Notturno italiano
È un’intera parabola storica quella che si respira in Notturno italiano, centrato sugli anni di trapasso tra Ottocento e Novecento. Lucio Villari avvicina il lettore a un ‘tempo drammatico’ per l’Italia e l’Europa, a un’‘atmosfera di attesa e profezia’. La sua trama parte dall’ultimo quarantennio dell’Ottocento, che segnò l’epilogo degli ideali patriottici, con la ‘prosa’ che seguiva alla ‘poesia’ dell’Unità. Poi la narrazione si tinge volta per volta di entusiasmo o di incubo. Nello Ajello, “L’Espresso”
Era un secolo fa, ma le similitudini si sprecano: forse perché così accade in tutte le epoche di transizione. Il famoso storico Lucio Villari racconta il ventennio di passaggio tra XIX e XX secolo, e l’Italia che si modernizza, tra decadentismo, socialismo rivoluzionario, capitalismo acerbo e aggressivo, le cannonate di Bava Beccaris, Giolitti, il futurismo e la nascita della radio. Massimiliano Panarari, “il Venerdì di Repubblica”
Con il gusto intelligente dello storico, Lucio Villari mescola sapientemente la vita e la grande cultura europea del primo Novecento alle irrequietudini di casa nostra. Luigi Mascilli Migliorini, “Il Mattino”
Rassegna stampa
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Notturno italiano
Il paese di "Cuore" e quello della radio
di Concetto Vecchio
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Notturno italiano
Il Novecento e l'innocenza perduta
di Luigi Mascilli Migliorini
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Notturno italiano
Il Belpaese nel crepuscolo ambiguo di un secolo
di Sergio Caroli