Valerio Eletti - Manuale di editoria multimediale
Appendice 8: La produzione industriale di CdRom e Dvd di Arianna Palluzzi

3. Il Dvd

Il Dvd è lo standard di memorizzazione ottica dei dati successivo al CdRom; l’acronimo Dvd può essere sciolto in digital video disc, perché inizialmente pensato esclusivamente per la riproduzione video, o digital versatile disc, poiché utilizzato come supporto dei più diversi tipi di dati, con la possibilità di integrare i diversi formati (video, audio e software).

Il nuovo standard è nato nel 1995 dall’accordo tra Time Warner e Toshiba, da un lato, e Sony e Philips dall’altro, in seguito al quale è sorto un consorzio di licensing a cui hanno aderito le maggiori aziende in ambito tecnologico. È possibile distinguere17: Dvd Audio, che rappresenta l’evoluzione del Cd Audio; Dvd Video, che contiene video in digitale, con audio in multilingua e altre informazioni (ad esempio, backstage della lavorazione di un film, interviste ai protagonisti, possibilità di cambio camera nelle inquadrature, ecc.); e Dvd Rom, il formato fisico di base per la memorizzazione dei dati, considerato il «fratello maggiore» del CdRom. Se ne possono individuare diversi tipi, tra cui: il Dvd R (Dvd Recordable, ovvero scrivibile, per indicare il supporto vergine su cui si può registrare una sola volta); il Dvd Rw (Dvd Rewritable) e il Dvd Ram, supporti cancellabili e riscrivibili (in teoria infinite volte).

Dal punto di vista tecnico, il sistema di lettura del Dvd (come per il Cd Audio e Rom) è basato sulla riflessione di un raggio laser. Il disco ha la stessa dimensione (Ø 12 cm) di un normale Cd ma, sulla superficie incisa, i pit18 sono molto più piccoli e danno vita a un layer (superficie) di dati molto più denso rispetto al Cd.

I diversi standard del Dvd

A parità di superficie, dunque, la quantità di dati registrabili passa da 650 MB del Cd a 4,7 GB del Dvd, nel caso in cui quest’ultimo sia scritto solo da un lato come i normali Cd (questo formato è detto «Dvd 5»). In realtà, nel Dvd, a un primo strato (riflettente) di pit, è possibile sovrapporne un altro (Dvd «doppio layer» o «Dvd 9») più vicino alla superficie, meno opaco (semiriflettente), per far leggere lo strato di dati sottostante: in tal modo in fase di lettura il laser legge entrambi gli strati e la capacità di memorizzazione passa a 8,5 GB. Esistono inoltre Dvd «a doppia faccia» (detti anche «Dvd 10»), che possono cioè essere incisi su entrambi i lati (capacità 9,4 GB), e Dvd «doppio layer, doppia faccia» con capacità di 17 GB: la capienza massima del nuovo standard, pari a circa 25 volte quella di un CdRom.

La maggiore capienza del Dvd, oltre che a un migliore utilizzo dello spazio fisico e alla dimensione dei pit, è dovuta anche al miglioramento dei sistemi di controllo degli errori sul supporto. Viene così guadagnato spazio attraverso l’eliminazione della ridondanza dei dati, necessaria nel CdRom a garantire la qualità della riproduzione.

La produzione industriale del Dvd

Il processo di produzione industriale del Dvd è fondamentalmente simile a quello utilizzato per il Cd, con alcune peculiarità relative in particolare al Dvd Video, che vediamo qui di seguito.

La fase di pre-masterizzazione del Dvd Video, soprattutto nel processo di authoring, è resa più complessa dalla necessità di definire una struttura di navigazione abbastanza articolata, a causa dell’inserimento di diversi materiali aggiuntivi, compresi i sottotitoli e i dialoghi in multilingua. La fase di pre-masterizzazione porta così alla scrittura di un nastro che viene testato e consegnato al reparto per la realizzazione del glass master per la scrittura definitiva del supporto.

A seguito delle consuete fasi di lavorazione, caratterizzate da controlli approfonditi, vengono prodotti i master, uno per il Dvd 5, due per gli altri formati (Dvd 9 e 10), a loro volta analizzati prima di procedere alla replica.

Quest’ultima è la fase che porta alla vera e propria produzione e assemblaggio del Dvd: anche qui vengono impiegati sistemi avanzati di controllo qualità e tecnologie all’avanguardia, per garantire un prodotto di alta affidabilità.

La stampa dell’etichetta si differenzia da quella del Cd solo nel caso del Dvd 10, in cui l’informazione è presente su entrambi i lati del supporto e quindi risulta stampabile solo sulla corona interna.

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