Edizione: 2006, X rist. 2020
Pagine: 168
Collana: Economica Laterza [382]
ISBN carta: 9788842078883
ISBN digitale: 9788858118252
Argomenti: Attualità culturale e di costume

Meglio non sapere

Titti Marrone

post. di G. Schwarberg - trad. per la post. di T. Della Moglie

Una delle pagine più cupe dell’ultima stagione del nazifascismo: la deportazione degli ebrei d’Italia nei campi di concentramento. Titti Marrone gestisce tutto questo magma storico tenendo forte la rotta della schietta testimonianza. Abbassa questa barbarie all’altezza dei bambini. Visto da loro il male mostra il lato più spaventoso. Marco Maugeri, “l’Unità”

Un convincente intreccio storico-narrativo, sul sottofondo di un giudizio morale mai gridato ma continuamente presente. Aurelio Lepre, “Corriere della Sera”

È un treno a rapire i tre bambini di questa storia ed è un treno a restituirne due nel dicembre 1946. Nel mezzo di questo essere portati via e essere restituiti, c’è l’indicibile del campo di sterminio. Questo libro racconta di tre bambini deportati ad Auschwitz con le loro madri.
 

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Edizione: 2020
Pagine: 168
Collana: Economica Laterza
ISBN: 9788842078883

L'autore

Titti Marrone

Titti Marrone è responsabile delle pagine culturali del “Mattino” di Napoli e tiene corsi universitari di sociologia dei media. Si è occupata a lungo di storia del Mezzogiorno pubblicando, negli anni ’80, vari libri tra cui, con Pasquale Villani, Riforma agraria e questione meridionale (De Donato). Nel 1990 ha scritto Il mestiere di regista teatrale (Marcon); nel 1993, con lo scrittore polacco Gustaw Herling, ha firmato Controluce (Pironti); nel 1996 ha scritto Il sindaco (Rizzoli), un libro su Antonio Bassolino ai tempi del primo mandato municipale; nel 2008 Omaggio a Napoli (Alinari). Nel 2013 per Mondadori è uscito il suo primo romanzo, Il tessitore di vite.

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