Premessa
I. La comunicazione letteraria a Roma tra «pubblico» e «privato»
Note
II. La ricezione della letteratura dall'età arcaica all'età di Cesare: da una letteratura nazionale a una letteratura per pochi
Note
III. Ambiti di destinazione e atteggiamenti espressivi nella poesia di Catullo: I
1. Il programma catulliano e il pubblico - 2. Occasione e modalità compositive: una linea di approccio - 3. La consolazione a Calvo (c. 96) e la meditazione sul sepolcro del fratello (c. 101): linguaggi diversi per un solo tema - 4. La morte del fratello nell'epistola a un amico (c. 68a) - 5. La morte del fratello nel carme 68b - 6. La morte del fratello nella dedica della «Chioma di Berenice» (c. 65) - Note
IV. Ambiti di destinazione e atteggiamenti espressivi nella poesia di Catullo: II
1. Funzioni d'uso della poesia tra pathos, ritualità e gioco - 2. I carmi per il passero: lirica d'amore e ritualità dell'epicedio - 3. Il rito di dedica della navicella e le meditazioni sul viaggio (cc. 4 - 31 - 46) - 4. «Ad caelum lepido vocare versu». Festeggiare gli amici innamorati: un gioco quasi serio e il suo linguaggio - 5. Lesbia e i riti della cerchia letteraria - 6. Tra meditazione ed esibizione: occasioni d'uso e forma letteraria - 7. Carmi di Catullo e lettere di Cicerone: gradi di formalizzazione letteraria nella comunicazione - Note
V. Da una letteratura per pochi a una letteratura nazionale: Virgilio, Orazio e il pubblico Augusteo
1. Le nuove estensioni dell'orizzonte comunicativo - 2. Virgilio e Orazio: il progetto di una nuova letteratura romana - 3. Spazi di destinazione privata nella poesia di Virgilio - 4. Orazio e il pubblico - Note
VI. I piani di destinazione nella lirica di Orazio (con qualche considerazione su satire ed epistole)
1. Monologo e dialogo nelle odi: a proposito di un saggio di Richard Heinze - 2. Dedicatari, amici, occasioni in odi ed epodi - 3. Occasioni private e lettore generico - 4. I piani di destinazione nelle odi consolatorie - 5. Tensioni tra i piani di destinazione in «epod.» 10 - «carm.» I 26 - II 12 - 6. Situazione comunicativa e confezione letteraria - 7. Ironia e atmosfere neoteriche - 8. Odi con svolgimento autonomo dalle situazioni occasionali presupposte - 9. Ruolo del dedicatario in odi senza occasione - 10. «Forma del tu» e ambiti di destinazione - 11. Uno sguardo a satire ed epistole - Note
VII. Dedicatari e lettori nelle elegie di Properzio e Tibullo
1. Pubblico convenzionale e lettori dell'elegia d'amore - 2. Ai confini della convenzione elegiaca: cerchia di amici e destinazione del testo nel I libro di Properzio - 3. L'eclissi degli amici e i primi spazi per il lettore generico nel II libro di Properzio - 4. I nuovi orizzonti dei libri III e IV - 5. Dedicatari e lettori in Tibullo - 6. Properzio e Tibullo a confronto - Note
VIII. Ovidio e la scoperta del «lettore affezionato»
1. Il nuovo rapporto amichevole col lettore anonimo - 2. Tramonto della cerchia e destinazione ai lettori negli «Amores» - 3. L'appello al lettore - 4. Indicazioni editoriali e istruzioni al lettore - 5. Poesia occasionale e poesia di intrattenimento: divaricazione e ricomposizione forzata degli orizzonti di pubblico - Note
Epilogo. Dopo Ovidio: le nuove articolazioni del pubblico letterario imperiale
Note
Indice analitico
Indice dei passi
Indice degli studiosi moderni