Favorita dagli interessi scientifici, letterari e filosofici dell'Europa ottocentesca, la biologia russa trovò, per tutto il Novecento, gli spunti per promuovere studi, da un verso, su virus, fagocitosi e risposta immunitaria e, dall'altro, su riflessi condizionati, fosforilazione ossidativa, transaminazione e origine della vita. Avviando la sperimentazione nel campo della fisiologia dello spazio, essa diede un impulso lusinghiero alle ricerche di biochimica e biofisica. Negli anni tra il 1978 e il 1990, i simposi biennali su «Macromolecules in the Functioning Cell» testimoniarono ulteriormente l'eccezionalità dell'intero XX secolo non solo per il progresso della scienza ma soprattutto per l'amicizia tra i popoli.