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Editori Laterza

Aggiornamento
giugno 2008

Introduzione

1. Le ricerche bibliografiche

2. Information retrieval:
strumenti e strategie

3. Opac e biblioteca virtuale

4. Biblioteche e Opac
nel mondo

5. Biblioteche e Opac
in Italia

6. Biblioteche
e Opac europei

7. Le biblioteche
e gli Opac statunitensi

8. Opac specializzati,
archivi e musei

9. Oltre i cataloghi: i testi

10. Banche dati: archivi
e host computer in Internet

11. Metarisorse generali
e informazioni per bibliotecari

Principali acronimi utilizzati

Bibliografia

Parte seconda – Biblioteche e Opac
in Italia e nel mondo

5. Biblioteche e Opac in Italia

[Introduzione]
Il Servizio bibliotecario nazionale (Sbn)
Il progetto Opac 99 e l'Ill-Sbn
Sbn: generalità e struttura degli archivi
Sbn: altri archivi
I cataloghi dei musei italiani in Sbn
L’evoluzione di Sbn, la Biblioteca digitale italiana e il sito Internet culturale
L’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
Sbn: i quattro accessi al catalogo centrale
L'interrogazione con Opac Sbn
L'interrogazione con Sbn on line e i client Z
L'interrogazione di Sbn con il gateway della Loc
L’interrogazione di Sbn con il nuovo portale Internet culturale
La ricerca su Edit 16 e sulle cinquecentine italiane
Poli locali Sbn e altri cataloghi minori
Il Catalogo italiano dei periodici (Acnp)
Biblioteche non Sbn: Aleph e cataloghi collettivi minori
Il MetaOpac Azalai italiano (Mai)
Repertori di Opac italiani
I repertori di Opac dell'Aib
Altri repertori di biblioteche italiane


 

Escludendo le circa 12 mila biblioteche scolastiche e quelle parrocchiali, le biblioteche italiane pubblicamente accessibili di una qualche rilevanza sono circa 15 mila, descritte in una serie di volumi dedicati alle singole regioni che l’Iccu (Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche) ha pubblicato fra il 1993 e il 2004 col purtroppo fuorviante titolo Catalogo delle biblioteche d’Italia, in collaborazione con le rispettive amministrazioni regionali e con l’Editrice Bibliografica.

Le biblioteche sono presentate ciascuna con una scheda informativa che racchiude i dati anagrafici aggiornati (denominazione ufficiale, ente di appartenenza, data di fondazione, nome e data dell’edificio storico che lo ospita), l’indicazione della tipologia amministrativa e funzionale, la quantità del patrimonio librario, i cataloghi disponibili, i fondi speciali, le specializzazioni, i servizi all’utenza, la partecipazione a sistemi di biblioteche e a cataloghi collettivi. I volumi sono inoltre corredati da cinque indici: per denominazione, per denominazione di fondo, per specializzazione (indicata sia in parole sia con il codice della Classificazione decimale Dewey), per codice di identificazione della biblioteca e per località geografica.

I dati sono anche disponibili gratuitamente on line attraverso l’Anagrafe delle biblioteche italiane <http://anagrafe.iccu.sbn.it>, interrogabile per regione, provincia e comune, oltre che per denominazione, tipologia, specializzazione ed ente di appartenenza delle biblioteche e in base ai documenti, ai cataloghi e ai servizi offerti agli utenti. L’Iccu sta lavorando da tempo all’evoluzione della base dati per assicurarne l’aggiornamento on line da parte delle biblioteche stesse, il carico e lo scarico dei dati da e verso altri sistemi, l’integrazione sia con l’Opac Sbn sia con il sistema di prestito interbibliotecario di Sbn, e l’aggiunta di un link dalle schede delle singole biblioteche ai relativi siti Web, se esistenti.

Anche a causa della loro notevole frammentazione (si veda il capitolo 1), le biblioteche italiane, che pure possiedono nel loro complesso un patrimonio bibliografico di dimensioni e valore incalcolabili, non sempre riescono a renderlo facilmente fruibile agli utenti e solo raramente cooperano fra loro in modo organico per ottimizzare gestione e servizi. Per esempio, orari e condizioni di accesso e di prestito locale e a distanza variano notevolmente da biblioteca a biblioteca e nel corso del tempo, e occorre quindi verificarli volta per volta sui rispettivi Web, quando esistono, oppure telefonando.

La frammentazione delle biblioteche si riflette fatalmente nei rispettivi Opac, affidati a software differenti e raramente confluenti in cataloghi collettivi, con l’eccezione di quello del Servizio bibliotecario nazionale (Sbn), che raccoglie oggi più di 2.200 biblioteche, del Catalogo italiano dei periodici (detto anche Archivio collettivo nazionale delle pubblicazioni periodiche, Acnp), che ne raccoglie più di 2.400, dei cataloghi collettivi delle biblioteche dei singoli atenei e di alcune iniziative locali. Proprio per contribuire alla riduzione degli effetti nocivi di tale frammentazione è nato nel 1999 il MetaOpac Azalai italiano (Mai), di cui si parlerà in un paragrafo dedicato.