Edizione: 2015, II rist. 2015
Pagine: 202, ril., con ill.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788858121054
ISBN digitale: 9788858123461
Argomenti: Storia di città e regioni d'Italia

Napoli, Belle Époque

Francesco Barbagallo

L’immagine predominante di Napoli, tra il 1860 e il 1915, è quella di ex-capitale di un grande regno, ‘città regia’ in decadenza incapace di trasformarsi in ‘città borghese’, metropoli tra le più popolose d’Europa, il cui fascino è compromesso dalle miserabili condizioni di vita della gran parte dei suoi abitanti. Ma Napoli, fino alla grande guerra, non è solo questo: è anche una metropoli europea moderna, una città dall’elevato livello culturale dove si realizzano esperienze di rilievo sul piano professionale, sul terreno commerciale, nel conflitto sociale tra industriali, per lo più stranieri o settentrionali, e operai organizzati sindacalmente. La Belle Époquenapoletana non è solo fatta di luminosi café chantant ma di iniziative economiche e progetti politici e delle prime originali forme della cultura di massa. Le classi dirigenti hanno, per lo più, una loro dignità e si preoccupano degli interessi pubblici. Questa fase di grande fervore e di grande vitalità si interromperà con lo scoppio della prima guerra mondiale. La guerra, infatti, si sarebbe rivelata un pessimo affare per la città e per tutto il Mezzogiorno, sempre più sfavoriti dalla spesa pubblica rivolta al Nord. Fino al 1915 Napoli è ancora una capitale europea. Dopo non lo sarà più.

Edizione: 2015
Pagine: 202
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788858121054

L'autore

Francesco Barbagallo

Francesco Barbagallo è professore emerito di Storia contemporanea nell’Università di Napoli Federico II. È autore di numerosi saggi sulla storia dell’Italia contemporanea e del Mezzogiorno, su questioni di storiografia, di storia del Pci e ha coordinato la Storia dell’Italia repubblicana (Torino 1994-1997). Tra le sue pubblicazioni: Francesco S. Nitti (Torino 1984); Napoli fine Novecento. Politici camorristi imprenditori (Torino 1997); Enrico Berlinguer (Roma 2006). 

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