Indice Estratto

Edizione: 2015, VIII rist. 2024
Pagine: 228
Collana: Biblioteca Universale Laterza [663]
Serie: Istituzioni dello spettacolo
ISBN carta: 9788858114759
ISBN digitale: 9788858120316
Argomenti: Cinema: storia e saggi

Il cinema americano contemporaneo

Giaime Alonge - Giulia Carluccio

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Da Coppola a Martin Scorsese, da Steven Spielberg a George Lucas, dai fratelli Coen a Tarantino e Wes Anderson. Un percorso attraverso le trasformazioni, i protagonisti, i film – come Taxi Driver, Le iene, La 25^a ora, Harry ti presento Sally, Eyes Wide Shut, Matrix– che individua le questioni chiave del cinema americano contemporaneo, dalla fine degli anni Sessanta ai giorni nostri.

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Edizione: 2024
Pagine: 228
Collana: Biblioteca Universale Laterza
ISBN: 9788858114759

Gli autori

Giaime Alonge

Giaime Alonge insegna Storia del cinema all'Università di Torino e alla Scuola Nazionale di Cinema (Dipartimento di animazione). Tra le sue pubblicazioni più recenti, Uno stormo di Stinger. Autori e generi del cinema americano (Torino 2004).

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Giulia Carluccio

Giulia Carluccio insegna Storia del cinema nordamericano all' Università di Torino. Ha pubblicato saggi sul Preminger, Griffith e Welles. Tra le sue pubblicazioni più recenti, La bellezza di Marilyn (Torino 2006).

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Rassegna stampa

su Il Giornale (06-09-2015) Allegato

Il cinema americano contemporaneo
L'America di oggi riletta attraverso i suoi film di culto
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di M. Acerbi

¹ A. Hoffman, Woodstock Nation: A Talk-Rock Album, Vintage Books, New York 1969, p. 11.

² In inglese, la parola studio, oltre al luogo in cui si girano materialmente i film, indica anche la casa di produzione come entità giuridico-finanziaria. Con il plurale studios si indica il complesso delle grandi case di produzione hollywoodiane. Un sinonimo di studios è Majors. Come abbiamo visto, fino agli anni Cinquanta le Majors sono specificamente le cinque case che possiedono delle sale. Con lo smantellamento dell’integrazione verticale, l’espressione Major assume contorni più vaghi, e si applica a qualunque grossa compagnia, comprese quelle che durante il periodo classico erano Minors.

³I matinée sono le proiezioni mattutine, fatte durante il fine settimana, tipiche del periodo classico, quando l’industria del cinema poteva contare su un pubblico molto ampio.

⁴ Cfr. T. Elsaesser, The Pathos of Failure: American Films in the 1970s – Notes on the Unmotivated Hero, in «Monogram», n. 6, 1975, pp. 13-19; ora in T. Elsaesser, A. Horwath, N. King (a cura di), The Last Great American Picture Show: The New Hollywood Cinema in the 1970s, Amsterdam University Press, Amsterdam 2004, pp. 279-292.

⁵ Cfr. D. Bordwell, The Way Hollywood Tells It: Story and Style in Modern Movies, University of California Press, Berkeley 2006, p. 84.

⁶ Cfr. K. Thompson, Storytelling in the New Hollywood: Understanding Classical Narrative Technique, Harvard University Press, Cambridge 1999, p. 15.

⁷ Sulla questione rimandiamo al nostro Il cinema americano classico, Laterza, Roma-Bari 2006, pp. 82-83.

⁸ Il décadrage (‘disinquadratura’) è una soluzione tipica del cinema moderno, in cui l’elemento che, in base alla logica del racconto, dovrebbe essere al centro del quadro, viene dislocato fuori campo.

⁹ Cfr. A. Sarris, The American Cinema: Directors and Directions, 1929-1968, E.P. Dutton, New York 1968.

¹⁰ Cfr. P. Schrader, Transcendental Style in Film: Ozu, Bresson, Dreyer, Da Capo Press, New York 1972.

¹¹ Il saggio esce per la prima volta nel 1971, nel catalogo di un festival, viene ripubblicato l’anno seguente su «Film Comment», e ora è disponibile in K. Jackson (a cura di), Schrader on Schrader, Faber and Faber, London 2004, pp. 80-94.

¹² Sulla lavorazione del film di Scorsese, cfr. G. Macnab, Taxi Driver. Storia di un capolavoro, Minimum Fax, Roma 2011. Per l’analisi del film, vedi A. Taubin, Taxi Driver, bfi, London 2000; A. Pezzotta, Martin Scorsese – Taxi Driver, Lindau, Torino 1997.

¹³ Cfr. P. Kael, When the Lights Go Down, Holt, Rinehart and Winston, New York 1980, p. 132.

¹⁴ G. Deleuze, L’immagine-movimento. Cinema 1, Ubulibri, Milano 1984, p. 236.

Il cinema americano contemporaneo