Martedì 5 ottobre 2021, ore 19.00
“Ma lo stesso discorso non vale per voi e per me. Voi possedete una città, questa, e avete una casa paterna e comodità di vita e la compagnia dei vostri cari; io, invece, sola, senza patria, sono oltraggiata da un uomo, dopo essere stata rapita come una preda da una terra barbara, e non ho né madre, né fratello, né congiunto dove trovare approdo da questa sventura”. Queste sono le parole che Medea, sposa di Giasone, pronuncia al cospetto delle donne di Corinto, città dove la nostra protagonista vive rifugiata.
Medea incarna tutto ciò che gli uomini greci più temevano: è donna, è straniera, è esule, è maga, ed è impaludata in una catena di delitti da cui non riesce più a uscire. Questa scia di sangue culmina nell’uccisione diretta dei figli, episodio introdotto nel mito per la prima volta da Euripide.
Sul significato da attribuire a questa scelta del tragediografo, la critica si è arrovellata sin dall’età antica. Quale che sia la risposta – e la cercheremo insieme – Euripide ha consegnato all’immortalità il personaggio di Medea, divenuto anche in tempi recenti simbolo tragico di qualunque discriminazione e oppressione, da quella di genere a quella politica, da quella economica a quella etnica.
Torna Donne mitiche, con Eva Cantarella e Alessia Amante.
Appuntamento martedì 5 ottobre alle 19.00, come sempre sui nostri profili Facebook e Youtube.