Indice Estratto

Edizione: 2005
Pagine: 380
Collana: Biblioteca Universale Laterza [571]
ISBN carta: 9788842075998
ISBN digitale: 9788858134276
Argomenti: Storia antica

Roma e il principe

Augusto Fraschetti

nuova edizione

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Distruggere l'essenza repubblicana mantenendone in vita le sembianze: i modi e le forme in cui si realizzò l'ambiguo progetto di Augusto, nella nuova edizione di uno studio che è ormai un classico della storiografia sull'antica Roma.

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Edizione: 2005
Pagine: 380
Collana: Biblioteca Universale Laterza
ISBN: 9788842075998

L'autore

Augusto Fraschetti

Augusto Fraschetti (1947-2007) è stato un eminente storico dell’età antica. Ha insegnato Storia romana all’Università di Roma La Sapienza, all’École Pratique des Hautes Études e all’Università Paris I - Sorbonne. Ha tradotto per la Fondazione Valla il secondo, il terzo, il quarto, l’ottavo e il nono libro delle Storie di Erodoto. È autore di Poesia anonima latina.

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¹ Per le Antiquitates rerum divinarum B. Cardauns, M. Terentius Varro, Antiquitates Rerum Divinarum I-II, Wiesbaden 1976; cfr. H.D. Jocelyn, On Editing the Remains of Varro’s «Antiquitates Rerum Divinarum», «RFIC» 108, 1980, pp. 100 sgg.

² Cfr., p. es., A. Degrassi, in I.It. XIII 2, p. xxv. Ved. i «Varronianae Verrianaeque doctrinae fragmenta» raccolti da Pighi a commento dei Fasti di Ovidio (G.B. Pighi, P. Ovidii Nasonis Fastorum libri II, Annotationes, Torino 1973, pp. 79 sgg.), come del resto quanto ai frammenti delle Antiquitates rerum divinarum aveva già fatto R. Merkel, P. Ovidii Nasonis Fastorum libri sex, Berolini 1841, pp. cvi sgg. (cfr. H. Dahlmann, Varroniana,in ANR W I 3, 1973, p. 13).

³ Varrone, Ling. VI 12con VI 14 (a proposito dei Liberalia «in libris Saliorum, quorum cognomen Agonensium, forsitan hic dies ideo appelletur potius Agonia»).

⁴ Varrone, Ling. VI 13 = Ant. rer. div. fr. 76Cardauns (a proposito dei Lupercalia); Ling. VI18 = Ant. rer. div. fr. 77 Cardauns (a proposito dei Poplifugia, su cui cfr. anche sotto, p. 13con n. 10).

⁵ Sul giorno di celebrazione del Septimontium e il suo carattere di «feriae non populi, sed montanorum modo, ut Paganalibus qui sunt alicuius pagi» (Ling. VI24) ved. sotto, cap. III, § 2.

⁶ Il confronto deve essere stabilito tra Varrone, Ling. VI12-24 e I.It. XIII2, pp. 2-27, con l’avvertenza che per lo stesso carattere della sua lista sono ovviamente assenti in Varrone i «dies natales» dei templi, registrati invece nei Fasti Antiates maiores. Sulcalendario di Varrone nel de re rustica e sulla perfetta corrispondenza di questo tipo di calendario con il nuovo calendario cesariano P. Brind’Amour, Le calendrier romain. Recherches chronologiques,Ottawa 1983, pp. 15 sgg. Per la datazione del calendario dipinto di Anzio A. Degrassi, in I.It. XIII2, p. 1 con p. 28; cfr. già G. Mancini, «NSA» 1921, pp. 139-140.

⁷ I dati del problema, p. es., in J. Collart, Varron, de lingua Latina, livre V,Paris 1954, pp. ix-x; cfr. inoltre le considerazioni di J.A. North, Religion and Politics, from Republic to Principate,«JRS»76, 1986, p. 254 (a proposito di A. Wardman, Religion and Statecraft among the Romans,London 1982).

⁸ Varrone, Ling. VI 27-32. Sui giorni fasti e nefasti in Varrone, p. es., J. Paoli, Les définitions varroniennes des jours fastes et néfastes, «RD» 30, 1952, pp. 293 sgg.; P. Cipriano, Varrone e l’uso «calendaristico» dei termini fas e nefas, in Atti Congr. Intern. di Studi varroniani II, Rieti 1976, pp. 325 sgg. Sulle caratteristiche degli altri tipi di giorni A.K. Michels, 1967, pp. 31 sgg.

⁹ Varrone, Ling. VI 32. Cfr. A. Fraschetti, Ovidio, i Fabii e la battaglia del Cremera, «MEFRA» 110, 1998, pp. 743 sgg.

¹⁰ Varrone, Ling. VI 18(per il rimando alle Antiquitates rerum divinarum sopra, n. 4).

¹¹ Ved. soprattutto P. Brind’Amour, Le calendrier romain cit., pp. 11 sgg. (con tutta la bibliografia precedente raccolta e discussa alle pp. 337-375); quindi J. Malitz, Die Kalenderreform Caesars, «AncSoc» 18, 1987, pp. 103 sgg.; L. Polverini, Il calendario giuliano, in L’ultimo Cesare, Roma 2000, pp. 245 sgg.; in precedenza A.K. Michels, 1967, pp. 16 sgg.; A.E. Samuel, Greek and Roman Chronology,München 1972, pp. 155 sgg.; E.J. Bickerman, Chronology of the Ancient World,2 ed. Ithaca-New York 1980, pp. 47 sgg.

¹² Macrobio, Sat. I 14,9; Censorino, de die nat. 20, 9.

¹³ Macrobio, Sat. I14,7. Sul mese di febbraio e il suo rapporto con il culto degli dei inferi, ved. G. Wissowa, 1912, p. 232; a proposito di Ovidio, Fasti II 52, p. es., D. Porte, L’étiologie religieuse dans les «Fastes» d’Ovide,Paris 1985, p. 486. Sui Lupercalia A. Fraschetti, Antonio e Cesare ai Lupercalia,in F.M. Fales e C. Grottanelli (a cura di), Soprannaturale e potere nel mondo antico e nelle società tradizionali,Milano 1985, pp. 165 sgg. Sui Parentalia ved. J. Scheid, 1984a, pp. 117 sgg.

¹⁴ Appiano, b.c. II 106, 440-443; Cassio Dione, XLIII 44, 6. Al riguardo, p. es., A.K. Michels, 1967, p. 142; S. Weinstock, 1971, p. 133.

¹⁵I.It. XIII 2, p. 31 (naturalmente, nel calendario degli Arvali, il nome di agosto doveva essere ancora Sextilis).Per le altre indicazioni, relative alla celebrazione annua delle vittorie cesariane e alla loro registrazione nei calendari, ved. i «commentarii diurni» di Mommsen, in CIL I2, p. 312 (17 marzo Munda), p. 314 (27 marzo Alessandria), p. 315 (6 aprile Tapso), p. 323 (2 agosto Ilerda e Zela), p. 324 (9 agosto Farsalo). Cfr. i «commentarii diurni» approntati da Degrassi, in I.It. XIII 2, p. 426 (17 marzo Munda), p. 432 (27 marzo Alessandria), p. 437 (6 aprile Tapso), p. 491 (2 agosto Ilerda e Zela), p. 493 (9 agosto Farsalo); cfr., p. es., P. Herz, Kaiserfeste der Prinzipatszeit,in ANRW II 16, 2, 1978, p. 1150.

¹⁶ Per il calendario degli Arvali I.It. XIII2, p. 31 (2 agosto). Per i Fasti Caeretani I.It. XIII2, p. 66 (17 e 27 marzo). Per i FastiMaffeiani I.It. XIII2, p. 74 (27 marzo), p. 79 (2 e 9 agosto). Per i FastiPraenestini I.It. XIII2, p. 127 (6 aprile). Per il calendario di Amiterno I.It. XIII2, p. 189 (12 luglio, celebrazione del natalis di Cesare), p. 191 (2 agosto e 9 agosto). Per il natalis di Cesare, S. Weinstock, 1971, pp. 206 sgg. (con letteratura ivi cit.); inoltre, p. es., P. Herz, Untersuchungen zum Festkalender der römischen Kaiserzeit nach datierten Weih- und Ehreninschriften,Mainz 1975, pp. 8-9. Per l’indicazione relativa ai «ludi Victoriae Caesaris» come «lud(i) Victor(iae) Caes(aris) divi Iul(i)» nel calendario di Amiterno, cfr. sotto pp. 20-21 e n. 29.

¹⁷ M.A. Cavallaro, 1984, pp. 230-231.

¹⁸ P. es., nel calendario di Amiterno (I.It. XIII2, p. 191) Cesare è coerentemente indicato come divo Giulio al 18 agosto, ricorrenza anniversaria della dedica del suo tempio (cfr. anche A. Degrassi, in I.It. XIII2, p. 497).

¹⁹ Ved. «Le calendrier d’Auguste» approntato da J. Gagé, 1977, pp. 155 sgg.; cfr. inoltre P. Herz, Untersuchungen cit., pp. 6 sgg.; Id., Kaiserfeste cit., pp. 1147 sgg.

²⁰ Sulla «domus Augusta» nei Fasti di Ovidio, sotto § 4.

²¹ Per la datazione del calendario di Amiterno ved. M.A. Cavallaro, 1984, p. 125; cfr. in precedenza Th. Mommsen, in CIL I2, p. 207; A. Degrassi, in I.It. XIII 2, p. 200.

²²I.It. XIII 2, p. 193. Su questa annotazione, ritenuta (benché in senso diverso dal nostro) «von ganz hervorragendem Interesse», M. Gelzer, RE X 1,1917, coll. 504-505 (con la documentazione parallela ivi addotta); A. Passerini, Per la storia dell’imperatore Tiberio,in Studi giuridici in memoria di P. Ciapessoni («Studia Ghisleriana» 1947), Pavia 1948, pp. 214 sg. e pp. 227 sg.; E. Kornemann, Tiberius,Stuttgart 1960, p. 238. Per il processo contro Libone e la mancata menzione di queste feriae nel calendario marmoreo di Anzio, M.A. Cavallaro, 1984, pp. 227 sgg.

²³I.It. XIII 2, p. 189 (12 luglio); p. 191 (2 agosto e 9 agosto).

²⁴I.It. XIII 2, p. 187 (2 giugno); p. 191 (1 agosto); p. 193 (2 e 3 settembre); p. 195 (12 ottobre).

²⁵I.It. XIII 2, rispettivamente p. 193: «fer(iae) ex s(enatus) c(onsulto) q(uod) e(o) d(ie) / divo Augusto honores caeles/tes a senatu decreti / Sex. Appul(eio) Sex. Pomp(eio) co(n)s(ulibus)» e p. 195.

²⁶ Per l’aggiunta nell’11 a.C. dei «ludi Augustales… all’anniversarium sacrificium che si faceva, già dal 9 a.C., per celebrare il reditus di Augusto ex transmarinis provinciis», M.A. Cavallaro, 1984, p. 121 con n. 2 (con documentazione e letteratura ivi addotta).

²⁷ Si osservi, in effetti, che Tacito ha dato notizia del tempio e delle «caelestes religiones» decretati il 17 settembre già in Ann. I 10,8: «ceterum sepultura more perfecta, templum et caelestes religiones decernuntur».

²⁸ Tacito, Ann. I 15, 2-3.

²⁹I.It. XIII 2, p. 78 (per i FastiMaffeiani)e p. 189 (per i FastiAmiternini). Sui«ludi Victoriae Caesaris» documentazione in Th. Mommsen, in CIL I², pp. 322-323 e A. Degrassi, in I.It. XIII 2, pp. 485-486; al riguardo soprattutto S. Weinstock, 1971, p. 91 con pp. 185-186 e 368 sgg.

³⁰ Suetonio, Iul. 88,2; cfr. Suetonio, Aug. 10,2. Sui ludi, in quanto celebrati comunemente in onore di divinità, ved. p. es. G. Wissowa, 1912, pp. 449 sgg.

³¹I.It. XIII 2, p. 208 (12luglio; 2, 9 e 18agosto). Per la datazione del calendario marmoreo di Anzio M.A. Cavallaro, 1984, pp. 220 sgg.

³²I.It. XIII 2, p. 209 (19ottobre): «divus Aug(ustus) tog(am) / [v]irilem sum(psit)».

³³I.It. XIII 2, p. 208 (1,14 e 19agosto); p. 209 (2settembre e 9ottobre).

³⁴ Per il Feriale Duranum (PDur. 54)ved. le indicazioni desumibili da R.O. Fink, Roman Military Records on Papyrus,Ann Arbor 1971, pp. 422 sgg.,con la classica analisi di A.D. Nock, The Roman Army and the Roman Religious Year,«HTR» 45, 1952, pp. 186 sgg. = Essays on Religion and the Ancient World II, Oxford 1972, pp. 736 sgg.

³⁵ Ved. i dati desumibili da J. Gagé, 1977, pp. 163 sgg.; cfr. P. Herz, Untersuchungen cit., p. 8;Id., Kaiserfeste cit., pp. 1148-1149.

³⁶ Sempre limitatamente al mese di gennaio, si osservi, p. es., che i FastiPraenestini non registrano tra gli aggiornamenti, al 17 gennaio, feriae per il matrimonio di Livia con Augusto, benché gli stessi Fasti Praenestini contengano anche aggiornamenti posteriori al 15 d.C. (A. Degrassi, in I.It. XIII 2, p. 142). Ved., per queste feriae, i Fasti Verulani in I.It. XIII2, p. 161. Per la loro istituzione probabilmente posteriore alla morte di Augusto, p. es., J. Gagé, 1977, p. 166; cfr. J. Carcopino, Le mariage d’Octave et de Livie et la naissance de Drusus, «RH» 161, 1929, pp. 225 sgg.

³⁷ La lista è desunta da I.It. XIII 2, pp. 111-117;cfr. sempre tuttavia anche J. Gagé, 1977, pp. 163-167.

³⁸I.It. XIII 2,rispettivamente pp. 115 e 113. Sulgiorno anniversario della nascita di Antonio come vitiosus e sulle annotazioni parallele degli altri calendari, A. Degrassi, in I.It. XIII 2, p. 397;J. Gagé, 1977, p. 164. Suquest’ultimo problema torno sotto, § 5.

³⁹I.It. XIII2, pp. 2-3. Sulle dediche dei templi di Aesculapius e di Vediovis «in Insula» e sui Carmentalia ved., p. es., H.H. Scullard, 1981, rispettivamente pp. 54 sgg. e pp. 62 sgg.

⁴⁰ Cfr. sotto, n. 41. In genere E. Samter, Quaestiones Varronianae,Diss. Berlin 1891; H. Willemsen, De Varronianae doctrinae apud Fastorum scriptores vestigiis, Diss. Bonn 1906.

⁴¹ Per le calende, p. es., ved. Varrone, Ling. VI 27; cfr. i FastiPraenestini in I.It. XIII 2, p. 111. Per i «dies fasti» ved. Varrone, Ling. VI 29:«dies fasti per quos praetoribus omnia verba sine piaculo licet fari»; cfr. i FastiPraenestini in I.It. XIII 2, p. 111:«[...fasti dies appe]llantur, quod iis licet fari apud / [magistratus p(opuli) R(omani) ea, sine quibu]s verbis lege agi non potest».

⁴² Il carattere urbano del calendario marmoreo di Anzio, sia per quanto riguarda l’indicazione di ludi sia per quanto concerne quella del lucar a essi relativo, è stato ribadito da M.A. Cavallaro, 1984, pp. 121 sgg.

⁴³ Ovidio, Fasti I7-12.

⁴⁴ Ved. i confronti proposti da J. Gagé, 1977, pp. 163 sgg.; cfr. p. es. D. Little, Politics in Augustan Poetry,in ANRW II 30, 1, 1982, pp. 331 sgg.; A. Fraschetti (préface de), Ovide, Les Fastes, Paris 1990, pp. vii-xv. Per le parti antiche, cfr. R. Schilling, Ovide poète des «Fastes»,in Mélanges d’archéologie, d’épigraphie et d’histoire offerts à J. Carcopino,Paris 1966, pp. 863-875; Id., Quel crédit faut-il accorder à Ovide poète des «Fastes»?,in Conférences de la Société des Etudes Latines de Bruxelles 1965-1966,Bruxelles 1968, pp. 9-24; W. Fauth, Römische Religion im Spiegel der «Fasti» des Ovid,in ANRW II 16, 1, 1978, pp. 104 sgg. (con letteratura ivi cit.).

⁴⁵ Lo stesso tema sarà ripreso da Ovidio anche in Fasti IV 11-12. Per il valore forte di eruere,nel senso di «trarre fuori», ved. i materiali raccolti in ThlL V 2, coll.843-846.

⁴⁶ Per l’uso di signare in rapporto ai calendari ved. anche Ovidio, Fasti I 657 («signantes tempora fastos»); II 7(«idem sacra cano signataque tempora fastis»); cfr. Met. VIII 540-541(«signataque saxo / nomina»).

⁴⁷ Ovidio, Fasti,rispettivamente I 701-704(per le «Sementivae feriae») e 721-722(per la dedica dell’«ara Pacis Augustae»).

⁴⁸ Per il «dies natalis» del tempio della Bona Dea, Ovidio, Fasti V148 sgg.; il tempio è stato restaurato da Livia (V 157-158). Cfr. A. Degrassi, in I.It. XIII2, p. 453; inoltre, p. es., L. Herrmann, Ovide, la «Bona Dea» et Livia,«AC» 44, 1975, p. 127, di cui comunque mi sembra difficile condividere l’esegesi. Sul tempio della Concordia, Ovidio, Fasti VI637 sgg.; cfr. al riguardo S.B. Platner-T. Ashby, 1929, p. 138; quindi C. Panella, in LTUR IV, 1999, pp. 127-129.

⁴⁹ Ovidio, Fasti III 697 sgg.; cfr. Properzio, II 1, 27-28 con le osservazioni più generali di A. La Penna, L’integrazione difficile. Un profilo di Properzio,Torino 1977. Sulla coincidenza nei Fasti tra festa di Anna Perenna e morte di Cesare si è soffermato J.C. McKeown, «Fabula proposito nulla tegenda meo»,in T. Woodman-D. West (edited by), Poetry and Politics in the Age of Augustus,Cambridge 1984, pp. 169 sgg.

⁵⁰ Sui Fasti Caeretani, I.It. XIII 2, p. 66.

⁵¹ Sui «ludi Florae» e il «sacrum Florale» ved. Th. Mommsen, in CIL I², p. 317;A. Degrassi, in I.It. XIII 2, pp. 449sgg.; cfr., p. es., K. Latte, 1967, p. 71con n. 1; I. Mundle, RAC VII (1969), col. 1126sgg.; H.H. Scullard, 1981, pp.110-111. Sulle feriae a commemorazione anniversaria della dedica della statua e dell’ara a Vesta nella casa di Augusto sul Palatino torno lungamente sotto, cap. VI. Per i FastiCaeretani e i FastiPraenestini al 28aprile, ved. I.It. XIII 2,rispettivamente p. 66 e p. 133;nei Fasti Praenestini,dopo i «ludi Florae» e le nuove «feriae ex s(enatus) c(onsulto)», veniva anche data notizia del natalis del tempio di Flora. Per i FastiMaffeiani al 6marzo e al 28aprile, ved. I.It. XIII 2,rispettivamente p. 74 e p. 75;per la loro datazione ved. A. Degrassi, ivi, p. 84.

⁵² Ovidio, Fasti IV 943sgg. Per il «sacrum Florale» ved. Fasti V 183sgg. Difficilmente condivisibile l’avvicinamento di Vesta – dea di per sé castissima – alla «licenziosa» Flora, nei termini in cui esso è proposto, anche in base ai versi dei Fasti che qui si discutono, da M. Guarducci, Enea e Vesta,«MDAI(R)» 78,1971, pp. 107sgg.; ved. A. Fraschetti, Augusto e Vesta sul Palatino, «ARG» 1, 1999, pp. 174-183; cfr. sotto, cap. VI, § 3. Su Ovidio, Fasti III 695-710, ved. A. Barchiesi, Il poeta e il principe. Ovidio e il discorso augusteo, Roma-Bari 1994, pp. 114 sgg., dove mi sembra comunque molto difficile sostenere (p. 119) che l’intervento di Vesta per salvare Cesare dalle spade dei congiurati sia un «episodio» da intendersi come una semplice «postilla alla festa popolare di Anna Perenna», che cadeva anch’essa evidentemente in quello stesso giorno.

⁵³ Mi riferisco naturalmente ai Vestalia del 9 giugno, su cui lo stesso Ovidio si sarebbe soffermato in Fasti VI 249 sgg. Documentazione al riguardo in A. Degrassi, I.It. XIII 2, pp. 467-468; inoltre, p. es., K. Latte, 1967, pp. 109-110; H.H. Scullard, 1981, pp. 149-150.

⁵⁴ Ovidio, Fasti V 129 sgg. Sui Lares Praestites ved. soprattutto E. Tabeling, Mater Larum. Zu Wesen der Larenreligion, Frankfurt a.M. 1932, pp. 98-99; ulteriore bibliografia sui Lares, sotto, cap. IV, § 9.

⁵⁵ Sui Lares Augusti torno lungamente sotto, cap. IV, § 9.

⁵⁶ Macrobio, Sat. I 16,5-8,da confrontarsi per quanto riguarda i sacra con Festo, p. 284Lindsay. Sulla problematica relativa alle feriae,p. es., G. Wissowa, 1912, p. 432;A.D. Nock, The Roman Army cit., pp. 188 sgg. = Essayson Religion cit. II, pp. 738sgg.; A.K. Michels, 1967, pp. 69 sgg.; H.H. Scullard, 1981, pp. 38 sgg.

⁵⁷ Per la celebrazione in due giorni del genetliaco di Augusto, Th. Mommsen, in CIL I², pp. 329-330; A. Degrassi, in I.It. XIII2, pp. 512-514; I. König, Der doppelte Geburtstag des Augustus, 23. 24. September (Suet., Aug. 51,1),«Epigraphica» 34, 1972, pp. 4 sgg.; W. Suerbaum, Merkwürdige Geburtstage,«Chiron» 10, 1980, pp. 334 sgg.; M.A. Cavallaro, 1984, p. 253 n. 18 e p. 259 n. 41. Sul valore del genetliaco di Augusto, S. Mazzarino I, 1984, pp. 154 sgg.; sul suo ruolo nel calendario della provincia romana d’Asia, U. Laffi, Le iscrizioni relative all’introduzione nel 9 a.C. del nuovo calendario della provincia d’Asia, «SCO» 16, 1967, pp. 5 sgg. Ved. anche E. Gabba, Riflessione sul cap. 13 delle «Res gestae divi Augusti», in I. Malkin-Z.W. Rubinsohn (edd.), Leaders and Masses in the Roman World. Studies in Honor of Zvi Yavetz, Leiden-New York-Köln 1995, pp. 11-14; si osservi che in questo volume non avevo volutamente discusso quel passo delle Res Gestae poiché esso non si riferisce in alcun caso al «giorno natale di Augusto», ma in maniera molto più estensiva all’intero periodo che precedette la sua nascita («prius quam nascerer»).

⁵⁸ Suetonio, Cal. 23,2; cfr. Cassio Dione, LIX 20, 1-2. Sulla discendenza di Caligola anche da Agrippa ved. A. Winterling, Caligola. Dietro la follia, Roma-Bari 2005, pp. 11-12.

⁵⁹ Ved. I.It. XIII 2, p. 159 (Fasti Verulani), p. 65 (Fasti Caeretani), p. 72 (Fasti Maffeiani), p. 99 (Fasti Oppiani).

⁶⁰ Per il giorno del matrimonio di Livia con Augusto, I.It. XIII 2, p. 161;cfr. J. Gagé, 1977, p. 166. Sulgiorno della nascita di Druso in rapporto a quella di Antonio, p. es., J. Carcopino, Le mariage cit., p. 225; G.V. Sumner, Germanicus and Drusus Caesar, «Latomus» 26, 1967,pp. 424-425 n. 1; S. Priuli, Osservazioni sul feriale di Spello, in «Tituli» 2, Roma 1980, pp. 68 sgg.; A. Vassileiou, Sur les dates de naissance de Drusus, de Caius et Lucius Caesar, «RPh» 58, 1984, pp. 44 sgg.

¹ Suetonio, Aug. 99,1con le osservazioni di J. Gascou, Suétone historien,Rome 1984,pp. 792-793;in precedenza soprattutto W. Weber, 1936, pp. 23 sgg.; C. Questa, 1967,pp. 313sgg. Cfr. anche Cassio Dione, LVI 30 e Velleio Patercolo, II123.Per la registrazione del giorno della morte di Augusto come «tristissimo» nel calendario di Amiterno, I.It. XIII 2, p. 191;cfr. ivi, p. 208(per i Fasti Antiates minores)e I.It. XIII 1, p. 185 = L.Vidman, 1982, p. 40con pp. 59-60(per la registrazione del giorno nei Fasti Ostienses).Alla morte di Augusto – «morte di uno stoico» – fu dedicata una pagina molto bella da S. Mazzarino I, 1984, p. 95.

² Tacito, Ann. I 8,5. Per una nuova localizzazione dell’ustrino di Augusto, collocato «in mezzo al campo» Marzio anche da Strabone (V 3,8)che lo descrive nelle sue caratteristiche essenziali, V. Jolivet, Les cendres d’Auguste. Note sur latopographie monumentale du Champde Marsseptentrional, in ArcheologiaLaziale IX,Roma 1988, pp. 90sgg.; quindi Id., LTUR V, 1999, p. 97. Se si accoglie questa nuova localizzazione in rapporto al complesso orientato costituito dal solariumAugusti, dall’ara Pacis e dal Mausoleo (E. Buchner, Die Sonnenhur des Augustus, Mainz am Rhein 1982;cfr. M.A. Cavallaro, 1984, pp. 250-251),bisogna dedurne che anche il luogo della pira fosse stato previsto in anticipo naturalmente dallo stesso Augusto nei «mandata de funere suo». In tal caso, potrebbe acquistare ulteriore valore anche il riferimento di Tiberio, nel suo editto, alla circostanza che Augusto dovesse essere cremato «in campo Martis, sede destinata». Al riguardo ved. anche la notazione di C. Nicolet, 1988, p. 230 n. 9(trad. it., 1989, p. 15 n. 9).

³ Tacito, Ann. I 8,6;cfr. F.R.D. Goodyear, The Annals of Tacitus I,Cambridge 1972, pp. 151 sgg.

⁴ Sui «mandata de funere suo», Suetonio, Aug. 101,6;Cassio Dione, LVI 33,1. Sulla loro importanza cfr. anche sotto, § 4.

⁵Schol. Bob. a Cicerone, Planc. 33, p. 158Stangl; con le osservazioni preliminari di W. Seston, 1952, p. 160 = Id., 1980, p. 156.Su lutto pubblico, tumulto e iustitium, ved. sotto, § 9.

⁶ Tacito, Ann. I 8,6: «cum occisus dictator Caesar aliis pessimum, aliis pulcherrimum facinus videretur».

⁷ Suetonio, Iul. 82,5.

⁸ Soprattutto Appiano, b.c. II 127-136, 525-569.Al riguardo E. Gabba, Appiano e la storia delle guerre civili, Firenze 1956, pp.146-149;R.F. Rossi, Marco Antonio nella lotta politica della tarda repubblica romana,Trieste 1959, pp. 65 sgg.

⁹ Sugli atti di Cesare e la presenza minacciosa a Roma dei suoi veterani, soprattutto Appiano, b.c. II rispettivamente 128, 535-536 e 134, 559;cfr. anche sotto n. 12.Ved. H. Botermann, Die Soldaten und die römische Politik in der Zeit von Caesars Tod bis zur Begründung des Zweiten Triumvirats,München 1968, pp. 3 sgg. (con ulteriore documentazione ivi addotta). In genere cfr. in seguito L. De Blois, The Roman Army and Politics in the First Century B.C., Amsterdam 1987.

¹⁰ Sulla sacrosantità di Cesare Th. Mommsen V, 1896, p. 148;G. Dobesch, Caesars Apotheose zu Leibzeiten und sein Ringen um den Königstitel,Wien 1966, pp. 29-30;S. Weinstock, 1971, pp. 200sgg. e p. 395(a proposito di Appiano, b.c. II 144, 602);R.A. Bauman, Tribunician Sacrosantity in 44, 36 and 35 B.C.,

Roma e il principe

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Augusto Fraschetti

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