Edizione: 2007
Pagine: 582, ril.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788842081777
Argomenti: Storia contemporanea, Storia d'Italia

Epistolario 1943-1967

Dal Partito d'Azione al centro-sinistra
Ernesto Rossi

a cura di M. Franzinelli

Bobbio, Calamandrei, Einaudi, Galante Garrone, Olivetti, Parri, Salvemini, Scalfari, Silone, Spinelli e molti altri. Sono loro i destinatari delle lettere, qui raccolte, di Ernesto Rossi (1897-1967), tra gli intellettuali impegnati nella fondazione della democrazia italiana alla fine del fascismo. Con immediatezza, franchezza di giudizio e libertà di espressione, Ernesto Rossi discute con i suoi interlocutori, maestri e amici di impegno civile e culturale, delle speranze di una società italiana senza più guerre né nazionalismi, di federalismo, di ricerca di un'alternativa laica ai modelli democristiano e comunista. L'ironia, l'irriverenza per i 'padroni del vapore' e per i politici di lungo corso punteggiano il profilo di un intellettuale che non fa sconti a nessuno, neanche a se stesso. Come in un quaderno di note di lavoro e di confronto, un vero e proprio serbatoio delle sue idee guida, ritroviamo in queste lettere un quadro originale della nascita e dell'evoluzione della democrazia italiana, le speranze, le utopie di una generazione e la passione di un uomo che ha vissuto con profondo impegno le ingiustizie e i cambiamenti epocali del suo tempo e si è battuto con impeto giacobino.
Edizione: 2007
Pagine: 582
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788842081777

L'autore

Ernesto Rossi

Ernesto Rossi, promotore del movimento Giustizia e Libertà, ha pagato l'opposizione al fascismo con il carcere, il confino e l'esilio. Il Manifesto di Ventotene, il documento più noto dell'europeismo italiano, scritto con Altiero Spinelli, è il frutto di quegli anni. Entrato nel 1943 nel direttivo del Partito d'Azione, sottosegretario alla Ricostruzione nel governo Parri, tra i fondatori nel 1955 del Partito radicale, Ernesto Rossi, autore di opere di economia e politica, ha svolto un'intensa attività di pubblicista con le più importanti testate italiane (dall'"Unità" di Salvemini al "Corriere della Sera"). Con Mario Pannunzio, ha fondato nel 1949 il settimanale "Il Mondo".

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