Perché laico
Il laico non nega l’esperienza, e anche la rilevanza civile, della religione, ma difende il proprio spazio di autodeterminazione in questioni che attengono all’ordinamento dello Stato e ai diritti di tutti i cittadini. È la posizione – intransigente e rigorosa nei principi, duttile ed equilibrata nelle procedure suggerite – di Stefano Rodotà. Roberto Esposito, “la Repubblica”
Un libro importante, da leggere in questi tempi bui. Maurizio Ferraris, “Il Secolo XIX”
Già dal titolo, questo libro è una dichiarazione di intenti, non una professione di fede. Sarebbe un ottimo libro di testo per le scuole medie superiori, perché ripone le questioni di attualità in un contesto comprensibile e le misura con i nodi irrisolti della storia politica italiana, della vita pubblica che si confronta con quella privata. Gabriele Polo, “il manifesto”
«Questo libro non è una professione di fede. È una riflessione sulla laicità non come polo oppositivo, che più d’uno vorrebbe rimuovere, ma come componente essenziale del discorso pubblico in democrazia. È dunque guidato da un profondo convincimento democratico, non dall’idea di spaccare il mondo in due, tra credenti e non credenti. Vuole tenere ferma la bussola dei principi, misurandosi però in ogni momento con i fatti.»