CAPITALI CULTURALI
Al Teatro Grande di Brescia un nuovo ciclo delle Lezioni di Storia
Dal 28 gennaio al 4 marzo 2023

Nei secoli alcune città si sono fatte portatrici di istanze culturali contenenti elementi di novità che si sarebbero rivelati fondamentali per l’avvenire. In che modo Roma interpreta in modo originale, e destinato a durare a lungo, i valori della Grecia classica? Quale eredità crea questa contaminazione? Venezia, per parte sua, significa la nascita dell’industria della stampa. Se il libro manoscritto esisteva da secoli, è sulla laguna che tutto cambia e che l’editore inizia ad avere quel ruolo di mediatore culturale che ha conservato fino ai nostri giorni. La Parigi della seconda metà dell’Ottocento ‘inventa’ un nuovo modello di intellettuale. E il poeta ‘maledetto’ prende una direzione diversa rispetto a quella dell’eroe romantico amante del chiaro di luna. La San Pietroburgo della Rivoluzione d’Ottobre è una fucina di novità, un fermento irripetibile che, nella commistione tra la nuova ideologia socialista e le avanguardie artistiche, irradierà presto l’Europa e il mondo. La San Francisco degli anni Sessanta è il paradigma della controcultura: i Jefferson Airplane, Janis Joplin, Jimi Hendrix sono la colonna sonora di un’opposizione all’idea borghese della vita e del sogno americano messi in crisi dalla sconfitta in Vietnam.

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Il programma

28/01, ore 11 | Roma e l’eredità classica | Laura Pepe
Una città che nasce per caso, grazie a una lupa che allatta due gemelli. Una città che per caso diventa il centro del mondo, grazie alle vittorie contro Cartagine. Una città che conquista la Grecia e si abbevera alla sua cultura. Una città che diventa impero e proclama cittadini tutti i suoi abitanti. Roma antica, nella sua esistenza più che millenaria, è stata questo e molto altro. Ma che cosa ha ancora da raccontarci, Roma? E perché, a duemila anni di distanza, è giusto che ci sentiamo suoi eredi?
Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano.

4/02, ore 11 | Venezia e l’alba dei libri | Alessandro Marzo Magno 
La stampa a caratteri mobili viene inventata in Germania, ma si sviluppa in Italia, in particolare a Venezia, la città che nel Cinquecento diventa l’indiscussa capitale dell’editoria. A Venezia si pubblicavano la metà delle edizioni europee e i tre quarti di quelle italiane. A Venezia si sono stampati il primo libro greco della storia (1486), il primo libro armeno (1512), la prima Bibbia in volgare italiano (1471), il primo Talmud (1520), il primo Corano in arabo (1538), il primo libro di medicina illustrato (1494) e il primo libro pornografico (1527).
Alessandro Marzo Magno è giornalista, storico e scrittore.

11/02, ore 11 | Parigi e la cultura maledetta | Valerio Magrelli
Con una memorabile immagine, Walter Benjamin definì la Parigi ottocentesca come “capitale del XIX secolo”. Al di là della splendida idea (proiettare il primato di una città in una dimensione cronologica invece che geografica), l’enunciazione coglie bene la superiorità della cultura francese nel panorama europeo dell’epoca. Basti pensare a parole quali flâneur, boulevard, dandy, bohémien, che in pochi anni giunsero a ridisegnare romanzo e poesia, musica e pittura, urbanistica e sociologia.
Valerio Magrelli è scrittore, traduttore e professore di Letteratura francese all’Università Roma Tre.

18/02, ore 11San Pietroburgo e le avanguardie | Paolo Nori
«Le ragazze, quelle che camminano con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore. Le nuvole. La sede del KGB. Un edificio di mattoni, di là dal fiume: la più grande prigione dell’Unione Sovietica. La luce anche di notte. Un gruppo jazz che suona con i guanti senza la punta delle dita. Le sigarette con lunghi filtri di cartone. Il cane randagio. Il Palazzo d’Inverno. Il Museo Russo. Il ‘quando compri un uccello, guarda se ci sono i denti o se non ci sono. Se ci sono i denti, non è un uccello’». Un racconto dei fermenti di rinnovamento artistico e culturale nel periodo
della Rivoluzione.
Paolo Nori è scrittore e traduttore.

4/03, ore 11 | San Francisco e la controcultura rock | Alberto Mario Banti
All’inizio del 1964 San Francisco non ha una grande tradizione musicale alle spalle: non ci sono case discografiche; non ci sono studi di registrazione; non ci sono locali notturni che diano particolare spazio alla musica. Eppure, nel giro di pochissimi anni la città diventa una delle più importanti capitali mondiali della nuova musica rock, il luogo da cui spiccano il volo Janis Joplin, i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, i Quicksilver Messenger Service e molte altre band. Cosa è successo? Chi ha reso possibile tutto ciò? Ebbene, la lezione cercherà di rispondere a queste domande, dando nomi e volti ai ragazzi e alle ragazze che costruirono, praticamente dal nulla, la formidabile scena rock della Bay Area.
Alberto Mario Banti è professore di Storia contemporanea all’Università di Pisa.

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Informazioni

 

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