La tragedia nel teatro del Novecento
Coscienza del tragico e rappresentazione in un secolo al 'limite'
«Se il senso del tragico è una struttura permanente della coscienza umana, la tragedia è una forma in cui quella struttura storicamente si è tradotta. Sono stati la drammaturgia e la scena ad accoglierla e a esprimerla». Annamaria Cascetta indaga le diverse forme assunte dalla tragedia nel '900, individuando alcuni testi esemplari del rapporto ambiguo col limite che sembra essere una chiave per la comprensione e la sistemazione del fenomeno nella nostra contemporaneità: dagli Spettri di Ibsen a L'Annuncio a Maria di Claudel, da Madre Courage e i suoi figli di Brecht a Caligola di Camus, a Finale di partita di Beckett e Rwanda 94 di Delcuvellerie.