[Proposta di lettura] Lavoro

    

Marta Fana

Non è lavoro, è sfruttamento

Dicevano: meno diritti, più crescita. Abbiamo solo meno diritti. La modernità paga a cottimo. Così dilaga il lavoro povero, spesso gratuito, e la totale assenza di stabilità lavorativa.

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Antonio Aloisi – Valerio De Stefano

Il tuo capo è un algoritmo

Automazione, algoritmi, piattaforme, smart working: il mondo del lavoro sta vivendo una vera e propria rivoluzione. La paura è che crolli il numero degli occupati e che il lavoro umano venga riconosciuto e apprezzato sempre meno. Si teme la capacità di controllo dei software di intelligenza artificiale. Ma non esistono tecnologie buone e tecnologie cattive; esistono usi distorti e usi consapevoli delle invenzioni e delle innovazioni.

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Marianna Filandri

Lavorare non basta

Il tasso di occupazione è considerato un indicatore fondamentale dello sviluppo di un paese: peccato che sia sempre più elevato anche in Europa il numero di lavoratori poveri. La costruzione delle identità personali e collettive è ancora legata al proprio ruolo professionale. Peccato che i ruoli professionali siano sempre più precari e frammentati. Insomma, il lavoro non basta più: sono necessarie urgenti misure che restituiscano stabilità economica e, con questa, fiducia nel futuro.

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Valentina Furlanetto

Noi schiavisti

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Soprattutto sul lavoro dei para-schiavi, uomini e donne senza diritti che mandano avanti gran parte della nostra economia: gli spaccapietre cinesi, i braccianti macedoni, le badanti ucraine, i rider africani, i bengalesi nei cantieri navali, gli allevatori sikh. Da una parte la necessità delle aziende di competere a livello globale sui mercati, dall’altra la rivoluzione digitale, da un’altra ancora la possibilità di usufruire di servizi e merci a prezzi bassi ci portano a nuove forme di schiavismo, più sottili, più opache, talvolta legalizzate.

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Savino Balzano

Contro lo smart working

Lo smart working nasconde molte insidie per il lavoratore. Senza una precisa individuazione dei tempi di lavoro, come si conteggeranno e retribuiranno? Come si tuteleranno diritti alla salute e alla sicurezza? Non si rischia di compromettere la possibilità dei lavoratori di essere comunità?

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Luciano Gallino

Il lavoro non è una merce

Dire che la politica ha drammaticamente sottovalutato la condizione del lavoro flessibile significa tenersi moto al di sotto delle righe.

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Manfredi Alberti

Senza lavoro

Al momento dell’Unità il lavoro era molto spesso un’esperienza discontinua. Ci si adattava trovando fonti alternative di sostentamento, esercitando diverse attività o spostandosi alla ricerca di un’occupazione. A fine Ottocento nasce una nuova consapevolezza: la mancanza di lavoro è una forma di ingiustizia contro cui occorre lottare. Chi non ha lavoro, e non per sua volontà, non tollera più di essere additato come ozioso o vagabondo. Più tardi il fascismo favorirà il mantenimento di bassi salari e la lotta alla disoccupazione diventerà poco più che uno slogan propagandistico. Sarà solo dopo il disastro della seconda guerra mondiale, in un’Italia con milioni di disoccupati, che l’intero ordinamento giuridico del paese verrà rifondato sul principio del diritto al lavoro, in vista dell’obiettivo quasi sempre disatteso della piena occupazione.
Il libro incrocia dati economici, sociali, politici e culturali, proponendo un’analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.

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Luciano Gallino

Vite rinviate

Il lavoro flessibile produce occupazione: è la promessa miracolosa che ha legittimato il progressivo smantellamento delle tutele del lavoro. La realtà è diversa, molto diversa.

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