
LEZIONI DI STORIA | Le radici del presente
LEZIONI DI SCIENZE | I grandi maestri
Appuntamento al Teatro Verdi di Trieste con le Lezioni di Storia e di Scienze dal 9 novembre 2025 al 29 marzo 2026
Si rinnova l’appuntamento con le Lezioni di Storia a Trieste: Le radici del presente è il titolo del nuovo ciclo di Lezioni in cinque appuntamenti, che si terranno al Teatro Verdi a partire dal 9 novembre 2025.
Le radici del presente – un ciclo tutto centrato sul Novecento – intende proporre una rilettura degli eventi, delle idee, dei processi e delle dinamiche che hanno plasmato la realtà attuale, a livello politico, sociale, economico e culturale.
Se è vero che la storia non si ripete mai, una riflessione su questo passato ancora relativamente prossimo e facilmente riconoscibile nell’impatto sulla nostra quotidianità è di certo fondamentale, per analizzare criticamente il mondo contemporaneo, capire le cause dei problemi attuali e affrontare le sfide del futuro.
Ad aprire il ciclo il 9 novembre 2025 sarà Marcello Flores, che dedicherà la sua lezione al massacro degli armeni. Della disgregazione dei grandi imperi coloniali tratterà Simona Colarizi, il 16 novembre, seguita il 21 dicembre da Mario Del Pero, che parlerà invece di Yalta – simbolo di un compromesso che avrebbe portato Stati Uniti e Unione Sovietica a spartirsi l’Europa. Nelle parole di Benedetta Tobagi, poi, il 18 gennaio 2026, un focus sul Sessantotto, sinonimo in Italia e nel mondo di protesta giovanile. Il 25 gennaio, infine, Paola Rivetti porterà il Teatro Verdi a Teheran, grazie al racconto della rivoluzione del 1979.
Ad accompagnare questi cinque appuntamenti, dopo il grande apprezzamento mostrato dal pubblico della passata edizione, tornano a Trieste anche le Lezioni di Scienze.
Prosegue quindi I grandi maestri, ciclo dedicato alle figure che per sempre hanno cambiato il corso della storia e la nostra vita. E dopo Darwin, Einstein e Franklin è la volta di altri tre giganti, stavolta collegati alla rifondazione della teoria scientifica, alla medicina e alla botanica.
Appuntamento allora il 15 febbraio 2026 con Paolo Ferri: cosa è rimasto, ci si chiederà, dell’eredità di Galileo? La lezione di Silvia Bencivelli del 22 marzo sarà invece dedicata alla rivoluzione degli antibiotici, al “proiettile magico” contro i batteri che una mattina del 1928 Alexander Fleming aveva trovato su una piastra di laboratorio dimenticata. Sarà infine Alessandra Viola a chiudere questo ciclo di Lezioni di Scienze, il 29 marzo: nel suo racconto il lavoro di Carlo Linneo, il geniale ideatore del metodo di classificazione utilizzato per definire tutti gli organismi viventi, una “lingua comune” a descrivere il mondo animale e quello vegetale.
Il ciclo di Lezioni di Storia Le radici del presente e il ciclo di Lezioni di Scienze I grandi maestri, ideati e progettati dagli Editori Laterza, promossi dal Comune di Trieste, sono organizzati con il contributo della Fondazione CRTrieste. Media partner: “Il Piccolo” – Nord Est Multimedia.
Le Lezioni sono introdotte da giornalisti de “Il Piccolo”.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Le lezioni potranno essere seguite anche in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Trieste e sul sito de “Il Piccolo”.
PROGRAMMA
LEZIONI DI STORIA
Le radici del presente
9 novembre 2025 
Marcello Flores
1915. Gli armeni e il primo genocidio
Il massacro degli armeni ebbe luogo nel contesto della Prima guerra mondiale, quando l’impero ottomano si ritrovò in grave difficoltà con la Russia e la Gran Bretagna sotto il profilo militare. La scelta della dirigenza più nazionalista e radicale dei Giovani Turchi è allora quella di espellere dall’Anatolia la minoranza armena, accusata di collaborare con i russi, con uccisioni dirette nei confronti dei giovani e con la deportazione dell’intera popolazione che avverrà in tragiche marce della morte.
Marcello Flores ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Trieste e di Siena.
16 novembre 2025 
Simona Colarizi
1918. La fine degli Imperi
Nel 1918 i grandi imperi coloniali – Gran Bretagna e Francia alleati dell’Italia – vincono il primo conflitto mondiale contro gli imperi austro-ungarico e tedesco. La Russia, per parte sua, era di fatto uscita militarmente sconfitta per gli effetti della Rivoluzione d’Ottobre. Ma la nuova geografia del mondo apparve molto presto assai più complessa: gli imperi coloniali dei vincitori – quello inglese e quello francese su tutti – si stavano disgregando e la loro debolezza andava generando sviluppi imprevisti.
Simona Colarizi ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza.
21 dicembre 2025
Mario Del Pero
1945. Yalta e il nuovo ordine mondiale
Yalta è divenuto il simbolo di un compromesso che avrebbe portato le due nuove grandi potenze – Stati Uniti e Unione Sovietica – a spartirsi l’Europa. Compromesso immorale o realistico, scelto o ineluttabile, a seconda delle tante letture che ne sono state date. Ma cosa rappresentò davvero questo incontro? Quale fu il suo legame con gli altri importanti summit, che lo avevano preceduto (Teheran) o lo avrebbero seguito (Postdam)? E come si spiegano i tanti miti costruiti attorno all’avvenimento?
Mario Del Pero insegna Storia internazionale all’università di SciencesPo di Parigi.
18 gennaio 2026 
Benedetta Tobagi
1968. I giovani si prendono la scena
“Sessantotto” è sinonimo di protesta giovanile, in Italia e nel resto del mondo. Il protagonismo dei giovani, maturato nel corso degli anni Sessanta, ha radici di carattere demografico ed effetti nei consumi di massa. Tema, questo, che si connette all’evoluzione – o involuzione – antropologica denunciata da intellettuali come Pasolini. Ma l’immagine dei giovani che riempiono le piazze non esaurisce il quadro. Si tratta di ragazzi che diventano “adulti” molto prima di quanto accada oggi; capire come e perché offre una chiave per riflettere sul presente.
Benedetta Tobagi è scrittrice e storica.
25 gennaio 2026 
Paola Rivetti 
1979. Teheran, la rivoluzione
“Punto di svolta per il mondo”: così studiosi e testimoni la descrissero. La rivoluzione del 1979 fu sognata e desiderata da generazioni di militanti che aspiravano a fondare un mondo nuovo e di giustizia. Nel giro di pochi mesi, però, Teheran si trasformò dalla capitale politica ideale per gruppi e collettivi di ogni genere al centro di un governo autoritario, in una spirale di chiusura e repressione. Con conseguenze rilevanti per la politica mondiale.
Paola Rivetti è professoressa presso la Dublin City University di Dublino.
LEZIONI DI SCIENZE
I grandi maestri
15 febbraio 2026
Paolo Ferri 
Galileo Galilei e il metodo scientifico
La scienza moderna è nata nel XVII secolo con Galileo Galilei, che inventò il concetto di metodo scientifico, completando prepotentemente la rivoluzione copernicana. Oggi, oltre quattrocento anni dopo, la scienza gioca un ruolo sempre più centrale nella società e nella nostra vita. Ma cosa è rimasto dell’eredità di Galileo? In quali scienze viene applicato rigorosamente il suo metodo? E quanto dei principi di Galileo sopravvive nell’idea che il cittadino medio ha della scienza stessa?
Paolo Ferri è fisico teorico e divulgatore. È stato responsabile delle operazioni spaziali dell’Agenzia spaziale europea.
22 marzo 2026 
Silvia Bencivelli 
Alexander Fleming e la rivoluzione degli antibiotici
Sembrava muffa, invece era una rivoluzione. Era, cioè, un “proiettile magico” contro i batteri che la mattina del 28 settembre del 1928 il medico scozzese Alexander Fleming aveva trovato su una piastra di laboratorio dimenticata lì da qualche giorno. Ci vollero altri quindici anni per dimostrare al mondo la sua potenza, ma l’entrata in produzione portò benefici incalcolabili per l’umanità. Una grande conquista della scienza che oggi, in epoca di antibiotico resistenze, sembra volerci ricordare che le rivoluzioni scientifiche non sono mai conquiste definitive.
Silvia Bencivelli è una giornalista, divulgatrice scientifica e conduttrice.
29 marzo 2026
Alessandra Viola 
Carlo Linneo e la natura come sistema
Dobbiamo a Carlo Linneo, medico naturalista svedese vissuto nel 1700, il metodo di classificazione utilizzato ancora oggi per definire tutti gli organismi viventi. L’idea fu che gli organi riproduttivi delle piante, ovvero le parti del fiore (petali, stami e pistilli) potessero essere utilizzati come base per la loro classificazione. Una straordinaria innovazione che permise alle scienze naturali di raggiungere un altissimo livello di rigore ed esattezza, che permise di elaborare una “lingua comune” per descrivere il mondo animale e quello vegetale.
Alessandra Viola è giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica.

 
 
