia penitenziaria muniti di caschi e manganelli, alcuni a volto coperto, entrano nel reparto Nilo del carcere Francesco Uccella. Irrompono nelle celle e prendono a calci, pugni, schiaffi i detenuti. Alcuni vengono rasati a forza. Il pestaggio dura ore, prosegue nei corridoi, lungo le scale. È, appunto, una mattanza.

Nei giorni successivi i fatti vengono denunciati, ma il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria respinge le accuse. Con ritmo serrato, Nello Trocchia ricostruisce l’inchiesta che ha reso pubblici i video delle violenze riprese dalle telecamere di sicurezza, la testimonianza e le storie delle vittime e dei carnefici, il depistaggio operato dalla catena di comando, la noncuranza della politica.

“Santa Maria Capua Vetere è il fallimento della struttura sociale ed istituzionale del nostro Paese – scrive nella prefazione Ilaria Cucchi – È l’abdicazione del sistema Giustizia. Questa inchiesta di Nello Trocchia avrebbe dovuto, in uno Stato civile e democratico, far cadere il governo ed azzerare l’intera legislatura. Suscitare uno tsunami di sdegno intelligente e riflessivo: autocritico. Niente di tutto questo”.

Ma perché tutto questo è potuto accadere? E perché si può ripetere ancora? “Colpa della nostra indifferenza – conclude Ilaria Cucchi – del cinismo e del pregiudizio che hanno addormentato le nostre coscienze. I fatti narrati da una cronaca asciutta e spietata si verificano nel ventennale dal G8 di Genova. Leggere questo libro è doveroso, ma anche doloroso”.