I moralisti classici
Tra la fine del Cinquecento e l'ultimo Settecento, tra Montaigne e Chamfort passando da Pascal, La Rochefoucauld, La Bruyère e Vauvenargues, si colloca la grande stagione dei moralisti classici. Pochi tratti li accomunano, tra questi la predilezione per la forma breve e l'inquieta osservazione dell'umano. Eppure si potrebbe dire, in un certo senso, che i moralisti siano un'invenzione critica del XX secolo. Questo volume per la prima volta dà un posto tra le istituzioni di letteratura francese, con una trattazione sistematica e autonoma, a un genere spesso trascurato.