Edizione: 2016, II rist. 2017
Pagine: 494, ril., con ill.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788858125243
Argomenti: Storia dell'arte, Storia della Chiesa, Storia moderna

Immagini ed eresie nell'Italia del Cinquecento

Massimo Firpo - Fabrizio Biferali

Dalla polemica contro le credenze, le pratiche devozionali e i culti superstiziosi al rifiuto radicale di ogni iconografia religiosa, fino ai fenomeni di iconoclastia che ne scaturirono anche al di qua delle Alpi. Dall’uso di immagini come strumenti di lotta antipapale, propaganda e proselitismo ai casi di pittori processati dall’Inquisizione. Sono molti i temi presi in considerazione in questo libro. Ma l’attenzione è soprattutto puntata su opere e artisti variamente segnati da matrici e sensibilità difformi dall’ortodossia cattolica, di volta in volta inseriti negli specifici contesti politici e religiosi di città come Napoli, Firenze, Roma, Venezia, Ferrara, Mantova, durante i decisivi decenni tra il sacco di Roma del 1527 e la conclusione del concilio di Trento nel 1563. Ne emerge una trama di immagini capaci di sottrarsi ai vincoli della tradizione iconografica, della committenza, della sorveglianza inquisitoriale per esprimere orientamenti dottrinali, inquietudini religiose, speranze di rinnovamento, appartenenze identitarie non più compatibili con l’ortodossia cattolica. A esserne coinvolti furono pittori e scultori minori e minimi, così come grandi maestri del tardo Rinascimento, da Lorenzo Lotto a Iacopo Pontormo, da Sebastiano del Piombo a Baccio Bandinelli, fino ai sommi Michelangelo e Tiziano. Il che contribuisce a spiegare perché la questione del controllo delle immagini diventasse cruciale per i padri tridentini e la Chiesa della Controriforma.

Edizione: 2017
Pagine: 494
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788858125243

Gli autori

Fabrizio Biferali

Fabrizio Biferali, storico dell’arte, si occupa prevalentemente degli aspetti iconologico-contestuali della cultura figurativa di epoca rinascimentale. Collaboratore del “Giornale dell’Arte”, ha tra l’altro pubblicato Ambrogio Massari, Guillaume d’Estouteville e il chiostro figurato di Sant’Oliva a Cori (Tolentino 2002), Battista Franco «pittore viniziano» nella cultura artistica e nella vita religiosa del Cinquecento (con Massimo Firpo, Pisa 2007) e Paolo Veronese tra Riforma e Controriforma (Roma 2013).

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Massimo Firpo

Massimo Firpo, accademico dei Lincei, ha insegnato Storia moderna alle Università di Cagliari e di Torino (di cui è professore emerito) e alla Scuola Normale di Pisa. Tra le sue più recenti pubblicazioni, L’eretico che salvò la Chiesa. Il cardinale Giovanni Morone e le origini della Controriforma (con G. Maifreda, Torino 2019). Per Laterza è autore di: Artisti, gioiellieri, eretici. Il mondo di Lorenzo Lotto tra Riforma e Controriforma (2001); Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell’Italia del Cinquecento (2006); “Navicula Petri”. L’arte dei papi nel Cinquecento (con F. Biferali, 2009); La presa di potere dell’Inquisizione romana. 1550-1553 (2014); Juan de Valdés e la Riforma nell’Italia del Cinquecento (2016); Immagini ed eresie nell’Italia del Cinquecento (con F. Biferali, 2016); Il Beneficio di Cristoe l’eresia italiana del ʼ500 (con G. Alonge, 2022).

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