Edizione: 2013, VI rist. 2014
Pagine: 308
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788858104309
ISBN digitale: 9788858106952
Argomenti: Storia contemporanea, Storia d'Italia

Il cattivo tedesco e il bravo italiano

La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale
Filippo Focardi

Cattivo tedesco. Barbaro, sanguinario, imbevuto di ideologia razzista e pronto a eseguire gli ordini con brutalità. Al contrario, bravo italiano. Pacifico, empatico, contrario alla guerra, cordiale e generoso anche quando vestiva i panni dell’occupante.

Sono i due stereotipi che hanno segnato la memoria pubblica nazionale e consentito il formarsi di una zona d’ombra: non fare i conti con gli aspetti aggressivi e criminali della guerra combattuta dall’Italia monarchico-fascista a fianco del Terzo Reich. A distinguere fra Italia e Germania era stata innanzitutto la propaganda degli Alleati: la responsabilità della guerra non gravava sul popolo italiano ma su Mussolini e sul regime, che avevano messo il destino del paese nelle mani del sanguinario camerata germanico. Gli italiani non avevano colpe e il vero nemico della nazione era il Tedesco. Gli argomenti furono ripresi e rilanciati dopo l’8 settembre dal re e da Badoglio e da tutte le forze dell’antifascismo, prima impegnati a mobilitare la nazione contro l’‘oppressore tedesco e il traditore fascista’, poi a rivendicare per il paese sconfitto una pace non punitiva. La giusta esaltazione dei meriti guadagnati nella guerra di Liberazione ha finito così per oscurare le responsabilità italiane ed è prevalsa un’immagine autoassolutoria che ha addossato sui tedeschi il peso esclusivo dei crimini dell’Asse, non senza l’interessato beneplacito e l’impegno attivo di uomini e istituzioni che avevano sostenuto la tragica avventura del fascismo.

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Indice Estratto
Edizione: 2014
Pagine: 308
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788858104309

L'autore

Filippo Focardi

Filippo Focardi è professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova. Si è occupato di memoria del fascismo e della seconda guerra mondiale, di risarcimenti per le vittime del nazismo e della questione della punizione dei criminali di guerra italiani e tedeschi. Ha pubblicato Criminali di guerra in libertà (Carocci 2008), Memoria e rimozione. I crimini di guerra del Giappone e dell’Italia (a cura di, con G. Contini e M. Petricioli, Viella 2010) e L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989 (a cura di, con B. Groppo, Viella 2013).

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