Edizione: 2011, IV rist. 2011
Pagine: 188
Collana: i Robinson / Letture
ISBN carta: 9788842094906
Argomenti: Attualità politica ed economica, Attualità culturale e di costume, Filosofia politica: storia e saggi, Saggistica politica

Guasto è il mondo

Tony Judt

trad. di F. Galimberti

Questo è un libro appassionato, saggio, lucido, capace di guardare in modo approfondito sia al passato che al futuro. È un regalo ai giovani che oggi si sentono smarriti e non per mancanza di obiettivi. La causa della loro inquietudine è il mondo che ricevono in eredità e i pochi mezzi che hanno per trasformarlo. Questo libro, summa degli interessi di una vita intera, è dedicato al loro futuro e a tutti noi che vogliamo farne parte.

I ricchi, come i poveri, ci sono sempre stati. Ma rispetto al resto della popolazione i ricchi, oggi, sono più ricchi e più numerosi di qualsiasi altra epoca di cui si abbia memoria. Il privilegio privato è facile da capire e da descrivere. Più complicato è spiegare l'enormità dello squallore pubblico in cui siamo precipitati. La povertà è un'astrazione, perfino per i poveri, ma i sintomi di un impoverimento collettivo sono tutti intorno a noi. Qualcosa che non va c'è, e non è trascurabile. Se una simile, grottesca disuguaglianza persisterà, perderemo qualsiasi senso di fratellanza; e la fratellanza, per quanto fatua come obiettivo politico, è la condizione necessaria della politica stessa. Inculcare il senso di uno scopo comune e di una dipendenza reciproca per molto tempo è stato visto come il pilastro di qualsiasi comunità. Sappiamo da sempre che la disuguaglianza non è solo fastidiosa moralmente: è inefficiente. L'egoismo è scomodo perfino per gli egoisti.
Guasto è il mondo è una sfida politica alla politica: farci carico dei mali della nostra società e immaginare un modo migliore di vivere.

Edizione: 2011
Pagine: 188
Collana: i Robinson / Letture
ISBN: 9788842094906

L'autore

Tony Judt

Tony Judt è stato uno dei più influenti intellettuali del secondo Novecento. Ha insegnato a Cambridge, Oxford, Berkeley e alla New York University, dove ha diretto l’Istituto Remarque, fondato nel 1995 e dedicato allo studio dell’Europa. Autore e curatore di molti libri, è stato collaboratore abituale della “New York Review of Books” e del “New York Times”. Nel 2007 ha ricevuto il premio Hannah Arendt e nel 2009 ha vinto il premio Orwell.

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