Indice Estratto

Edizione: 2013
Pagine: 316
Collana: Manuali Laterza [337]
ISBN carta: 9788859300052
ISBN digitale: 9788858107720
Argomenti: Diritto positivo

Diritto civile e religioni

Gianfranco Macrì - Marco Parisi - Valerio Tozzi

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La pluralità religiosa è divenuta un fenomeno caratteristico della società multietnica nella quale viviamo. Nel volgere di pochi anni, quindi, si è passati dal riconoscimento di un’unica ‘religione di stato’ a una legislazione che deve affrontare e gestire un sempre crescente pluralismo religioso e culturale. Il libro indaga la disciplina civile del fenomeno religioso, nell’ordinamento italiano e in quello europeo.

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Edizione: 2013
Pagine: 316
Collana: Manuali Laterza
ISBN: 9788859300052

Gli autori

Gianfranco Macrì

Gianfranco Macrì insegna Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Salerno, dove è anche docente di Diritto ecclesiastico europeo e Lobbying e democrazia. È autore di saggi e monografie, tra cui Europa e Islam. Ridiscutere i fondamenti per la disciplina delle libertà religiose (con V. Tozzi, Soveria Mannelli 2009) e Costituzione iraniana e Islam (Salerno 2010). Con Marco Parisi e Valerio Tozzi ha già pubblicato Proposta di riflessione per l’emanazione di una legge generale sulle libertà religiose (Torino 2010), Diritto e religione (Salerno 2011) e, per i nostri tipi, il manuale Diritto ecclesiatico europeo (2006).

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Marco Parisi

Marco Parisi è professore associato di Diritto canonico ed ecclesiastico presso il Dipartimento Giuridico dell’Università del Molise, dove insegna Diritto ecclesiastico e canonico e Diritto ecclesiastico comparato. È autore di saggi e monografie, tra cui: L’Islam e i Paesi europei: problemi giuridici e di legalità costituzionale (Salerno 2002); Gli enti religiosi nella trasformazione dello Stato sociale (Napoli 2004); Istruzione laica e confessionale nello Stato delle autonomie (Napoli 2008). Con Gianfranco Macrì e Valerio Tozzi ha già pubblicato Proposta di riflessione per l’emanazione di una legge generale sulle libertà religiose (Torino 2010), Diritto e religione (Salerno 2011) e, per i nostri tipi, il manuale Diritto ecclesiatico europeo (2006).

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Valerio Tozzi

Valerio Tozzi è ordinario di Diritto e religione nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Salerno. Ha insegnato Diritto ecclesiastico nelle Facoltà di Giurisprudenza delle Università di Salerno, Catanzaro e Campobasso, nella Universidad del Caribe a Caracas e ha tenuto un corso a Nassyria in Iraq. Autore di numerosi studi su riviste italiane e straniere, per i nostri tipi ha pubblicato Manuale di diritto ecclesiastico (con L. Musselli, 2007⁴). Con Gianfranco Macrì e Marco Parisi ha già pubblicato Proposta di riflessione per l’emanazione di una legge generale sulle libertà religiose (Torino 2010), Diritto e religione (Salerno 2011) e, per i nostri tipi, il manuale Diritto ecclesiatico europeo (2006).

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1 G. Macrì, M. Parisi, V. Tozzi, Diritto e religione. L’evoluzione di un settore della scienza giuridica attraverso il confronto fra quattro libri, Plectica, Salerno 2012.

2 Anche l’Associazione dei docenti delle discipline ecclesiastiche (Adec) ha ritenuto di compiere una riflessione nel convegno annuale dell’Adec, Padova, 27-29 ottobre 2011, Gli insegnamenti del diritto canonico ed ecclesiastico a centocinquanta anni dall’unità.

3 Ci preme qui ringraziare il notaio Gennaro Luca Giordano, per aver collaborato alla stesura di alcuni paragrafi del libro.

4 Anche le recenti riforme dell’organizzazione universitaria sembrano condurre verso questo rimescolamento scientifico. La perplessità di chi scrive, studioso di questo specifico settore disciplinare, nasce dal timore della perdita di alcune acquisizioni metodologiche (e di merito) di elevato livello, che potrebbe conseguire alla perdita di identità scientifica. Anche perché l’influenza del fenomeno religioso si manifesta in tutti i settori di vita, e perciò lo studio delle soluzioni giuridiche necessarie per regolare questo specifico fattore di condizionamento della vita sociale richiede l’utilizzo delle dette acquisizioni, non del tutto appartenenti al diritto costituzionale, al diritto privato, ecc.

5 Si vedano: Il codice di diritto ecclesiastico, a cura di P. Moneta, Celt, Piacenza 2012; Codice delle leggi ecclesiastiche, a cura di S. Berlingò e G. Casuscelli, Giuffrè, Milano 2009; S. Berlingò, G. Casuscelli, A. Pauly, Code Européen Droit et Religions, Giuffrè, Milano 2001.

7 P. Bellini, Principi di diritto ecclesiastico, Cetim, Bresso 1972, pp. 11 sgg. Si rammenta l’incoronazione imperiale di Carlo Magno, nella notte di Natale dell’anno 800, ovvero Enrico IV a Canossa che invoca il perdono papale perché la scomunica lo priva dell’auctoritas.

8 Così nella notte di Natale dell’anno 800 Carlo Magno fu incoronato imperatore dal papa.

9 Perciò Enrico IV, nell’anno 1077, a seguito della scomunica papale che lo privava dell’investitura divina del suo potere terreno, fu costretto ad andare a Canossa, rimanendo per tre giorni dal 25 al 27 gennaio 1077 inginocchiato nella neve, per invocare il perdono di papa Gregorio VII, senza il quale era privo della legittimazione a regnare. Il che testimonia l’enorme crescita dell’influenza politica del papato e l’elevato livello di soggezione della figura dell’imperatore.

10 Gregorio VII fu il papa dell’eponima riforma, che ebbe origine dal Dictatus Papae (1075), l’enunciazione di 27 assiomi che definivano i poteri del papa, al fine di limitare le forme di deviazione e condizionamento provenienti dall’interno e dall’esterno della Chiesa.

11 Le guerre cominciarono nel 1562 e con varie tregue proseguirono fino all’editto di Nantes del 1598. Ma ripresero nel XVII e XVIII secolo, fino all’editto di tolleranza di Luigi XVI nel 1788.

12 L’espressione latina indica che i sudditi erano obbligati a seguire la religione professata dal loro principe, norma sancita nel trattato che definì la Pace di Augusta del 1555, dall’imperatore Carlo V, per realizzare la coesistenza fra cattolicesimo e luteranesimo.

13 In questa prospettiva si iscrive il concordato borbonico del 1818, che qualificava la religione cattolica come la sola religione dello Stato, con i diritti e le prerogative che le competono secondo l’ordinazione di Dio e le sanzioni canoniche.

14 P. Bellini, Le leggi ecclesiastiche separatiste e giurisdizionaliste, in P.A. D’Avack, La legislazione ecclesiastica, Neri Pozza, Vicenza 1967, pp. 145 sgg.

15 Francesco Ruffini effettua una sintetica ma efficace panoramica del quadro ideologico e politico che diede luogo al fenomeno separatista in Italia nel suo Relazioni tra Stato e Chiesa, il Mulino, Bologna 1985, pp. 141 sgg.

16 C. Magni, I subalpini e il concordato, Cedam, Padova 1967.

17 La c.d. «eversione dell’asse ecclesiastico», cioè il trasferimento alla proprietà pubblica dei beni ecclesiastici non strumentali all’attività di cura d’anime, se impoverì il patrimonio ecclesiastico indebolendo il potere della Chiesa, fece anche la più grande redistribuzione degli strumenti di produzione economica (terreni ed edifici), che servirono a dotare gli uffici pubblici di sedi di cui avevano estrema necessità (conventi che divennero case municipali, sedi ministeriali, scuole, ospizi) e furono in vasta misura acquistati da borghesi (rampanti), che ne accentuarono la produttività economica a danno dei contadini e del popolo non abbiente.

18 A.C. Jemolo, Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni, Einaudi, Torino 1963.

19 Furono aboliti: il concordato toscano, con il decreto Ricasoli del 27 gennaio 1860; il concordato asburgico, con circolare Cassinis del 27 maggio 1860 che lo riteneva non più operativo perché riguardante i rapporti fra la Casa Asburgo e la Santa Sede, ma fu effettivamente abrogato con la legge n. 431, del 27 ottobre 1860; quello borbonico del 1818, col decreto Mancini del 17 febbraio 1861.

20 Il Codice civile (c.d. Pisanelli) e gli altri coevi furono promulgati con decreto il 25 giugno 1865, ed entrarono in vigore il 1° gennaio 1866.

21 Si vedano: S. Rodotà, La libertà e i diritti in Italia: dall’Unità ai giorni nostri, Donzelli, Roma 1997; e anche R. Romanelli (a cura di), Storia dello Stato italiano, Donzelli, Roma 2001.

22 Il Syllabus complectens praecipuos nostrae aetatis errores era un’appendice all’enciclica Quanta cura, con la quale il papa Pio IX condannava il modernismo, il comunismo e le società segrete, i rapporti Stato-Chiesa, la qualificazione della Chiesa cattolica da parte dello Stato. Respingeva tutto ciò che di nuovo si presentava sulla scena politica nazionale e non piaceva alla Chiesa.

23 Il Concilio di Trento nel secolo XVI aveva imposto che i parroci tenessero i libri canonici nei quali dovevano essere annotati i battesimi, i matrimoni, le estreme unzioni. Il decreto n. 2602 del 15 novembre 1865 ne previde la copia, sotto forma di verbale di dichiarazione dei cittadini.

24 In precedenza la Chiesa già aveva la capacità di creare quelle che oggi chiamiamo persone giuridiche, naturalmente canoniche; le leggi civili non interferivano nella possibilità di loro creazione da parte della Chiesa, ma talora ne disciplinavano i limiti di liceità delle attività (ad es., col tanuccismo a Napoli era sempre prevista l’amministrazione laica dei corpi morali espressivi del dinamismo sociale, tipo le confraternite, ma non se ne impediva l’attività religiosa).

25 Il matrimonio religioso, unica forma conosciuta di formazione della famiglia, anche se i codici civili già regolavano aspetti del diritto di famiglia, non fu impedito, ma rimase fatto privato, attinente alle libertà dei cittadini, e giuridicamente privo di effetti.

26 V. Tozzi, Natura giuridica della conversione e della devoluzione dei patrimoni ecclesiastici, in «Giustizia Civile», 6, 1973, pp. 993 sgg.

27 A.C. Jemolo, La questione della proprietà ecclesiastica nel Regno di Sardegna e nel Regno d’Italia, il Mulino, Bologna 1974.

28 P. Bellini, La religione nella scuola pubblica dal liberalismo al fascismo, in «Città & Regione», 7, 1977, pp. 121 sgg.

29 L’enciclica costituiva una sorta di reazione al motto di Karl Marx «Proletari di tutto il mondo, unitevi!», coniato in un’Europa (1848) che già conosceva le idee socialiste (della borghesia), ma ancora respingeva quelle comuniste del proletariato.

30 P. Bellini, La politica ecclesiastica italiana dal liberalismo al fascismo, in G. Leziroli (a cura di), Dalla legge sui culti ammessi al progetto di legge sulla libertà religiosa, Jovene, Napoli 2004, p. 24.

31 La ex Banca dello Stato pontificio, poi Banca Romana, uno dei sei istituti di credito autorizzati dal governo all’emissione, nel periodo della grande depressione economica del 1887-88 stampò moneta per 113 milioni, inclusi 40 milioni di banconote false, emesse in serie doppia, contro i 60 milioni per i quali era autorizzata avendone la copertura aurea. Il Governo Giolitti coprì lo scandalo anche se nel 1893 furono arrestati i suoi dirigenti. Nello stesso anno, con la legge n. 449, del 10 agosto 1893, fu creata la Banca d’Italia, che avviò l’unificazione del sistema finanziario nazionale. Nel dicembre 1893 Giolitti, che pare avesse coperto la Casa Savoia, fortemente indebitata con quella Banca, fu costretto alle dimissioni, con il ritorno di Francesco Crispi al governo.

32 Il 19 o 20 novembre del 1922 avviene un incontro diretto fra Mussolini e il cardinale Gasparri in casa del senatore Santucci, che rappresenta il vero e proprio avvio dei contatti diretti.

33 Brani di questo programma sono riportati da F. Margiotta Broglio, Cinquant’anni di concordato, in «Il Ponte», gennaio-febbraio 1979, p. 158.

34 F. Margiotta Broglio, Italia e Santa Sede dalla grande guerra alla conciliazione. Aspetti politici e giuridici, Laterza, Bari 1966. Id., Il fascismo ed i tentativi di conciliazione, in P.A. D’Avack (a cura di), La legislazione ecclesiastica, Neri Pozza, Vicenza 1967, pp. 229 sgg. L’A. afferma che il pontefice Benedetto XV non fosse contrario a una legislazione unilaterale di miglioramento delle condizioni della Chiesa, prospettiva decisamente scartata dal successore Pio XI.

35 Quell’insegnamento rispondeva ad una concezione etica dello Stato, avente l’incarico di educare in autonomia dal magistero religioso: G. Gentile, Educazione e scuola laica (1921), Le Lettere, Firenze 2003, pp. 81 sgg. Condivise questa impostazione Benedetto Croce: B. Croce, Sull’insegnamento religioso, in «La Critica», IV, 1923, pp. 253 sgg. Si veda inoltre V. Tozzi, L’insegnamento della religione nella scuola pubblica, in Studi in memoria di Mario Petroncelli, Jovene, Napoli 1989, pp. 711 sgg.

36 Un documento autografo del cardinale Gasparri con queste richieste, forse redatto dall’avv. Santucci, consulente del Gasparri, fu esibito a Parigi il 1° giugno 1919 dal presidente del Consiglio on. Orlando a mons. Cerretti, ma quella trattativa naufragò per l’opposizione di re Vittorio Emanuele III: Margiotta Broglio, Il fascismo e i tentativi di concliazione cit., p. 235.

37 M. Parisi, Introduzione, in Id. (a cura di), Simboli e comportamenti religiosi nella società globale, in «Annali del Dipartimento di Scienze giuridico-sociali e dell’amministrazione dell’Università del Molise», 5, 2006, pp. 5 sgg.

38 La rivendicazione del riconoscimento della sovranità alla Santa Sede, che non va confusa con la sovranità territoriale dello Stato della Città del Vaticano, consentirà poi alla Chiesa di trasformare ogni questione interna di contestazione di competenza fra le alte parti in questione diplomatica, con un’espansione in fatto dell’autolimitazione della sovranità statale, che cancellerà ogni traccia di laicità dell’ordinamento italiano, anche dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana del 1948.

39 Nella premessa della Convenzione finanziaria non si manca di precisare che: «Il Sommo Pontefice [...] ha ritenuto di limitare allo stretto necessario la richiesta di indennizzo, domandando una somma [...] la quale è in valore di molto inferiore a quella che a tutt’oggi lo Stato avrebbe dovuto sborsare alla Santa Sede medesima, anche solo in esecuzione dell’impegno assunto con la legge 13 maggio 1871».

40 Si pensi alla tutela penale della religione dello Stato (artt. 402-405 e 409 del c.p. Rocco), al regolamento carcerario del 1931 (r.d. 18 giugno 1931 n. 787) con i privilegi per la detenzione degli ecclesiastici, l’appartenenza obbligatoria alla religione di Stato per i detenuti e l’assistenza religiosa nelle carceri (cfr. V. Tozzi, Assistenza religiosa e diritto ecclesiastico, Jovene, Napoli 1985), alla tutela della destinazione al culto delle chiese aperte al culto pubblico cattolico (art. 831, c. 2° del c.c. del 1942), o alla qualificazione di edificio pubblico per le chiese (legge urbanistica del 1941; cfr. V. Tozzi, Gli edifici di culto nel sistema giuridico italiano, Edisud, Salerno 1990).

41 Il referendum fra monarchia e repubblica del 2 giugno 1946 fu indetto con d.l.l. n. 98 del 1946, firmato da Umberto di Savoia, detto il re di maggio. Umberto succede al padre Vittorio Emanuele III, costretto politicamente ad abdicare perché si era reso indegno agli occhi del Paese con l’abbandono di Roma in mano ai tedeschi, ex alleati del regime fascista e divenuti nemici con l’armistizio firmato dal nuovo governo, dopo la sfiducia al duce da parte del Gran Consiglio del fascismo e la fuga a Brindisi, per tornare a Salerno sotto la protezione anglo-americana.

42 L’Assemblea Costituente fu eletta, contestualmente al referendum istituzionale fra monarchia e repubblica, a suffragio universale, cioè col voto di tutti i cittadini maggiorenni, ivi comprese le donne, che votavano per la prima volta nella storia d’Italia. I suoi lavori si svolsero dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948 e in questo periodo si successero i c.d. Governi: De Gasperi II, De Gasperi III e De Gasperi IV, che presero il nome dal parlamentare trentino, cattolico, che li presiedé, ma del quale facevano parte integrante anche le sinistre.

43 Inizialmente questa dottrina è impersonata da Gaetano Catalano, Francesco Finocchiaro, Piero Bellini, Anna Ravà; questi ultimi furono sensibili alla visione politica di Lelio Basso.

44 Storico il I Convegno nazionale di diritto ecclesiastico tenutosi a Siena dal 30 novembre al 2 dicembre 1972: A. Ravà (a cura di), Individuo, gruppi e confessioni religiose nello Stato democratico, Giuffrè, Milano 1973.

45 Parlo di studiosi quali: Pietro Agostino d’Avack, Mario Petroncelli, Orio Giacchi, Pietro Gismondi, Pio Ciprotti, Lorenzo Spinelli.

46 Il Pretore di Cairo Montenotte mandò assolto un individuo che aveva pronunciato la bestemmia «porco Dio», per il principio dell’in dubio pro reo, considerando che l’art. 724 c.p. puniva la bestemmia contro la divinità della religione dello Stato e il richiamo generico ad un dio non consentiva di determinare se il bestemmiatore intendesse offendere la divinità protetta.

47 Si trattava della mancata rilevanza della volontà dei coniugi per la trascrizione del matrimonio cattolico nell’art. 34 del Concordato lateranense, oppure, prevalentemente, si contestava il recepimento ope legis delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale, senza alcun limite riferito all’ordine pubblico italiano. Recentissima la Cassazione, sez. I, sent. 01343 del 20 gennaio 2011.

48 Ci si riferisce a studiosi come: Francesco Margiotta Broglio, Antonio Vitale, Francesco Onida, Enrico Vitali, Rinaldo Bertolino, Sergio Lariccia, Silvio Ferrari, Salvatore Berlingò e Giuseppe Casuscelli.

49 La riforma regionalista (legge n. 382/1975) produsse i decreti delegati nn. 616, 617 e 618 del 22 luglio 1977, con rilevanti aspetti di interesse del diritto ecclesiastico. Cfr.: V. Tozzi, Riforma amministrativa ed interessi religiosi, Jovene, Napoli 1983; Id., Assistenza religiosa e diritto ecclesiastico cit.; Id., Gli edifici di culto nel sistema giuridico italiano cit. La sensibilizzazione sulla materia è dovuta a Francesco Margiotta Broglio, che concepì vasti contatti col settore amministrativistico, con alcuni numeri monografici della rivista «Città & Regione», e in numerose altre sedi (ad es., «Quaderni d’Ulisse»). In questo contesto si è sviluppata l’attenzione alla problematica dei beni culturali di interesse religioso, alla disciplina urbanistica ed alle attrezzature urbane di carattere religioso. Sui medesimi argomenti hanno ragionato Luciano Guerzoni e in una prospettiva talvolta più sensibile al punto di vista della Chiesa, Cesare Mirabelli, Giorgio Feliciani, Giuseppe Dalla Torre, Sandro Gherro, Raffaele Botta, Giovanni Varnier; nonché la problematica tributaria, relativa al fenomeno religioso, cui hanno dato contributi Gaetano Catalano, Paolo Picozza e Giuseppe Vegas.

50 Collaborarono a quest’attività tecnico-politica prima maestri della ‘vecchia guardia’, quali Gonella, Fedele, Jemolo, Ciprotti, Ago e successivamente rappresentanti delle nuove generazioni come Margiotta Broglio, Feliciani, Mirabelli e Cardia. Meno visibile il contributo della comunità scientifica degli ecclesiasticisti in questo fenomeno. Ad alcuni studiosi, specie della mia generazione, la discussione dottrinaria sull’assetto istituzionale in materia ecclesiastica degli anni Settanta apparve in alcuni casi alquanto astratta e poco attenta ai veri problemi di merito (ad es., i dibattiti su «La nuova antologia»). L’insegnamento universitario forse ne risentì in maniera corrispondente.

51 Ciò ha alimentato una intensissima rete di relazioni scientifiche e di scambi culturali, tanto da potersi annoverare fra i membri della comunità scientifica italiana anche colleghi stranieri come Alberto de La Hera, Ivan Iban, Victor Reina, per fare il solo esempio della Spagna.

52 Tra gli studiosi attenti a tale fenomeno si segnalano per primi Luciano Musselli, Silvio Ferrari, Giovanni Battista Varnier. Lo sviluppo delle relazioni internazionali, specie fra gli Stati europei, ha anche determinato l’incremento dell’attenzione dei nostri studiosi alle convenzioni internazionali (Giovanni Barberini) e agli studi comparatistici (Francesco Onida; recenti gli studi in materia di Margiotta Broglio, Casuscelli, Mirabelli e Ferrari).

53 L. Ferrajoli, Principia iuris. Teoria del diritto e della democrazia, 2, Teoria della democrazia, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. 57-66.

54 R. Perissich, L’Unione europea. Una storia non ufficiale, pref. di G. Napolitano, Longanesi, Milano 2008; A. Grilli, Le origini dell’Unione europea, il Mulino, Bologna 2009.

55 P. Costanzo, L. Mezzetti, A. Ruggeri, Lineamenti di diritto costituzionale dell’Unione europea, Giappichelli, Torino 2010, pp. 51 sgg.

56 G. Gaja, A. Adinolfi, Introduzione al diritto dell’Unione europea, Laterza, Roma-Bari 2010, p. 14; G. Tesauro, Diritto dell’Unione europea, Cedam, Padova 2010, pp. 480-485.

Diritto civile e religioni