Veneto anno zero
Suonano alla porta. Insistono. Sono le 6 di mattina. «Guardia di Finanza», dice una voce al citofono, «ci fa entrare?». Fanno vedere l’ordine del magistrato, devono perquisire. «Faccia con calma», spiega il maresciallo, «ma siamo qui per arrestarla».
Crolla un’intera classe dirigente. È una voragine che inghiotte amministratori pubblici, politici, parlamentari, ex ministri, imprenditori, tecnici, avvocati, magistrati, giudici, generali. L’inchiesta più lunga sulla corruzione nel Veneto, con l’importo più alto di tangenti mai raggiunto in Italia, dimostra con prove schiaccianti che il Mose, l’opera mastodontica progettata per fermare l’acqua alta, è costruito su una montagna di mazzette e di sprechi. Ma per ‘far fuori’ un miliardo di euro non basta essere voraci, bisogna sentirsi onnipotenti. E infatti due onnipotenze gestivano il grande affare del nuovo secolo: quella tecnica del Consorzio Venezia Nuova e quella politica articolata per centri di potere fino ai più alti livelli dello Stato.
Un’inchiesta giornalistica della migliore tradizione per capire come si è arrivati a questo punto e, soprattutto, se è possibile uscirne.
Rassegna stampa
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di A. Statera
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di G. Ramazzina