Legenda. Libri per leggere il presente

3 - 9 luglio 2021: la settimana in libri

Legenda è una piccola rassegna stampa, uno sguardo rapido ai fatti che hanno scandito la settimana e un invito a leggere il presente togliendo il piede dall’acceleratore.

Legenda è un tentativo di legare il mondo che corre alle parole che aiutano a capirlo.

 

Clima e disastri ambientali.

  • Il Canada occidentale è stato colpito da un’ondata di caldo senza precedenti: nella cittadina di Lytton, 260 chilometri a nord-est di Vancouver, la settimana scorsa sono stati registrati 49,6 °C, la temperatura più alta mai registrata in Canada. Come ricostruisce il Post, venerdì scorso il British Columbia Wildfire Service ha dichiarato che «dei 136 incendi attivi in quel momento molti erano stati innescati dai numerosi fulmini che avevano colpito la provincia il giorno prima […]; a favorirne la diffusione sono però le alte temperature e la scarsa umidità. Le stesse condizioni meteorologiche hanno contribuito alla morte di 719 persone nell’ultima settimana secondo il governo della British Columbia».
  • «La situazione è senza speranza»: in un video della CNN gli effetti sull’ecosistema marino a un mese e mezzo da quello che è stato definito uno dei peggiori disastri ambientali della storia dello Sri Lanka, e che ha visto la nave MV X-Press Pearl, carica di materiali pericolosi, bruciare per tredici giorni poco lontano dalle coste del paese e poi affondare.

→ Levantesi, I bugiardi del clima
→ Blackwell, Benvenuti a Chernobyl
→ Una selezione delle nostre proposte a tema Ambiente

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Europa e sovranismi.   Un «Appello per il futuro della Ue» è stato firmato da sedici partiti, come riporta Anna Maria Merlo sul manifesto, «appartenenti oggi ai gruppi Id e Ecr, da Lega e Fratelli d’Italia, ai belgi del Vlaams Belang, al Pis polacco, al Fpoe austriaco e al Rassemblement national di Marine Le Pen. Su questo eventuale nuovo gruppo se ne saprà di più in autunno […]. Ma il programma è pronto: difendere politiche a favore della famiglia, stop all’immigrazione di massa, priorità dello stato-nazione che deve poter “esercitare i legittimi poteri sovrani” contro un “super-stato Ue”, contro l’ “attivismo moralista” che vuole “imporre un monopolio ideologico”.»

→  Ottaviano, Geografia economica dell’Europa sovranista
→  Castronovo, L’Europa e la rinascita dei nazionalismi

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Angelo Del Boca. Ci ha lasciati Angelo Del Boca: lo ricordiamo con le parole di Nicola Labanca.

→ Le opere dell’autore

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Premio Strega. Vince l’edizione 2021 Emanuele Trevi, con Due vite. Per gli Editori Laterza ha scritto Senza verso, presto di nuovo disponibile in libreria e negli store online.
«Il calore e l’umidità ormai avevano preso ad aumentare senza tregua, giorno dopo giorno e notte dopo notte, senza che mai intervenisse un ostacolo, un fattore di equilibrio – nemmeno il minimo colpo di vento dalla parte del mare. L’esistenza si era fatta complessa in ogni minimo dettaglio, come a volte accade: ai limiti dell’ingovernabilità. Conosco bene, fin dalla primissima infanzia, questo sentimento di ingovernabilità dell’esistenza.»

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Euro2020.  Domenica 11 luglio la finale a Wembley: saranno Italia e Inghilterra a giocarsi il titolo di campioni d’Europa. Su Repubblica lo sguardo di Gabriele Romagnoli sulla storia di tre oriundi che, come Jorginho, Emerson e Toloi, avrebbero potuto vestire la maglia della nazionale: «Loro erano Enrico Guaita, Andrès Stagnaro e Alejandro Scopelli. Dovevano giocare nella Roma, favorita per lo scudetto del ’35-’36. A settembre furono sottoposti, come italiani acquisiti, alla visita di leva. Abili e arruolati. All’orizzonte c’era la guerra in Etiopia. Avevano preso la nazionalità per inseguire un pallone, non un posto al sole. Scapparono. In auto fino a La Spezia. In treno per Ventimiglia. A piedi oltre il confine. Un altro treno per Marsiglia, poi la nave per tornare nel continente d’origine. Si lasciarono alle spalle un rimpianto. E un ingiusto accusato: il presidente della Roma, Renato Sacerdoti, ebreo. I tre non ebbero più fortuna. Li inghiottì la storia. Guaita aveva contribuito alla vittoria nel mondiale del ’34 con un gol in semifinale e un assist in finale. Fa venire in mente Jorginho. In effetti l’Italia va a Wembley con tre oriundi: appunto Jorginho, Emerson e Toloi. Chissà da dove sono arrivate le loro anime?»

→  Ferrari, Ahi, Sudamerica!
→  Brizzi, Vincere o morire