Giuseppe Mendicino racconta “Mario Rigoni Stern”

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“Il gioco di luci e ombre sulle pareti della sua camera ricoperte di brina, riflesso dei bagliori che la stufa di cotto emanava dalle prese d’aria, è uno dei primi ricordi di Mario. Le fiamme si riverberavano sul muro umido di galaverna, che allora, nelle notti più fredde, si cristallizzava anche all’interno delle case. Le pareti della stanza scintillavano come un cielo stellato e lo scoppiettio della legna gli faceva compagnia nelle lunghe sere invernali. Fuori fioccava la neve e, dalla piazzetta sotto casa, salivano a tratti canti natalizi. Accanto a quella stufa, prima di cena, la zia del nonno, Marietta, raccontava ai suoi pronipoti leggende di draghi e di fate, di orsi e di cervi, mescolando alcune parole in cimbro, dal suono evocativo, che aggiungevano magia a quelle fiabe.

[…] D’inverno il freddo è intenso e a volte, nella Piana di Marcesina o in certe doline, la temperatura è tra le più basse d’Italia. L’altipiano è privo di rilievi svettanti e di ghiacciai: la montagna più alta, Cima XII, raggiunge i 2.336 metri; la più nota, perché teatro di una sanguinosa battaglia durante la Grande Guerra, l’Ortigara, i 2.106 metri. Sono cime che disegnano curve morbide contro il cielo, si salgono, non si scalano. È un ambiente montano del tutto particolare, per l’estensione di boschi, alpeggi e pascoli, per la luce radente e i colori, per gli orizzonti lontani sulle Dolomiti di Brenta, sulle Alpi del Cevedale, sul Lagorai, sulle Pale di San Martino, e anche sulla laguna di Venezia nei giorni di cielo terso. «Così ampio, con questi boschi e queste colline sopra la pianura veneta, così a picco e così isolato, eppure così aperto e così largo, questo paesaggio ce lo portiamo dentro: non aspro come una montagna, ma dolce e malinconico, denso».

Mario nasce il 1° novembre del 1921 ad Asiago, un paese ancora profondamente ferito dalla guerra, situato a mille metri di altitudine nel cuore dell’Altipiano dei Sette Comuni.”

Mario Rigoni Stern è stato uno dei più grandi scrittori del 900 italiano, ma anche molto di più. Il sergente che guida i suoi uomini attraverso le steppe russe fino alle baite di casa. L’eterno esploratore dello splendido altipiano di Asiago, dove le meraviglie della natura convivono con le tracce dell’opera distruttrice dell’uomo in guerra. Il grande narratore che ha saputo restituire dignità letteraria alla vita degli umili e dei dimenticati dalla storia. Questo è stato Mario Rigoni Stern.

Mario Rigoni Stern. Un ritratto, il nuovo libro dello scrittore Giuseppe Mendicino, ce lo racconta ‘in parte intera’ a un secolo dalla sua nascita.

 

 

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