Edizione: 2012
Pagine: 250
Collana: i Robinson / Letture
ISBN carta: 9788842098218
ISBN digitale: 9788858103739
Argomenti: Attualità politica ed economica, Economia e finanza

Abolire la proprietà intellettuale

Michele Boldrin - David K. Levine

trad. di E. Corbetta e M. Molinari

Copyright e brevetti costituiscono un male inutile perché non generano maggiore innovazione ma solo ostacoli alla diffusione di nuove idee.

Negli anni a venire la crescita economica dipenderà, sempre più, dalla nostra capacità di ridurre – e finalmente eliminare – il monopolio intellettuale, liberando la creatività diffusa che esso oggi opprime. Come nella battaglia per il libero commercio, il primo passo deve consistere nella distruzione delle fondamenta teoriche della posizione mercantilista la quale sostiene che, senza il monopolio intellettuale, l'innovazione sarebbe impossibile. È vero il contrario.

«Quando un innovatore ha l'idea di un nuovo prodotto, ne produce delle copie da mettere in vendita: quelle copie dell'idea sono di sua proprietà esattamente come i suoi calzini e decide lui quante venderne e a che prezzo. La vendita riguarda sempre e solamente le copie: le copie di un'idea si possono vendere, non l'idea stessa. In assenza di monopolio intellettuale, una volta che io abbia venduto volontariamente una copia della mia idea ad altri – per esempio una copia di questo libro – costoro diventano i proprietari di quella copia mentre io serbo la mia idea insieme a tutte le altre copie che ho stampato ma non ancora venduto. Effettuata questa vendita, gli acquirenti possono fare ciò che pare loro più appropriato con le copie della mia idea, nello stesso modo in cui possono fare ciò che pare loro con il tritaghiaccio che avevano comprato ieri da qualcun altro. Senza proprietà intellettuale, in particolare, gli acquirenti di questo libro potrebbero dedicare del tempo e delle risorse per farne delle nuove copie al fine di rivenderle: se ne cambiassero il titolo oppure il nome degli autori o se si lanciassero in qualche inganno fraudolento, si tratterebbe di plagio, non di violazione della proprietà intellettuale; ma se cambiassero la copertina, la qualità della carta, la fonte dei caratteri, la catena distributiva, o perfino se modificassero il testo, inserendo un chiaro riferimento agli autori originali – non verrebbe violato alcun diritto di proprietà.»

È la tesi controcorrente e provocatoria di Michele Boldrin e David K. Levine.

Sfoglia
Indice Estratto
Edizione: 2012
Pagine: 250
Collana: i Robinson / Letture
ISBN: 9788842098218

Gli autori

Michele Boldrin

Michele Boldrin è professore di Economia alla Washington University di St Louis. Precedentemente ha insegnato all'Università di Chicago, alla UCLA, alla Northwestern University, alla Carlos III di Madrid e alla University of Minnesota. È fellow della Econometric Society, della Society for the Advancement of Economic Theory e del Centre for Economic Policy Research (London) e direttore accademico della Fundación de Estudios de Economía Aplicada (Madrid). È stato associate editor di "Econometrica" ed editor, tra l'altro, della "Review of Economic Dynamics". È autore, oltre che di libri in inglese e spagnolo, di Tremonti. Istruzioni per il disuso (con altri autori, Ancora del Mediterraneo 2010).

Scopri l'autore

David K. Levine

David K. Levine è professore di Economia alla Washington University di St Louis. Precedentemente ha insegnato alla UCLA e alla University of Minnesota. È fellow della Econometric Society, della Society for the Advancement of Economic Theory (di cui è al momento anche presidente) e del National Bureau of Economic Research. È stato presidente della Society for Economic Dynamics, direttore del California Social Science Experimental Laboratory ed editor, tra l'altro, di "Econometrica" e della "Review of Economic Dynamics". È autore di vari libri in inglese, ha pubblicato sulle maggiori riviste accademiche internazionali ed è considerato uno dei teorici economici più importanti della sua generazione.
 

Scopri l'autore

Rassegna stampa