"L'esempio più nitido di come anche la penna sia stata afferrata dall'evento; più le immagini dilagavano in abbondanza più la scrittura doveva prosciugarsi fino a toccare l'essenziale degli accadimenti e del vissuto" Ida Dominijanni - Il Manifesto
"Un libro molto sentito, scritto molto bene e montato benissimo. La riuscita sta nella forza persuasiva del racconto, nella secchezza dei dialoghi e nella mole invisibile del lavoro" Filippo Ceccarelli - La Stampa
"Un libro denso e trascinante" Giorgio Bocca - La Repubblica
«... La scuola di fronte, la Diaz, è ancora aperta. È tutto lì come lo hanno lasciato stanotte. C'è solo un cartello, di nuovo. È un pezzo di cartone scritto col pennarello, in inglese. "Per favore non lavate questo sangue". E anche quando sarà sparito, perché un giorno lo laveranno, ricordatevi com'era».