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Editori Laterza

Aggiornamento
giugno 2008

Introduzione

1. Le ricerche bibliografiche

2. Information retrieval:
strumenti e strategie

3. Opac e biblioteca virtuale

4. Biblioteche e Opac
nel mondo

5. Biblioteche e Opac
in Italia

6. Biblioteche
e Opac europei

7. Le biblioteche
e gli Opac statunitensi

8. Opac specializzati,
archivi e musei

9. Oltre i cataloghi: i testi

10. Banche dati: archivi
e host computer in Internet

11. Metarisorse generali
e informazioni per bibliotecari

Principali acronimi utilizzati

Bibliografia

Aggiornamento giugno 2008

Parte seconda – Biblioteche e Opac
in Italia e nel mondo

Capitolo 4, Biblioteche e Opac nel mondo

Paragrafo «Repertori internazionali di biblioteche e di Opac», p. 85.

Nel 2008 il repertorio di biblioteche tenuto da Looksmart, purtroppo, è stato abbandonato. Sempre di recente, Hytelnet ha cambiato dominio del suo sito, da .com a .ca e adesso è raggiungibile con indirizzo <http://www.lights.ca/hytelnet>. Dall'estate del 2005 il progetto Gabriel è confluito in quello relativo a The European library <http://www.theeuropeanlibrary.org>, verso il quale si viene reindirizzati automaticamente. La European library oggi è un portale che offre accesso alle risorse digitali e non digitali delle 45 Biblioteche nazionali europee, consentendo di eseguire ricerche anche complesse. Per diversi materiali il portale provvede all'invio dei documenti o dei file; in alcuni casi le richieste vengono esaudite gratuitamente, mentre in altri casi il servizio è a pagamento. La European library è il proseguimento ideale di Tel, un altro progetto europeo, conclusosi a gennaio del 2004, dopo tre anni di lavoro. Tel aveva iniziato a costruire dei profili comuni di accesso ai dati delle Biblioteche nazionali, basato sul Library application profile specificato dal Dublin Core, un'attività che ora sta proseguendo con The European library. Per l'Italia, al progetto partecipa l'Iccu.

Sul portale, alla voce Collections, è particolarmente interessante la possibilità di eseguire ricerche su tutti i cataloghi contemporaneamente, oppure selezionandone alcuni. In effetti la European library raccoglie qui in un unico indice cumulativo – una parte del quale, molto significativamente, si chiama The European library harvest – numerosi cataloghi delle biblioteche affiliate, dal catalogo italiano Edit XVI alle collezioni digitali della Biblioteca nazionale portoghese, dai manoscritti della Biblioteca nazionale centrale di Firenze a una collezione della Biblioteca nazionale svizzera sui disegni e sui dipinti di Friedrich Dürrenmatt, oltre ai cataloghi di numerose delle Biblioteche nazionali europee, compreso l'italiano Sbn Opac. Il risultato di questa associazione di informazioni di tipi e di provenienze così diversi, a dire il vero, è un po' disorientante, anche se suggestivo.

Un altro cambiamento riguarda il repertorio delle Public libraries of Europe, che Sheila e Robert Harden hanno deciso di non tenere più, suggerendo di consultare l'Unesco library portal <http://www.unesco.org/cgi-bin/webworld/portal_bib2/cgi/page.cgi?d=1>, dove una sezione dedicata alle biblioteche pubbliche è suddivisa per continente e prende in considerazione quasi 1.900 biblioteche europee. Inoltre, l'enorme repertorio internazionale di cataloghi e siti bibliotecari curato dallo Hbz di Colonia, Bibliotheks-OPACs und Informationsseiten, è adesso gestito da un database con un indirizzo allucinante, raggiungibile comunque dalla pagina <http://digilink.digibib.net/wk/links.pl?&LNG=en> selezionando la voce Library opacs and information sites.

Capitolo 5, Biblioteche e Opac in Italia

Paragrafo «Il Servizio bibliotecario nazionale (Sbn)», p. 91.

Come anticipato, l'Iccu continua a cambiare gli indirizzi delle sue pagine; questa volta è toccato all'elenco dei Poli locali, passato su <http://www.iccu.sbn.it/moduli/poli/tipoPoliSbn.jsp?s=5>; per fortuna, l'Istituto ha predisposto un reindirizzamento automatico. Altre informazioni sui Poli locali, più dettagliate e più utili, complete di collegamenti alle rispettive pagine Web, si trovano con Url <http://www.iccu.sbn.it/moduli/poli/poli.jsp?s=5>.

Anche la documentazione sull'evoluzione dell'indice Sbn è stata traslocata e ora si trova con indirizzo <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=143>.

Come altra novità, l'Iccu, dopo averne parlato molto a lungo, ha finalmente varato la sua rivista semestrale «Digitalia», con un numero 0 datato dicembre 2005, ma in realtà distribuito a maggio del 2006. La pubblicazione è dedicata allo studio, al dibattito e all'analisi critica dell'applicazione delle tecnologie digitali alle varie tipologie del patrimonio culturale, anche tramite contributi esterni all'Istituto. La rivista, distribuita in edizione cartacea ad archivi, biblioteche e musei, ha un suo sito <http://digitalia.sbn.it> dove è anche disponibile interamente e gratuitamente on line.

Paragrafo «Il progetto Opac 99 e l'Ill-Sbn», p. 93.

Con il passaggio delle consegne da Gabriel a The European library, le osservazioni relative al progetto Opac 99 non hanno più molto interesse, o avrebbero valore soltanto come memoria storica. Per i progetti e i lavori delle Biblioteche nazionali si rimanda quindi all'indirizzo <http://www.theeuropeanlibrary.org>, già segnalato qui a proposito del capitolo 4.

Paragrafo «Sbn: generalità e struttura degli archivi», p. 94.

Le informazioni relative alla catalogazione per Sbn della musica a stampa o manoscritta e dei libretti, con le indicazioni relative al programma Sbn musica, ora si trovano, bene organizzate, a partire dalla pagina <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=84>.

Lo stato dei lavori per la catalogazione retrospettiva in Sbn adesso è riportato all'indirizzo <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=165>.

Il materiale risultante dal progetto Rinascimento virtuale, per il censimento e la riproduzione digitale dei palinsesti greci, ora è consultabile dal sito di Manus <http://manus.iccu.sbn.it>, che non ha cambiato indirizzo; sulle pagine del Rinascimento virtuale <http://palin.iccu.sbn.it> restano solo delle informazioni sul progetto, ormai concluso.

Paragrafo «Sbn: altri archivi», p. 97.

Sul sito della Discoteca di Stato si sono arricchite notevolmente le pagine Web proprie di questo Istituto, sempre allo stesso Url <http://www.dds.it>, mentre le informazioni che erano presenti su uno dei Web del Ministero hanno cambiato indirizzo <http://www.librari.beniculturali.it/genera.jsp?s=8> e sono state ridotte ai minimi termini. Tutto sommato, si tratta di una razionalizzazione logica e funzionale.

Paragrafo «I cataloghi dei musei italiani in Sbn», p. 99.

Per le informazioni sullo stato dei lavori per i musei in Sbn si rimanda o ai siti dei singoli musei o fondazioni, i cui indirizzi non sono cambiati, oppure al nuovo portale Internet culturale <http://www.internetculturale.it>, mentre non si trovano più le pagine dell'Iccu segnalate nell'edizione del 2005.

Già dal 2006 l'indirizzo relativo al Cimi <http://www.cimi.org> non risponde, né si trovano altri suoi nuovi indirizzi.

Non è più in distribuzione il Cd didattico dell'Iccd sulla catalogazione delle opere d'arte.

Paragrafo «L'evoluzione di Sbn, la Biblioteca digitale italiana e il sito Internet culturale», p. 101.

Il portale Internet culturale, di cui si parlerà più diffusamente nel prossimo aggiornamento complessivo di questo manuale, continua a svilupparsi, mentre rimangono ancora disponibili in contemporanea le vecchie interfacce di interrogazione di Sbn. Una scheda e alcune pagine di informazione su questa evoluzione di Sbn si trovano ora con indirizzo <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?s=59>. Sui vari progetti dell'Iccu e del Ministero, dal defunto Superdante fino all'attuale Internet culturale, si può vedere anche un articolo di Metitieri pubblicato su «Biblioteche Oggi» di dicembre 2006, disponibile anche on line.

Per il progetto della Biblioteca digitale italiana non sono più attivi gli indirizzi che erano stati segnalati in questo paragrafo, ma occorre fare riferimento al portale Internet culturale. Resta attivo, ben dettagliato e ricco di informazioni, il Censimento delle digitalizzazioni in atto in Italia (relativo però di fatto quasi solo a quelle effettuate dalle biblioteche pubbliche statali), un archivio che è tuttavia stato spostato all'indirizzo <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=115>.

Paragrafo «Poli locali Sbn e altri cataloghi minori», p. 114.

Continuano i cambi di indirizzi di queste risorse, con modifiche che a volte appaiono del tutto inutili. Il Polo ligure di Sbn è stato spostato all'indirizzo <http://opac.genova.metavista.it>. Il Polo lombardo adesso si trova con Url <http://www.biblioteche.regione.lombardia.it/OPACRL/cat/SF>. Il Polo bolognese di Sbn adesso è interrogabile con indirizzo <http://sol.cib.unibo.it/SebinaOpac/Opac>. Le Biblioteche Sbn umbre, con il portale chiamato Libri in linea, si trovano a <http://opac.umbria2000.it>.

Il Polo fiorentino (Bncf più Marucelliana) ha migliorato e semplificato notevolmente l'interfaccia di ricerca, interrogabile all'Url <http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp>, mentre il Polo dell'Università di Firenze adesso è su <http://opac.unifi.it/F>. Il Polo Terra di Bari adesso ha un dominio facile: <http://www.poloterradibari.it>.

Come già segnalato a proposito del capitolo 5, un elenco aggiornato dei Poli e dei loro indirizzi, a cura dell'Iccu, si raggiunge adesso con Url <http://www.iccu.sbn.it/moduli/poli/poli.jsp?s=5>.

Paragrafo «Biblioteche non Sbn: Aleph e cataloghi collettivi minori», p. 118.

Il Catalogo bibliografico virtuale delle Università lombarde è stato spostato su <http://azalai.cilea.it/lombardo>; il progetto del Comune di Venezia per la lettura agevolata ora ha indirizzo <http://www2.comune.venezia.it/letturagevolata>. Urbs, l'Unione romana delle biblioteche scientifiche, ha un nuovo Url molto semplice: <http://www.reteurbs.org>.

Paragrafo «Repertori di Opac italiani», p. 123.

Cambiano anche gli indirizzi delle directory dedicate alle biblioteche italiane da Virgilio (ora Alice) <http://directory.alice.it/dir/cgi/dir.cgi?ccat=6037> e da Supereva (cambiata in Dada) <http://guide.dada.net/biblioteche>.

Paragrafo «Altri repertori di biblioteche italiane», p. 125.

Le biblioteche pubbliche statali afferenti al Ministero per i beni e le attività culturali ora hanno informazioni organizzate con una cartina dell'Italia, con indirizzo <http://www.bibliotechepubbliche.it/moduli/biblpubbl/biblpubbl.jsp>.

La trentina di cataloghi di biblioteche italiane (prevalentemente universitarie) che adottano lo standard Z39.50 è interrogabile anche tramite Web grazie ai Gateway Http-Z39.50 messi a disposizione dal Cilea <http://gwz.cilea.it> e dall'Università di Perugia <http://www.biblioteche.unipg.it:8991> (opzione "multi-base).

Il progetto di ricerca «Opac semantici» si è arricchito nel settembre 2006 di una ulteriore rilevazione <http://www-dimat.unipv.it/biblio/sem/nazionali.htm> sulle possibilità di ricerca semantica negli Opac delle biblioteche nazionali italiane e negli Opac collettivi italiani relativi a biblioteche ubicate in più di una regione.

Capitolo 6, Biblioteche e Opac europei

Paragrafo «Introduzione», p. 127.

Il Caslin ceco non risponde più sulla porta 7777, che occorre omettere. L'indirizzo corretto ora è <http://www.caslin.cz>.

Paragrafo «Bl: i cataloghi e la loro disponibilità in Rete», p. 131.

A dicembre del 2007 la British library ha varato un nuovo Document supply Website, che rimpiazza il vecchio Dss e affianca il servizio Inside, e che è raggiungibile all'indirizzo <http://www.bl.uk/reshelp/atyourdesk/docsupply>. Nel ridisegno complessivo degli archivi e dei servizi on line della biblioteca, i periodici, per gli articoli degli ultimi cinque anni, sono serviti dalle pagine di Direct <http://direct.bl.uk/bld/Home.do> Anche la lista delle collezioni ha cambiato leggermente indirizzo: <http://www.bl.uk/collections/listings.html>; la pagina iniziale del sito della British library offre comunque un accesso abbastanza chiaro a tutte le risorse disponibili.

Paragrafo «Bnf: la ricerca in Bn-Opale e in Bn-Opaline», p. 141.

Bn-Opaline, il catalogo delle collezioni speciali della Biblioteca nazionale di Francia, con audiovisivi, musica, fotografie e via dicendo, è stato chiuso a giugno del 2007; i suoi dati sono confluiti nel catalogo principale, Bn-Opale Plus <http://catalogue.bnf.fr>, con l'eccezione di monete e medaglie, non più disponibili on line. Inoltre, è in corso di allestimento un catalogo per archivi e manoscritti, Bnf archives et manuscrits: <http://archivesetmanuscrits.bnf.fr>.

Paragrafo «Germania, Austria e Svizzera», p. 143.

Dall'estate del 2006 una nuova normativa in Germania ha riorganizzato la Biblioteca nazionale, creando un'unica Deutsche Nationalbibliothek <http://www.d-nb.de>; rispetto al deposito legale, come già stabilito nel Regno Unito, anche in Germania i documenti digitali saranno soggetti a deposito obbligatorio.

Come già segnalato, lo Hbz ha riorganizzato il suo sito, e adesso il repertorio Deutsche Bibliotheken online è raggiungibile dalla pagina <http://digilink.digibib.net/wk/links.pl?&LNG=en> selezionando la voce German libraries online.

Il catalogo collettivo nazionale austriaco Österreichischer Bibliothekenverbund ha un nuovo sito, tutto in tedesco e di non facile orientamento. Dalla pagina <http://www.obvsg.at/kataloge/verbundkataloge> si possono raggiungere vari cataloghi collettivi e anche un repertorio delle biblioteche austriache.

Dal 2006 il sito Helveticat permette la consultazione on line del Libro svizzero, la bibliografia nazionale curata dalla Biblioteca nazionale svizzera di Berna. La bibliografia è disponibile in Internet a partire dai fascicoli del 2001, su <http://www.nb.admin.ch/slb/slb_professionnel/erschliessen/....

Paragrafo «Spagna», p. 144.

I repertori delle biblioteche spagnole adesso si trovano a partire dalla pagina <http://www.bne.es/esp/servicios/recursoscat.htm>. Il Catalogo collettivo spagnolo delle pubblicazioni periodiche ora si trova a partire da <http://www.bne.es/esp/catalogos/ccpp.htm>. Dalla primavera del 2007 è disponibile on line la Bibliografia nazionale spagnola: <http://www.bne.es/esp/servicios/bibliografiaesplinea.htm>.

Paragrafo «Russia», p. 145.
[Questo paragrafo, scritto da Gabriele Mazzitelli della Biblioteca dell'Area biomedica dell'Università di Roma «Tor Vergata» aggiorna e sostituisce completamente quello presente nell'ultima edizione cartacea del libro, che continua però ad essere disponibile nella sua forma originaria anche nel capitolo 6 della versione web].

La Biblioteca statale russa (Rossijskaja gosudarstvennaja biblioteka, ex biblioteca «Lenin») di Mosca <http://www.rsl.ru>, seconda biblioteca al mondo per dimensioni, ha attivato un Opac all'Url <http://aleph.rsl.ru/F/?func=file&file_name=find-a>, che consente di consultare le informazioni bibliografiche relative a tutto il posseduto, inclusi articoli, sia in russo sia in lingue straniera. Oltre al catalogo generale è possibile effettuare ricerche più mirate utilizzando cataloghi settoriali relativi a:

  • libri moderni (dal 1831 a oggi);
  • libri manoscritti;
  • libri antichi (dal 1450 al 1830)
  • tesi di dottorato;
  • spartiti musicali;
  • standard;
  • carte geografiche;
  • periodici;
  • microfilm;
  • libri in formato digitale.

Il sistema utilizzato è Aleph.

Non è più attivo il Portale «Biblioteche russe» (Portal «Biblioteki Rossii») ma si è notevolmente sviluppato Library.ru <http://www.library.ru>. Questo portale, nato nel 2003, è composto da quattro sezioni: "Alle biblioteche", "Ai lettori", "Il mondo delle biblioteche", "INFOLOOK" che si rivolgono ai bibliotecari mettendo a loro disposizione materiali che li possano aiutare nella loro attività professionale, agli utilizzatori della rete, e in particolare ai giovani, che vogliano avere informazioni o materiali di non facile reperimento nella rete, a quanti non abbiano la possibilità di utilizzare le biblioteche fisiche ma siano interessati a approfondirne la conoscenza, infine a coloro che non abbiano troppa familiarità con l'uso delle tecnologie ma desiderino ugualmente vedere soddisfatti i loro bisogni informativi.

All'interno della sezione "Il mondo delle biblioteche" si trova "Biblionet" <http://www.library.ru/3/biblionet/> che presenta attualmente 1529 indirizzi di biblioteche russe, suddivise a seconda della realtà amministrativa di appartenza: biblioteche statali; biblioteche delle Repubbliche, biblioteche territoriali, biblioteche regionali, biblioteche cittadine, biblioteche degli organi della pubblica amministrazione; biblioteche tecnico-scientifiche centrali e degli organismi tecnico-scientifici, biblioteche dell'Accademia delle scienze; biblioteche degli Istituti di istruzione superiore; organizzazioni bibliotecarie. A questi si aggiungono 239 indirizzi di biblioteche di paesi limitrofi, 123 biblioteche nazionali e 274 biblioteche pubbliche straniere. Di tutti questi siti viene fornito il link all'home page e, qualora siano disponibili, ai singoli Opac.

Va senz'altro sottolineato che in questi ultimi anni è aumentato in maniera notevolissima il numero dei cataloghi di biblioteche russe consultabili via Internet. Anche la Biblioteca nazionale russa (Rossijskaja nacional'naja biblioteka) di San Pietroburgo ha attivato un sito Web <http://www.nlr.ru> dal quale è possibile accedere a una sezione denominata Cataloghi elettronici (Elektronnye katalogi) <http://www.nlr.ru:8101/poisk>, dove è possibile consultare una serie di Opac settoriali relativi ai libri russi dal 1986, agli articoli pubblicati nelle raccolte di studi («Peterburskie čtenija») dedicate alla città di San Pietroburgo (1992-1999), ai periodici stranieri (dal 1995), a 95 mila riassunti di tesi di dottorato redatti dagli autori (1989-1996), a materiale cartografico (a partire dal 1994), alle pubblicazioni russe dal 1708 al 1800 possedute dalla biblioteca e ai libri in lingua occidentale pubblicati in Russia dal 1701 al 1800. La biblioteca ha anche attivato un servizio a pagamento per la fornitura di documenti in formato elettronico.

Molto interessanti appaiono i due progetti di cooperazione in rete Libnet e Ruslanet.

Libnet <http://www.nilc.ru/> si prefigge l'obiettivo di creare una rete informativa computerizzata di biblioteche. Tra gli scopi dichiarati per migliorare i servizi all'utenza vi sono quelli di favorire l'integrazione delle risorse e l'utilizzo e lo scambio di documenti in formato elettronico al fine di costituire delle vere e proprie biblioteche elettroniche.

Rispetto alle sedici biblioteche, tra cui anche la Biblioteca statale russa, la Biblioteca nazionale russa e la Biblioteca dell'Accademia delle scienze (Biblioteka Akademii nauk), che aderivano a Libnet nel 1998, nel corso di questi anni si è aggiunto un grandissimo numero di biblioteche. L'elenco di quelle partecipanti è disponibile selezionando dall'homepage la voce Učastniki.

Tra queste biblioteche sono senz'altro da segnalare:

  • la Biblioteca pubblica statale tecnico-scientifica (Gosudarstvennaja publičnaja naučno-techničeskaja biblioteka, Gpntb) di Mosca, il cui Web <http://www.gpntb.ru> è uno dei più ricchi e da cui è possibile accedere alla consultazione del Catalogo collettivo russo di letteratura tecnico-scientifica (Rossijskij svodnyj katalog po Ntl) <http://www.gpntb.ru/win/search/rsk.html>, che alla data del 1. gennaio 2004 conteneva circa 600 mila registrazioni bibliografiche relative alle scienze naturali, alla tecnica, all'agricoltura e alla medicina;
  • la Biblioteca scientifica centrale di medicina (Central’naja naučnaja medicinskaja biblioteka, Gcnmb) di Mosca <http://www.scsml.rssi.ru>, che mette a disposizione a pagamento la base di dati Medicina russa (Rossijskaja medicina), che contiene circa 500 mila registrazioni bibliografiche. Da questo Web è possibile anche consultare il catalogo collettivo in formato Html dei periodici posseduti dalle biblioteche mediche.

Ruslanet <http://www.ruslan.ru:8001>, che si definisce come la rete bibliotecaria degli enti scientifici e di istruzione del Nord-Ovest della Russia e i cui principi ispiratori sono disponibili all'Url <http://www.ruslan.ru:8001/ruslan.html>, si pone l'obiettivo di creare una rete informativa unica delle biblioteche aderenti per favorire la loro integrazione con le biblioteche europee e del resto del mondo, assolvendo innanzitutto ai seguenti compiti:

  • rendere disponibili le informazioni bibliografiche e i testi delle pubblicazioni in formato elettronico;
  • consentire l’accesso tramite Internet a informazioni bibliografiche e a basi dati full text;
  • consentire l’interrogazione delle risorse informative delle biblioteche della Rete;
  • creare un’infrastruttura bibliotecaria unica.

Per raggiungere questi obiettivi Ruslanet adotta l'architettura client/server, segue gli standard internazionali (Unimarc) e sfrutta le tecnologie di Internet, ponendosi anche l'obiettivo di realizzare un Web bibliotecario ipertestuale.

È possibile consultare i cataloghi delle biblioteche aderenti attraverso un gateway Z39.50, collegandosi all'Url <http://www.ruslan.ru:8001/z3950/gateway.html>.

Il sito dell’Associazione russa biblioteche (Rossijskaja bibliotečnaja associacija) <http://www.rba.ru:8101> contiene una sezione dedicata alle Risorse informative (Informacionnye resursy) <http://www.rba.ru:8101/ir/index.html>, in cui è possibile reperire informazioni utile sul sistema bibliotecario russo.

In linea di massima in tutti i Web di biblioteche russe è disponibile la traduzione inglese almeno delle pagine principali. La visualizzazione delle pagine in russo è comunque possibile e facilitata sovente dall'opportunità di configurare, secondo modalità diverse ma abbastanza semplici, il font del proprio browser.

Grazie a una collaborazione tra l'Aib, l'Associazione italiana degli slavisti e il Cilea, a partire dalla metà del 2003 è disponibile all'indirizzo <http://azalai.cilea.it/maisl> il Meta Opac Azalai di Slavistica (Maisl), in grado di interrogare 30 cataloghi di biblioteche italiane che possiedono raccolte specializzate in questo settore e da cui è anche possibile consultare il Repertorio delle collezioni di slavistica nelle biblioteche italiane <http://www.maldura.unipd.it/slavo/biblio/opac-italiani-slavi.htm>.

Per gli slavisti può ancora essere interessante segnalare la disponibilità presso il Web della University of Illinois at Urbana-Campaign della base di dati bibliografica Absees (American bibliography of slavic and east european studies) <http://www.library.uiuc.edu/absees> che può essere consultata da colleges, università o biblioteche, previa la sottoscrizione di un abbonamento annuale, e di Ebsees (European Bibliography of Slavic and East European Studies)
http://ebsees.staatsbibliothek-berlin.de, disponibile sul webserver della Maison des Sciences de l'Homme di Parigi, che contiene informazioni relative a libri, articoli di riviste e tesi sull'Europa orientale pubblicati in Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Svizzera.

Capitolo 7, Le biblioteche e gli Opac statunitensi

Paragrafo «La Library of Congress (Loc): la biblioteca più grande del mondo», p. 151.

Il consorzio universitario Crl, interessante per la raccolta di tesi di laurea non statunitensi e altro materiale accademico, ora ha un dominio proprio, con indirizzo <http://www.crl.edu>. La National library of education è ora accessibile dal nuovo sito dello Institute of education sciences <http://ies.ed.gov>, oppure direttamente, da <http://ies.ed.gov/ncee/projects/nat_ed_library.asp>.

Paragrafo «Carl, Stanford, Princeton e Berkeley», p. 157.

Carl, il vecchio repertorio di Opac tenuto dalle Università del Colorado, è stato abbandonato.

Capitolo 8, Opac specializzati, archivi e musei

Paragrafo «Repertori di Opac e di biblioteche specializzate», p. 159.

Non è più disponibile il repertorio di scienze biologiche e affini che era tenuto da Nicoletta Heusch dell'Università di Roma 1.

La Guida alle biblioteche di interesse giuridico in Italia, curata da Mario Ragona, ora si trova su <http://www.ittig.cnr.it/BancheDatiGuide/Biblioteche/Index.htm>.

L'Humbul humanities hub <http://www.humbul.ac.uk>, invece, si è unito a un'altra organizzazione britannica di questo tipo, Artifact, per lanciare il nuovo Intute, arts and humanities services <http://www.intute.ac.uk/artsandhumanities>. Il vecchio archivio di Humbul resterà accessibile on line, al solito indirizzo, ma non verrà più aggiornato; il nuovo Intute raccoglie 18 mila risorse Web dedicate a tale settore e consultabili liberamente. Il Reference and popular resources della University of Nebraska-Lincoln si è spostato su <http://www.unl.edu/libr/inet/ircreference.shtml>.

Internet per gli umanisti, il portale curato per l'Università di Trento da Carlo Favale (che lo definisce opus in fieri), ora si trova con Url <http://biblio.lett.unitn.it>.

Paragrafo «Alcuni Opac collettivi specializzati italiani», p. 161.

Il progetto Essper (Economia e scienze sociali. Periodici) ora ha indirizzo <http://www.biblio.liuc.it/essper>. Il catalogo collettivo di storia dell'arte Iris è stato spostato su un proprio dominio e ora si raggiunge con <http://www.iris.firenze.it>. Il catalogo collettivo della rete informativa di genere femminile Lilith adesso risponde con l'indirizzo <http://www.retelilith.it/basi.htm>.

È stato attivato sul sito del Cilea un altro Metaopac specializzato della famiglia Azalai, il Maib, Metaopac Azalai italiano di biologia <http://ospiti.cilea.it/vertebrati/maib>, che interroga i cataloghi di più di 70 biblioteche biologiche italiane.

Paragrafo «Archivi storici in Rete», p. 165.
[Questo paragrafo è stato scritto da Claudia Salmini, dell'Archivio di Stato di Venezia]

Alcune pagine relative alla prima sperimentazione degli standard archivistici internazionali Isad(G) e Isaar(Cpf) non sono più rintracciabili; la redazione di schede descrittive secondo gli standard è diventata ormai anche in Italia un'attività praticata sempre più spesso, visibile in numerosi siti Web degli istituti di conservazione.

Non sono più in Rete i riferimenti riguardanti l'Ead nel sito dell'Università della Virginia e sulle pagine della Biblioteca del Congresso segnalate in precedenza; ora il sito ufficiale si trova su <http://www.loc.gov/ead>.

In Italia, si segnala il sito Web dell'Archivio di Stato di Napoli <http://www.archiviodistatonapoli.it> (patrimonio), che presenta i dati esplicitamente «taggati» Ead.

Il patrimonio documentario italiano è in misura crescente descritto nei sistemi informativi archivistici messi a punto dal Ministero per i beni e le attività culturali: Sias (Sistema informativo degli Archivi di Stato) <http://www.archivi-sias.it> e Siusa (Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche) <http://siusa.signum.sns.it>.

Si segnala l'uscita nel Web della descrizione del patrimonio archivistico anche dell'Archivio di Stato di Bologna <http://www.archiviodistatobologna.it>; di recente (maggio 2008) le descrizioni relative ai soli fondi sono state copiate e inserite anche all'interno del Sias.

La guida generale degli archivi di Stato adesso si accede da <http://www.maas.ccr.it/h3/h3.exe/aguida/findex_guida>.

L'Archivio storico della Comunità Europea, a Fiesole, ora si trova con indirizzo <http://www.iue.it/ECArchives/EN>.

Non sono più attivi i riferimenti all'Archivio di San Miniato e all'Associazione Archilab.

Informazioni su biblioteche e archivi storici delle Camere di commercio adesso si trovano su <http://www.camerecultura.it/index.asp>. L'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli) è stato spostato all'indirizzo <http://www.italia-liberazione.it>. La lista Archivi 23 ha ora una pagina con indirizzo <http://www.unipd.it/archivio/archivi23>. Il progetto Scrineum dell'Università di Pavia si è spostato a <http://scrineum.unipv.it>.

Nella Scuola normale superiore di Pisa, il Cribecu (Centro ricerche informatiche per i beni culturali), da tempo trasformato in Signum (Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche), ora è su <http://www.signum.sns.it>. Dal 2004 è nato anche il Laboratorio per l'analisi, la ricerca, la tutela, la tecnologia e l'economia del patrimonio culturale <http://www.sns.it/it/laboratori/laboratorilettere/gestpatr>.

Prosegue la pubblicazione on line (dall'aprile 2006) della rivista elettronica «Il mondo degli archivi» <http://www.ilmondodegliarchivi.org>.

Paragrafo «Musei in Rete», p. 172.

Nel 2008 non sembra dare più segni di vita il Museo della Calabria, mentre per gli archivi fotografici dell'Iccd occorre guardare sulla pagina principale dell'Istituto <http://iccd.beniculturali.it>. Il catologo dei musei virtuali internazinali (Muvi) si trova ora su <http://h1.ath.cx/muvi/portale> Le Museum pages della Virtual library hanno cambiato dominio in <http://icom.museum/vlmp>

Paragrafo «Film e video», p. 174.

Tra le altre risorse cambiate in questo paragrafo, occorre segnalare che adesso per Shortvillage è necessario entrare dalla pagina principale <http://db.shortvillage.com> e registrarsi prima di accedere ai corti. La registrazione è gratuita. Anche l'indirizzo per accedere ai filmati sull'Internet archive è stato modificato, in <http://www.archive.org/details/movies>.

Si segnala Echo Cd <http://www.ie-online.it/cinema/echo_cd.htm> di Informazioni editoriali, il catalogo dei film disponibili sul mercato italiano in Dvd e in Vhs, ufficialmente riconosciuto da Univideo. Echo comprende 35 mila titoli di film, ricercabili con 15 indici; naturalmente è a pagamento e ora non solo su Cd ma anche on line.

Il panorama della distribuzione dei video in Rete è in pieno fermento, grazie alla progressiva diffusione di accessi sempre più veloci. Da un lato sono allo studio i primi esperimenti per la distribuzione on line di serie televisive e film: per esempio, negli Stati Uniti nel 2006 la rete televisiva Abc <http://abc.go.com> sta distribuendo gratuitamente on line gli ultimi episodi della fortunata serie Desperate housewives, con la visione in streaming (senza la possibilità di scaricare il video in locale sul proprio Pc), mentre il distributore di video a luci rosse Cinemanow <http://www.cinemanow.com> ha iniziato a vendere in Internet film di ogni tipo, da scaricare sul proprio Pc e con la possibilità di copiarli su un Dvd vergine. Sempre su questo fronte, la Bbc ha deciso da tempo di rendere accessibili on lin e, oltre alle sue radio, anche un numero sempre maggiore di contenuti video e un'altra rete britannica, Channel four <http://www.channel4.com>, conta di avere on line tutto il proprio palinsesto entro la fine del 2006. Un buon indirizzo di partenza per guardare una settantina di canali televisivi on line – quasi tutti in inglese – è Channelchooser <http://www.channelchooser.com>.

Sul versante opposto è esplosa la mania di pubblicare su siti quasi sempre gratuiti i propri filmati amatoriali, o anche le proprie videoclip preferite, come del resto si sta facendo da tempo per le fotografie digitali. Il più famoso di questi siti, Youtube <http://www.youtube.com>, già citato come esempio di servizio dotato di folksonomy, secondo una stima di Reuters a luglio del 2006 aveva un traffico giornaliero pari a 100 milioni di video o visti, o caricati, o scaricati.

Tutto questo potrebbe rivoluzionare il modo di gestire il copyright e modificare profondamente le attuali distinzioni tra autori e spettatori, o tra opere da conservare e opere da ignorare. Le conseguenze che questi rivolgimenti avranno sulla catalogazione, sull'archiviazione on line e sulla distribuzione dei contenuti sono ancora imprevedibili. In questo scenario, paradossalmente, gli editori dei libri e delle opere musicali sembrano essere molto più statici e conservatori rispetto ai loro colleghi di cinema e televisione, tanto che paiono decisi a mantenere in vita a tutti i costi i modelli di distribuzione tradizionali.


Introduzione

Parte prima

Parte seconda

Parte terza

Acronimi e Bibliografia