Edizione: 2011
Pagine: Array, con ill.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788858113752
ISBN digitale: 9788842095347
Argomenti: Storia contemporanea, Storia d'Italia

Sublime madre nostra

La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo
Alberto Mario Banti

La nazione non è un dato di natura. Non emerge dalle più lontane profondità dei secoli. Né accompagna da sempre la storia d'Italia, dal Medioevo a oggi. È necessario un discorso straordinariamente seducente per dare corpo alla nazione. Per questo «le narrative nazionali sanno emozionare. Sanno comunicare. Sanno toccare il cuore di un numero crescente di persone. Sanno trasformare l'originario assunto discorsivo (l'esistenza di una nazione) da remota astrazione in qualcosa che sembra avere lo spessore di un'effettiva realtà. Il discorso nazionale si impone in forza di un suo eccezionale potere comunicativo». Sono tre le 'figure profonde' che hanno attratto e sedotto le donne e gli uomini che fecero l'Italia e hanno accompagnato il discorso nazionale dal Risorgimento al fascismo: la nazione come parentela/famiglia; la nazione come comunità sacrificale; la nazione come comunità sessuata, funzionalmente distinta in due generi diversi per ruoli, profili e rapporto gerarchico. Sono questi i pilastri simbolici che il Risorgimento lascia in eredità all'epoca liberale e fascista.

Cambieranno i contesti e le forme di governo, ma la struttura del discorso nazionale resterà identica, nonostante diversi siano gli obiettivi politici che su di essa si fondano.

Edizione: 2014
Pagine: Array
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788858113752

L'autore

Alberto Mario Banti

Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea all’Università di Pisa. Si è occupato di storia del Risorgimento italiano e di storia del nazionalismo europeo ottocentesco. Per Laterza ha pubblicato, tra l’altro: Il Risorgimento italiano (2004); Eros e virtù. Aristocratiche e borghesi da Watteau a Manet (2016); Wonderland.La cultura di massa da Walt Disney ai Pink Floyd (2017); La democrazia dei followers.Neoliberismo e cultura di massa (2020).

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